6 Giugno 2023

SBK, Lorenzo Mauri (Motocorsa): “Brutto voler penalizzare Ducati e Bautista”

Il podio di Bassani a Misano, la stagione e il futuro (con 2 Ducati) del team Motocorsa, e altro ancora: Lorenzo Mauri ha parlato a Corsedimoto.

Lorenzo Mauri Axel Bassani team Motocorsa Superbike

Il round Superbike a Misano Adriatico è stato sicuramente soddisfacente per Axel Bassani e il team Motocorsa Racing. Dopo i quarti posti di Gara 1 e Superpole Race, è arrivato il terzo posto in Gara 2. Si tratta del primo podio del 2023 e averlo conquistato in Italia dà un sapore particolare alla squadra. Di questo e di altro abbiamo parlato con il team manager Lorenzo Mauri.

Superbike, l’intervista di Lorenzo Mauri a Corsedimoto

Quanta soddisfazione c’è per il podio ottenuto a Misano?
“Ovviamente conquistarlo a Misano dà sempre un’emozione stratosferica, soprattutto per un team privato. È vero che la caduta di Rinaldi ci ha agevolato, però la battaglia di Axel con i piloti ufficiali Kawasaki ci ripaga degli sforzi fatti anche in questo weekend. Axel è stato molto competitivo e ha concretizzato al massimo”.

Qual è il tuo giudizio su questa prima parte di stagione 2023?
“In Motocorsa Racing siamo molto contenti. Ho trovato i tecnici e il pacchetto che cercavo da tempo. In inverno abbiamo anche fatto degli sviluppi che hanno dato dei buoni risultati in tutte le aree: dal consumo gomme alle performance, ma anche accelerazione, motore e aerodinamica. Abbiamo lavorato dei mesi senza mai fermarci e spaventarci per gli investimenti che stavamo facendo. I risultati non sono casuali”.

Bassani si è posto l’obiettivo di chiudere in quinta posizione questo Mondiale Superbike 2023. Riuscirete a farcela?
“Sarà veramente difficile mantenere il quinto posto in classifica, ma ce la metteremo tutta. Dobbiamo anche obiettivi, nessuno regalerà punti. Starà a noi e a Axel racimolare più punti possibili. Ce la mettiamo sempre per arrivare sul podio o almeno vicino, però per un team indipendente già chiudere in top 10 è difficile, quindi anche se arriviamo sesti o settimi in gara non è qualcosa da buttare”.

Con Bassani vi siete dati una scadenza per decidere il futuro?
“Di queste cose parlo solo con il suo manager Alberto Vergani, al quale ho lasciato libera scadenza per decidere. Ovviamente non puoi preventivare quando le pedine si incastreranno. Quando decideranno, non ci saranno problemi. Ovviamente, la mia speranza è quella di confermare Axel”.

Nel 2024 il team Motocorsa Racing schiererà due Ducati?
“Grazie a uno sponsor dovremmo riuscirci. Una moto è destinata ad Axel qualora decidesse di rimanere con noi”.

Vuoi continuare a puntare su piloti giovani e italiani per il futuro?
“Non mi sono mai fissato sull’età o sulla nazionalità, deve colpirmi qualcosa del pilota. Per fare un progetto duraturo e con senso logico deve esserci qualcosa che mi colpisca. Non si tratta tanto di guardare i risultati conquistati finora, quanto della voglia che ha il pilota di dare il 100% sulla moto e di seguire il nostro percorso. Altrimenti è faticoso costruire un progetto. Voglio piloti che abbiano la scintilla giusta”.

Credi che Bassani sia pronto per passare a un team ufficiale e lottare per vincere?
“Né io né lui sappiamo se sia pronto, perché finché non sale su una moto ufficiale non possiamo saperlo. Inoltre, le squadre ufficiali non sono tutte uguali, è fondamentale trovare la giusta serenità nel box. Poi le aspettative e le pressioni sono diverse. Se il team ti spinge sempre a stare davanti, c’è chi non va sotto pressione e chi invece esplode”.

Axel sembra uno in grado di gestire la pressione.
“Sì, ti dirò di più. Domenica a 10 minuti dall’ingresso in pista per Gara 2 un mio bravissimo tecnico si è accorto di un problema meccanico della moto. Le altre moto stavano già entrando e la nostra non era pronta. Per riparare questo particolare siamo davvero arrivati all’ultimo secondo per schierarci in griglia. Axel era seduto sereno al suo posto, ha solo chiesto al capotecnico cosa fosse successo. Altri piloti magari si agitano e si spaventano, lui non ha detto nulla e ha mostrato totale fiducia nella squadra. Quando era in griglia non mi ha domandato se fosse tutto a posto, perché lui sa benissimo che se io ho un dubbio la moto non entra. Per me la sicurezza viene prima di tutto. La pressione dell’inconveniente capitato non lo ha condizionato. È un grande professionista, è sempre concentrato e sa che deve concretizzare il lavoro del team”.

Razgatlioglu ha detto che le gare sono noiose con Bautista da solo davanti. Qual è la tua opinione?
“La lotta dal quarto posto in poi è molto accesa. Domenica c’erano delle grandi bagarre. Questo è un bene per la Superbike e per tutti i piloti. Toprak ha detto quella cosa perché ha spinto al massimo, ma il livello di performance di Bautista non è raggiungibile da nessuno quest’anno. Sono convinto che ci saranno anche delle piste in cui il divario sarà inferiore sia per Razgatlioglu sia per Rea”.

Cosa pensi di chi vorrebbe penalizzare Ducati e Bautista?
“Non ci si può arrabbiare se Ducati ha lavorato bene in questi anni, dopo aver sofferto per delle stagioni. Poi Alvaro è bravo concretizzare, con il suo stile di guida ha più margine degli altri. Passa quasi il messaggio che Ducati stia vincendo imbrogliando. Io vedo i dati e Bautista ha uno stile che gli consente di non mettere in crisi le gomme. Ti garantisco che non è un fattore di peso. Poi che essere leggero gli possa dare qualche vantaggio è vero, però lui fa davvero la differenza. Mi inchino tutte le volte che guardo la telemetria, nessuno riesce a fare quello che fa lui. Axel qualcosa ha imparato, ma uno stile di guida non puoi copiarlo. Voler penalizzare la Ducati e Bautista è una brutta cosa, un’eresia. Non puoi piangere se la tua casa non fa una moto nuova da anni”.

Foto: Motocorsa Racing

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