4 Giugno 2023

Danilo Petrucci, un gesto d’amore “Ho corso per il pubblico”

Danilo Petrucci ha corso e terminato gara-2 nonostante il dolore per l'infortunio di due ore prima. La nostra intervista

Danilo Petrucci, Superbike Misano

Impossibile non amare Danilo Petrucci. Il pubblico impazzisce per lui e lui lo ripaga con atti di autentico stoicismo come in gara-2 a Misano quando ha corso nonostante il dolore per l’infortunio all’anca ed alla coscia destra. Al termine della corsa è apparso molto provato ma comunque con il sorriso. Il settimo posto ha il sapore del successo dell’uomo sul pilota, dell’appassionato vero. Già, la passione. Danilo Petrucci e l’emblema della passione autentica per i motori, quella che sfida la razionalità ma fa battere forte il cuore. Gareggiare è stato un gesto d’amore per il pubblico presente a Misano, per tutti i suoi tifosi e quanti lo sostengono.

Ho deciso di correre solo all’una quando era ora di vestirsi – racconta Danilo Petrucci a Corsedimoto – Il medico mi aveva sconsigliato di farlo perché l’ematoma era cresciuto. Fortunatamente non è rifornito da una grossa arteria e non sta crescendo tantissimo però mi fa malissimo la schiena. E’ stata molto dura. Mi dispiace molto perché per una decisione sbagliata dei commissari è stato condizionato tutto il mio week-end”.

Ci racconti la caduta?

Io ero all’interno e Dominique Aegerter ha chiuso ma io ero lì, stavo sul cordolo. Sarei caduto comunque ma l’istinto di sopravvivenza dice di tirare su la moto. Mi dispiace molto aver causato questo incidente ma purtroppo in quella curva non è il primo che capita. Lowes in Indonesia ha sdraiato, oltre se stesso, anche Baz e me eppure non gli è stato dato il log-lap ma è stato detto che era un incidente di gara perché in tre nella stessa curva. A me non è stato chiesto niente ma mi è stato dato il long-lap che mi ha spedito da sesto a decimo poi c’è stato quel contatto con Lecuona e mi dispiace molto perché è un amico. Vierge lo ha passato, lui è andato largo, io ero lì, ci siamo toccati e siamo caduti”.

Danilo Petrucci, dove hai trovato la forza di scendere in pista in gara-2?

Non pensavo di fare gara-2 però ho detto “ci devo provare”, al limite mi fermo. Erano venute tante persone e vedere le tribune piene di Misano è una cosa che da sempre tanto gusto. E’ stato bellissimo correre davanti al pubblico in Italia, era da tantissimo tempo che non mi capitava, probabilmente da prima del covid. Tutte le volte che al paddock show mi hanno detto “Danilo Forza, Danilo ti vogliamo bene” per me è stato qualcosa d’incredibile. Ho corso più per loro che per me perché è stata veramente dura correre”.

L’esperienza alla Dakar ha rafforzato ulteriormente il tuo carattere?

La Dakar mi ha insegnato che il limite è sempre più avanti, più avanti. E’ una gara che sfinisce a livello mentale e fisico. Se non avessi fatto gara-2 saremmo usciti dal week-end di Misano con zero punti. Mi sono immaginato il momento in cui sarei stato nel camper e gli altri partivano: sarei stato ancora più male. Ci dovevo provare”.

Danilo Petrucci, ti rivedremo alla Dakar?

Ci penso sempre alla Dakar perché è un’esperienza incredibile a livello sportivo. Tutte le persone che incontro mi chiedono di rifare la Dakar e mi piacerebbe riviverla ma devo trovare il giusto equilibrio perché non vorrei mollare la Superbike”.

In Superbike sei sulla strada giusta.

Sono venuto qua per vincere, stiamo costruendo ancora la nostra moto ideale perché sono un pilota abbastanza speciale a causa della mia stazza. Ci vuole un po’ più di tempo ma ci voglio provare. Voglio essere uno di quelli che ha vinto una gara di MotoGP ed una in Superbike. Sono qui per questo e non posso mollare adesso”.

Foto: Fabrizio Petrangeli

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