16 Marzo 2023

Remy Gardner, la MotoGP è dimenticata: “In Superbike più relax”

Gardner abbastanza contento del suo debutto nel Mondiale Superbike, ma sa di poter fare di più con la Yamaha R1. Non pensa più alla MotoGP.

Remy Gardner Superbike Yamaha

Remy Gardner arriva dalla MotoGP e tutti hanno grande curiosità di vedere come se la caverà al primo anno nel Mondiale Superbike. È un campione del mondo, avendo vinto il titolo Moto2 nel 2021, e le aspettative sono elevate anche se non corre per un team ufficiale.

Nei primi due round del calendario 2023 ha messo insieme solo 19 punti, ma sul suo bottino pesa aver saltato tutto il sabato in Indonesia per problemi gastrointestinali. Allo zero di Gara 1 a Mandalika va aggiunto anche quello che aveva collezionato in Superpole Race a Phillip Island, quando stese pure il compagno di squadra Dominique Aegerter (24 punti in classifica). Il settimo posto con il quale ha concluso Gara 2 sull’Isola di Lombok, dopo una partenza dall’ultima fila, è un risultato molto incoraggiante per il futuro.

Gardner, le prime impressioni su Superbike e R1

Gardner è abbastanza contento di come si sta trovando nel Mondiale Superbike e dell’adattamento alla Yamaha R1: “Sto dimostrando di avere la velocità necessaria – ha detto a Speedweek – e questo è fondamentale. Mi do 7 come voto finora. La moto è divertente, puoi farla scorrere e guidarla col posteriore. Non tutto è controllato dall’elettronica. L’aspetto migliore è che i freni sono molto efficaci. In curva l’anteriore è abbastanza stabile. La Yamaha R1 è una moto equilibrata“.

La condivisione dei dati tra i diversi team Yamaha è importante e aiuta Remy a capire come guidare più efficacemente la sua R1. C’è un aspetto specifico sul quale sente di dover migliorare: “In frenata ho valori vicini a quelli di Razgatlioglu – spiega – e accelero bene in uscita. Il problema maggiore ce l’ho in curva, visto che ero abituato a una moto che portava pochissima velocità in curva. La gestione è totalmente diversa e mi devo adattare“.

Remy soddisfatto del clima in Yamaha e nel paddock SBK

L’australiano è molto motivato dal confronto con gli altri colleghi di marca: “Ci spingiamo a vicenda – afferma – e così miglioriamo anche la moto. Se qualcuno è in ritardo, deve semplicemente copiare gli altri. C’è un sistema che aiuta tutti“.

Gardner si sta ambientando bene nel team GYTR GRT Yamaha e in generale nel paddock Superbike, che sembra piacergli più di quello MotoGP: “Qui è tutto più rilassato. Certo, in pista ci saranno sempre scontri, però il clima è più tranquillo“. Certamente le pressioni sono diverse nella top class del Motomondiale, dove il margine di errore è più limitato e può bastare poco per perdere fiducia.

Gli obiettivi di Gardner

Il figlio d’arte ha intrapreso l’esperienza in SBK con grande carica e voglia di fare bene, ma senza volersi mettere pressione eccesiva addosso: “Voglio imparare a gestire le gomme, capire la categoria e divertirmi in moto. Dopo quello che è successo lo scorso anno, voglio godermi il lavoro“.

Il 2022 in MotoGP con il team KTM Tech3 è stato davvero complicato per Gardner, arrivato nella classe regina da campione in carica della Moto2 e con discrete aspettative. Né lui né il compagno Raul Fernandez sono riusciti a brillare e sono stati scaricati, ma lo spagnolo ha avuto una seconda chance grazie al team RNF Aprilia. Invece, Remy ha dovuto cambiare aria, preferendo il WorldSBK al ritorno in Moto2. Una scelta nella quale crede molto.

Foto: Yamaha Racing

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