28 Febbraio 2022

Giuseppe Giacobazzi: “I ducatisti sono i più sburoni e vinceranno!”

Giuseppe Giacobazzi è un tifoso sfegatato della Ducati. Appena può indossa tuta ,casco e va a girare in pista "Che emozione quando ho strisciato per la prima volta la saponetta sull'asfalto!"

Giuseppe Giacobazzi

“Le Ducati sono moto ignoranti, proprio come me”. Giuseppe Giacobazzi non è un semplice tifoso Ducati, è proprio un ducatista sfegatato. Il comico romagnolo, all’anagrafe  Andrea Sasdelli, è una presenza fissa nel paddock di Misano, va a girare in pista e non si perde un Gran Premio in tv.

L’abbiamo intervistato in esclusiva a pochi giorni dal Mondiale .

Giuseppe Giacobazzi, il tuo pronostico per il Mondiale di MotoGP?  

“È scontato, punto tutto sulle Ducati e sono convinto che faranno una bella figura. Ovviamente il pilota più in vista è Bagnaia ma il Bestia  ha una bella carogna. Miller che può fare miracoli e bisogna tenere d’occhio Zarco che, quatto quatto, può fare davvero bene. Se la moto va forte credo che tutti i ducatisti possano essere protagonisti”.

Ti rivedremo a Misano?

“Gli ultimi 2 anni il paddock era a numero chiuso a causa della pandemia e sono in piena astinenza, sto proprio male a non andare in autodromo per la MotoGP. Spero proprio di andarci”.

Intanto segui le gare in tv, compatibilmente con i tuoi impegni lavoro.

“No, eh! La MotoGP viene prima del lavoro! Una sera avevo uno spettacolo in teatro concomitante con una gara ma l’ho fatto iniziare in ritardo per cause di forza maggiore. Volevo finire di guardare  un Gran Premio e seguo anche le altre categorie, non solo la MotoGP”.

Quali?

“Un po’ tutte. Mi piace moltissimo la Superbike. Speriamo che Bautista vada forte ma Rea e Razgatlioglu sono duri da battere. Deve andare forte ed avere la molto al top. Secondo me per lui è l’ultimo anno quindi o vince o vince. Dovrà dare tutto il gas possibile e farci sognare”.

L’epopea Bayliss è ormai lontana.

“Una volta sono andato a bere una birra con Troy Bayliss. Quanto mi manca un pilota come lui! Sarebbe fantastico ritrovare un ducatista così. Troy è proprio uno sborrone e noi ducatisti siamo i più sborroni in assoluto”.  

Com’è nata questa tua passione viscerale per i motori?

“Sono cresciuto in Romagna, con la passione per i motori nel sangue. Mia mamma aveva la moto, mio babbo pure e io a 14 anni ho iniziato ad elaborare il motorino, come tutti i ragazzi romagnoli”.

Qual è stata la tua prima Ducati?

“Una 916. In precedenza avevo una moto giapponese che è più fruibile e più  simpatica da guidare. All’inizio ho fatto un po’ fatica poi mi hanno detto “la Ducati va guidata con ignoranza”  ed è sbocciato l’amore. Io e la mia Ducati ci siamo trovati ed abbracciati. Ho poi girato con una Diavel Street Fighter e mi è piaciuto molto guidare la Monster 1200”.

Hai girato anche in pista?

“Eh certo! Quando ho sfregato la prima volta la saponetta sull’asfalto mi sono gasato tantissimo e quando sono sceso sono andato via zoppo, per ridere, per fare vedere a tutti che avevo toccato davvero l’asfalto”.

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