17 Dicembre 2010

BSB: quanti cambiamenti per un avvincente 2011

Eccellenti ritorni, nessun favorito per la prossima stagione

In archivio la più combattuta e spettacolare stagione della storia, per il 2011 si preannuncia un campionato altrettanto avvincente nel British Superbike. Cambi di casacca, eccellenti ritorni, conferma del format “Showdown” (sulla falsariga della NASCAR Sprint Cup) inizialmente criticato, salvo poi convincersi del potenziale di una formula riuscita e condivisa anche dai principali protagonisti della categoria. Nove tappe della “Main Season”, i primi sei piloti portati tutti a 500 punti (con addizionali “podium credits” per i risultati conseguiti) ed in grado di giocarsi con scarti ridotti il campionato nelle tre conclusive prove stagionali. Una mossa… azzardata da parte di MSVR (MotorSportVision Racing), promoter dal 2008 del campionato rilevando la gestione da Dorna Sports, ma che ha dato i suoi frutti anche se, conti alla mano, non ce n’era alcun bisogno. Showdown e non Showdown, il titolo 2010 si sarebbe comunque deciso all’ultima gara con tre pretendenti racchiusi in una manciata di punti, segno della ritrovata competitività del BSB dopo un triennio 2007-2009 coinciso con gli assoli di Ryuichi Kiyonari, Shane Byrne e Leon Camier. Certo, il livello “assoluto” della categoria si è abbassato con la partenza verso il mondiale di piloti come Rea, Haslam, Crutchlow, Sykes e compagnia, ma ne ha guadagnato lo spettacolo e l’incertezza generale. In più, va sottolineato, resta pur sempre il campionato nazionale Superbike di riferimento del pianeta: squadre “mondiali”, piloti al top, case costruttrici impegnate, sponsor e copertura mediatica invidiabile. Conferma dell’attuale regolamento (più la classe “Evo”), nuovo calendario Per dare stabilità e mantenere il “cordone ombelicale” con i reparti corse delle case ufficiali, MSVR ha deciso di confermare il regolamento tecnico (FIM) anche per la stagione 2011 con poche modifiche. Scartata l’idea di adottare una centralina elettronica unica e di “promuovere” a classe regina la debuttante “Evo” (categoria sperimentale tra Superbike e Superstock), si è deciso quantomeno per l’anno prossimo di conservare l’attuale regolamento per non depauperare gli investimenti di squadre e costruttori. D’altronde non c’è la necessità di una rivoluzione con una ricca griglia di 30 unità, 20 delle quali con Superbike “FIM Spec”, con una dozzina di “Evo” sicure al via per il 2011. Nel gennaio prossimo si discuteranno già le normative 2012 in una riunione che vedrà presenti i responsabili di case, squadre, promoter, con il bureau tecnico (MCRB) arbitro designato per dirimere ogni genere di contrasto tra le parti. Per il 2011 è stato invece rivisto il calendario, non senza qualche polemica: salta un appuntamento storico come Mallory Park (con i gestori dell’impianto che torneranno ad organizzare in proprio il Transatlantic Trophy come negli anni ’70-’80), si correrà tre volte (troppe) a Brands Hatch, round di apertura e di chiusura della stagione il 25 aprile (pasquetta) ed il 9 ottobre. Piccola nota: 12 eventi, 8 dei quali su tracciati sotto la gestione di MSVR, “conflitto d’interessi” consentito per il bene della categoria (i round di Brands Hatch e Oulton Park sono i più seguiti della stagione). Mercato esplosivo, Suzuki cambia tutto A render ancor più interessante in prospettiva il British Superbike 2011 ci hanno pensato le squadre, protagoniste di un mercato-piloti molto… aggressivo. Tutto è iniziato nel mese di ottobre dalla Suzuki, con i vertici della filiale inglese che hanno deciso di supportare un solo team, nello specifico il Relentless Suzuki by TAS. Una scelta, sotto certi aspetti, clamorosa: premiata la disponibilità del TAS Racing di competere su più fronti (BSB, British Supersport, Road Racing) a scapito di Crescent, struttura ufficiale Suzuki tra MotoGP e BSB da oltre 10 anni. Il risultato è di vedere Phillip Neil, team manager Relentless Suzuki, molto attivo sul mercato mettendo a segno il primo colpo in ordine cronologico: strappare alla Honda Joshua Brookes, deluso dall’epilogo della stagione 2010 (quando, pare, sia arrivato anche nella decisiva gara di Oulton Park anche un ordine di congelare le posizioni per non crear eventuali problemi tra lui e Ryuichi Kiyonari), determinato a vincere il titolo al terzo tentativo. Resta da decidere chi lo affiancherà l’anno prossimo (almeno tre nomi sul taccuino), mentre è già certa la posizione di Crescent: il rapporto con il reparto corse Suzuki in Giappone è solido ed è per questo che si continuerà con le GSX-R 1000, al momento con il budget per una sola moto. La risposta HM Plant Honda con il “dream team” Kiyo-Shakey Perso Joshua Brookes, in HM Plant Honda trovati i finanziamenti per due moto si è riusciti a concretizzare un vero e proprio “dream team”, termine inflazionato, ma che per l’occasione ci sta eccome: Ryuichi Kiyonari e Shane Byrne. In poche parole la squadra più vittoriosa di tutti i tempi del BSB con cinque titoli e 68 vittorie in due. “King Kiyo”, campione 2010, è stato riconfermato dopo qualche pensiero del buon Ryuichi di puntare ad altri campionati; per Byrne il ritorno nella categoria dove ha vinto nel 2003 e 2008 con Ducati (Monstermob e GSE) rappresenta l’opportunità per rilanciarsi a seguito di un biennio al di sotto le aspettative generali nel WSBK, cercando quel terzo titolo nella scomoda posizione di trovarsi come team-mate il pilota che ha vinto più di tutti nella storia tra titoli (3 come Niall Mackenzie) e vittorie (41). Ritorna Yamaha con uno squadrone Con l’abbandono del GSE Racing (team Airwaves) nel 2009 per difficoltà finanziare, la Yamaha si era ritrovata senza più una squadra di riferimento nel BSB. Il Rob Mac Racing di Mister McElnea ha deluso quest’anno le aspettative con il fallimento del ritorno di Neil Hodgson, infortunatosi nel Warm Up del round di apertura a Brands Hatch, vedendosi costretto al ritiro dalle gare. Per questo Yamaha UK ha deciso di supportare il team Swan (ex-Hydrex) di Shaun Muir che lascia Honda per disporre delle medesime YZF R1 ufficiali del mondiale di categoria con anche la disponibilità dati della squadra che correrà con Marco Melandri ed Eugene Laverty. Una superiorità tecnica notevole sulla carta, che ha convinto due top-riders quali Tommy Hill (il grande sconfitto del 2010, titolo perso dopo essersi ritrovato a +53 su Kiyonari verso metà stagione) e Michael Laverty di firmare con Swan Yamaha. D’altro canto Rob McElnea per il suo team Motorpoint Yamaha ha deciso di puntare sulla “linea verde” con Loris Baz, 17enne talento prodotto della Superstock 1000 FIM Cup che ha stupito tutti all’esordio con la R1 Superbike a Croft, ottenendo subito i migliori risultati stagionali della squadra, guadagnandosi una meritatissima conferma. Al suo fianco dovrebbe correre James Westmoreland, vice-campione del British Supersport, un altro giovane: con Baz 39 anni in due! Occhio a Kawasaki e BMW Finalmente competitive vedremo al via nel 2011 due Kawasaki ufficiali, sostenute dal Paul Bird Motorsport (Factory Team di Akashi nel mondiale), schierate da MSS Colchester. Sicuro in sella alla nuova Ninja Stuart Easton (2010 condizionato da un brutto infortunio pre-campionato dopo l’ottimo 2009 concluso in 3° posizione), resta da decidere il nome del secondo pilota. Già certo il programma di Hawk Racing (Team Buildbase), che lascia proprio le Kawasaki per diventare team ufficiale BMW UK con una S1000RR affidata a John Laverty con obiettivo minimo l’ingresso allo Showdown. Sempre con la casa di Monaco, dopo il titolo conseguito nella “Evo”, passerà all’assoluta Steve Brogan, un pilota di esperienza e assoluto valore schierato dal Jentin Racing. Sorpresa John Hopkins? Non contenti di uno schieramento di partenza assolutamente di spessore, potrebbe arrivare nelle prossime settimane la classica “ciliegina sulla torta”. Il team Crescent è in trattativa con John Hopkins, quest’anno in America per una stagione condizionata da un delicato intervento al polso destro che stava mettendo a rischio la sua carriera. Paul Denning, boss Crescent, si è esposto in prima persona per questa trattativa con un pilota già avuto in squadra nella MotoGP per cinque anni. A maggior ragione, con un “Hopper” in più, indicare il favorito al titolo 2011 risulta impossibile. Alessio Piana

Lascia un commento