16 Marzo 2023

MXGP, Alessandro Lupino: “Herlings? Aspettate che torni in forma!”

Alessandro Lupino archivia un round difficile in Argentina, ma un punto di partenza dopo vari problemi. La nostra intervista.

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La ripartenza dopo tanti problemi non è stata facile. Alessandro Lupino era conscio delle difficoltà, anche se in Argentina sperava in qualcosa di diverso. La domenica però è iniziata con un guaio tecnico in Gara 1, la seconda ed ultima manche non è stata più facile (il resoconto). Ma è stato comunque un primo passo, un nuovo inizio in MXGP, da cui Lupino può ricostruirsi passo dopo passo. Una spinta in più certo arriverà dal prossimo round, prima tappa di casa del 2023. Cosa si aspetta il 32enne viterbese di MRT Racing Team Beta? Com’è messo il gruppo italiano e qual è il livello attuale nel Mondiale Motocross? Ecco cosa ci ha raccontato.

Alessandro Lupino, com’è andato il primo round del 2023?

Ho sofferto. Diciamo che me l’aspettavo meno faticoso, invece è stato tosto. Nelle ultime due-tre settimane comunque ho avuto malesseri, da Arco sono stato male, poi sette giorni sotto antibiotico per un ascesso ad un dente. Sapevo che avrei sofferto, ma lo è stato ancora di più del previsto.

Anche in gara non sei stato troppo fortunato.

Abbiamo avuto un problema tecnico nella prima manche, una cavolata banalissima purtroppo successa mentre mi stavo schierando al cancelletto. Nella seconda manche invece ero molto rigido, avevo girato solo al mattino e sono riuscito a guidare al 60-70% delle mie possibilità. Non riuscivo ad andare, avevo paura. Non è stata una trasferta positiva.

Un ritorno quindi complesso.

Decisamente. L’unica cosa buona è che non ho mai spinto, ma nonostante questo come tempi non ero così lontano, ho fatto 12° o 13°. Non troppo fuori dai 10 anche se ero messo male, quindi c’è un lato positivo, anche se stavolta il risultato non è venuto.

Un inizio difficile più per gli ultimi problemi di salute o più per il fatto che manca qualcosa come preparazione?

Direi entrambe le corse. Come preparazione mi manca ancora: sono stato fermo tanto l’anno scorso, 7-8 mesi senza andare in moto, quindi ci metto di più a tornare in forma. Ma secondo me quello che mi ha dato fastidio sono stati gli avvenimenti degli ultimi 15 giorni, da Arco di Trento: non sono mai stato bene, ho sempre sofferto tra influenza ed antibiotici. Anche in allenamento, fino ad allora, ero messo bene, invece poi ho fatto fatica.

Che Mondiale MXGP ha ritrovato Alessandro Lupino?

Ti stupisce perché il livello è sempre alto! Soprattutto nelle prime gare tutti hanno voglia di spingere. L’anno scorso credo fosse un pelino più basso, ora si è rialzato e vedo i primi 7-8 tutti veloci, poi un buchetto. Quest’anno non c’è il campione Gajser, Herlings non è ancora in forma, quindi direi che sono in 4-5 che si possono giocare il mondiale.

Secondo al rientro, meno male che Herlings non è in forma…

Dico che ancora non lo è perché vedrai, quando è di nuovo in forma lui le vince tutte. Gli do ancora quattro, cinque gare e poi non lo prende più nessuno! Dopo una prima gara così, quando si rimette non lo fermano più, a meno che non si fermi da solo.

Com’è andata in generale la truppa italiana?

Sono davvero contento per Adamo, è andato molto forte! È un ragazzo che può arrivare: ha un bel carattere e tanta voglia di fare, m’è piaciuto. Mattia [Guadagnini] è andato molto forte sabato, poi domenica ha sofferto un po’ di più ma dall’anno scorso, lo vedo anche in allenamento, ha fatto un passetto più avanti. Forato l’ho visto un po’ più in difficoltà, però la prima gara non dice proprio la verità.

Diciamo che solo è un punto di partenza della stagione.

Esatto, io poi ad inizio anno sono uno che non dà mai quello che ha dentro, quindi sono il primo a dire che la prima gara non è del tutto veritiera. A me ad esempio ci vorrà qualcosa in più, spero di essere a posto tra 3-4 settimane.

Cosa ci può dire ora Alessandro Lupino della qualifica a punti?

Non ero e non sono un pilota favorevole a queste cose, non m’è piaciuta. L’anno scorso secondo me la manche del sabato era più tranquilla, adesso è spinta anche quella. Ora diventa un Mondiale su tre manche a GP, 10 punti sono importanti. A me appunto non è piaciuta, è una manche in più e quindi un rischio in più. Lo era anche prima, ma adesso devo dare il 100% e non il 70-80% come prima.

Archiviato il GP in Argentina, all’orizzonte c’è il primo round di casa del 2023.

Siamo in Italia, è l’unica cosa positiva. Anche se non è uno dei miei GP preferiti ed in queste condizioni non posso puntare ancora ad un bel risultato. Ma al momento non è quello che sto cercando, miro solo a fare due belle giornate ed a portare a casa qualcosa di buono.

A parte il risultato, sarà comunque una motivazione in più, no?

Correre in Italia è certamente uno stimolo ed un appoggio in più, anche se ti manca qualcosa. Fosse per me, farei 15 gare di Mondiale in Italia! L’atmosfera è dieci volte più bella, correre in casa per me è un piacere.

Com’è la pista di Riola Sardo?

È molto, molto bella e credo sia la gara più difficile e faticosa della stagione. Prima lo era Lommel, ora secondo me lo è diventata Riola perché la sabbia è un po’ più pesante. Lo dicono anche gli altri piloti, è una gara che riesci a goderti bene se ci arrivi in forma, ti chiede tanto sforzo fisico.

Tra le piste italiane, rientra tra le tue favorite oppure no?

Personalmente diciamo però che non è tra le mie preferite, diciamo che non è lo stile italiano. Preferisco lo stile ‘classico’, salite e discese, su per le colline… Questa invece è in pianura, con dune di sabbia, quindi uno stile più ‘americano’. Ma certo la pista non è brutta, anzi girarci è molto divertente.

Alessandro Lupino, nonostante tutto hai comunque un target per il GP di Sardegna?

Difficile dirlo. Se riesco a sistemare alcune cosine spero di stare nei 15, per adesso sarebbe un bel risultato a Riola, non chiedo di più. Stare attorno al 15° posto vorrebbe dire portare a casa dei bei punti. I risultati li possono fare più avanti, adesso devo mettere un po’ di basi buone. Mesi fuori ti cambia tutto, anche a livello di approccio alla gara, quindi ci vuole un po’.

Foto: MRT Racing Team Beta

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