10 Dicembre 2022

Superbike: Eugene Laverty a casa, finalmente l’incubo è alle spalle

Eugene Laverty racconta dettagli inediti della degenza seguita al drammatico incidente di Phillip Island. Ora comincia una nuova vita

Eugene Laverty, Superbike

Eugene Laverty è finalmente a casa, in Portogallo, a due passi dal circuito di Portimao. Il pilota ufficiale BMW ha potuto lasciare l’Australia dopo la lunga degenza seguita al drammatico incidente nel round finale Superbike a Phillip Island, quando era caduto in curva 1 venendo investito da Xavi Fores. Una dinamica drammatica che solo per circostanze fortunate non si è tramutata in tragedia. Laverty nell’impatto aveva subito la frattura dell’anca destra, del bacino e dell’osso sacro. Trasportato in elicottero all’ospedale di Melbourne, i medici avevano escluso la necessità di intervento chirurgico. Ma qualcosa è andato storto.

Una degenza molto complicata

Lo stesso Laverty ha rivelato di aver lasciato l’ospedale dopo soli quattro giorni di degenza, con l’unica raccomandazione dei medici di non lasciare immediatamente l’Australia in modo che le lesioni potessero risolversi prima di subìre lo stress del lungo viaggio aereo di ritorno. Consiglio provvidenziale, perchè appena 24 ore dopo Eugene è stato costretto a ricoverarsi di nuovo, per un’emmorragia interna. Il problema però non era così grave e si è risolto con altri otto giorni di permanenza nello stesso ospedale di Melbourne. Adesso per Eugene Laverty può cominciare una nuova vita: nel 2023 dirigerà le operazioni del team Bonovo, satellite BMW. Condizioni fisiche permettendo, potrebbe occuparsi dei collaudi della nuova M1000RR. Ma ci sarà tempo per valutare.

“Non volevo finire così”

“Phillip Island doveva essere la mia ultima gara, ma non era così che avevo immaginato di mettere la parola fine alla carriera” ha commentato Eugene Laverty, irlandese di 36 anni, a lungo protagonista in Superbike e MotoGP. “La degenza è stata più complicata e lunga del previsto, ma è una fortuna avere mia moglie Pippa sempre al fianco. Adesso finalmente siamo a casa, ma voglio ringraziare gli organizzatori della Superbike per aver fermato subito la gara dopo il mio incidente, è stato provvidenziale. Inoltre ringrazio lo staff medico di Phillip Island, è anche grazie a loro che le conseguenze sono state minori di quanto potevano essere. I piloti Superbike sono davvero in ottime mani.”

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