16 Marzo 2023

Danilo Petrucci “Vincere in Superbike non è come fare una passeggiata al mare”

Danilo Petrucci racconta com'è stato il suo primo approccio con il Mondiale Superbike e parla anche di tanto altro. La nostra intervista.

Danilo Petrucci, Misano, Superbike

Bene ma non benissimo. Nei primi due round del Mondiale Superbike Danilo Petrucci è già stato protagonista. Certo, non ha lottato per la vittoria ma ha conquistato dei piazzamenti interessanti con la Ducati del team Barni ed ha mostrato ampi margini di crescita. La top5 è ormai ad un passo e il podio non è lontano.

Sono abbastanza soddisfatto – dice Danilo Petrucci a Corsedimoto – non dico che sono contento perché sono contento quando vado sul podio come ho già detto in precedenza. Chiaramente non ho aspettative: non le avevo ad inizio anno e non le ho adesso. Però vorrei arrivare davanti prima possibile. Il bilancio dei primi due round è abbastanza positivo. Abbiamo faticato un po’ perché la stagione è iniziata abbastanza presto e non abbiamo avuto tanti giorni di test. Io ho una dimensione totalmente diversa rispetto a quella degli altri piloti Ducati ed è stato più complicato arrivare al nostro setup ma all’ultima gara abbiamo trovato qualcosa che mi piace quindi non vedo l’ora di andare ad Assen”.

A Mandalika hai conquistato il tuo primo successo tra gli Indipedenti e sei secondo in questa speciale classifica dietro a Bassani. Ve la giocherete tu e Bassani?

Axel è un ragazzo molto bravo, simpatico ed intelligente ma non penso ci sia solo lui tra gli Indipendenti. Credo ci siano anche Oettl, Gardner ed Aegerter che vanno molto forte. Onestamente non mi aspettavo che ci fosse un livello così alto in Superbike ed io sto faticando un po’ più del previsto”.

Il tuo obbiettivo quest’anno è la vittoria tra gli Indipendent?

“Mi piacerebbe essere il migliore degli Indipendenti, questo è chiaro, ma non me lo pongo come obbiettivo. La mia priorità è essere soddisfatto a fine stagione: guardo gara per gara e non al campionato. Quest’anno mi serve per capire se potrò vincere. Mi piacerebbe essere uno di quei piloti che è riuscito a vincere almeno una gara in MotoGP ed una in Superbike. Sono qui per questo, non lo nascondo, ma non è una passeggiata al mare. Ripeto, il livello è più alto di quanto immaginassi”.

A livello di moto quali sono le differenze tra la tua quella di Axel Bassani e quella di Alvaro Bautista?

Onestamente non ne ho idea. Da quanto ho visto la mia è veramente simile a quella di Bautista. Quella di Axel credo sia un po’ diversa. Già lo scarico è differente però tecnicamente non so bene: lo dico solo guardandola esternamente”.

Com’è stato il tuo approccio con le tre gare?

Ho faticato un po’ di più con la Superpole Race perché i piloti sono molto aggressivi fin dalla prima curva e non ero abituato a questo ritmo. Devo essere pronto fin dal primo giro ad attaccare cosa che in MotoGP non è indispensabile: lì la gara è molto lunga e si tende più ad attaccare verso la fine, non all’inizio. Qui la gara è un quarto d’ora, ogni posizione è buona e bisogna subito attaccare”.

Danilo Petrucci, in chiusura ci fai un pronostico sul Mondiale MotoGP?

Pecco Bagnaia è quello più in forma ma non ci sarà solo lui. Non ho seguito tanto i test ma ho visto che è stato sempre il più veloce ed ha sbriciolato il record della pista. Secondo me sarà comunque una grande battaglia perché i piloti sono tutti molto vicini però, chiaramente, mi piacerebbe veder vincere una Ducati”.

Foto Marzio Bondi

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