16 Febbraio 2023

Superbike aria nuova: la norma sul peso pilota-moto archiviata per sempre

La Federmoto Internazionale riprende pieno controllo del Mondiale e boccia sul nascere la contestata norma salva-giganti

Superbike, peso limite

Mercoledi 15 febbraio la Federazione Motociclistica Internazionale ha annunciato che la proposta di introduzione del peso limite combinato moto-pilota è “ruled out“, cioè esclusa senza appello. Dopo la comunicazione, tanti addetti ai lavori si sono domandati se la decisione fosse provvisoria, cioè in attesa di ulteriore revisione, o permanente. La risposta è nelle carte: la FIM ha detto, chiaramente, che non se ne parla più.

Chi legge i regolamenti tecnici?

L’equivoco è sorto perchè nell’ambiente pochissimi conoscono a fondo il regolamento. Quello vero, intendo, cioè il “libretto giallo” che la FIM pubblica periodicamente. L’ultima edizione è datata 19 ottobre 2022 e conta ben 352 pagine. Sto parlando del regolamento “FIM Superbike, Supersport & Supersport 300 World Championship Regulation 2022”. Per la MotoGP esiste un’edizione a parte, ancora più corposa. E’ una lettura complicata, soprattutto di recente, perchè alcune parti sono continuamente emandate, per cui nel regolamento ci sono parole cancellate, altre scritte in rosso (le novità). Insomma, un mezzo rompicapo. La parte che ci interessa è l’articolo 2.4.4 “Peso Minimo”. Vi copio qui sotto lo screenshot a maggiore chiarezza.

L’equivoco

Come leggete, il peso combinato moto-pilota era semplicemente una “proposta 2024″. Quindi se ne sarebbe dovuto parlare in “Superbike Commission” durante la stagione prossima, prima di una ipotetica approvazione in ottica Mondiale successivo. Chi ha parlato di “faranno alcune prove nel 2023” non ha letto le carte, si è semplicemente fidato di quanto andava dicendo il Commissario Tecnico WorldSBK, cioè il britannico Scott Smart, ex pilota e grande fautore dell’introduzione di questa contestata norma. La “ratio” era semplice: annullare d’ufficio l’handicap di peso che i piloti “giganti” accusano nei confronti dei pesi piuma alla Alvaro Bautista. Fra il campione del Mondo e marcantoni come Scott Redding e Loris Baz ballano circa 28 chili. Troppi, secondo alcuni. Quindi si era pensato di zavorrare i piccoli in modo da creare l’equilibrio artificiale. La FIM ha detto che non se ne parla neanche. La proposta è “ruled out”. I federali hanno spiegato anche il concetto sostenendo, in pratica, che la Superbike è bella così com’è. Non c’è bisogno di alchimie. Punto.

Cosa c’è dietro

Il “ruled out” è da interpretarsi come un altro pugno sul tavolo che la FIM, cioè il presidente Jorge Viegas, ha picchiato sul tavolo Dorna. Il primo colpo era stata la defenestrazione di Scott Smart, che aveva la camicia “FIM” ma in pratica è stato sempre un uomo Dorna. Viegas ha messo al suo posto il francese Ludovic Reigner, ex tecnico elettronico di scuola Yamaha, da più di anno dipendente FIM. La seconda mossa è stata la cancellazione della proposta “peso combinato”, che la FIM ha attribuito al “SBK Permanent Bureau”, un organo più in alto della “Superbike Commission” controllata di fatto da Dorna. Come a dire: da adesso facciamo come diciamo noi.

La FIM torna sul ponte di comando

Non è mistero che a Viegas non piace l’andazzo che la Superbike ha preso, cioè il continuo gioco di cambiamenti regolamentari voluti da Dorna per permettere a tutti i costruttori di essere protagonisti, anche a costo di modificare alla radice la natura del concetto “Superbike”. Le Super Concessioni, cioè la possibilità di modificare quote del telaio e punto di attacco del forcellone, daranno a Honda e BMW (almeno nei tre round iniziali) la possibilità di correre con moto lontane anni dalle versioni stradali, anche in quei particolari che mai era stato permesso di modificare. E’ plausibile pensare che le Super Concessioni, presto, seguiranno la stessa sorte del peso combinato: “ruled out”.

Cosa c’è dietro?

Come ricorderete, nel 2019 Viegas si aveva dichiarato che non è appropriato che la stessa società, cioè Dorna, detenga i diritti di due campionati del Mondo di natura così diversa, cioè MotoGP e Superbike. “Sto lavorando per cambiare le cose” aveva minacciato. Alla FIM converrebbe più concorrenza, cioè poter giocare al rialzo per la vendita dei diritti con più soggetti coinvolti. L’obiettivo di Viegas, probabilmente, è aprire il tavolo a Discovery, cioè l’attuale gestore del Mondiale Endurance. Discovery è un asset del gigante Warner Bros, lo stesso gruppo che ha in mano anche la Formula 1 tramite Liberty Media. Cioè un’entità molto più grande e ricca di Dorna. A Carmelo Ezpeleta, in questa fase, non conviene fare la guerra, ma cedere posizioni per mantenere in sicurezza il fortino fondamentale, cioè la MotoGP. Quindi la rinuncia al controllo delle norme tecniche Superbike è una concessione interessata: basta che la FIM si tenga alla larga dalle strategie MotoGP, com’è stato in questi ultimi trent’anni.

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