4 Febbraio 2019

Alessandro Andreozzi: “Nel 2019 non correrò e vi dico perché”

Alessandro Andreozzi ha annunciato che nel 2019 non prenderà parte a nessun campionato. Il pilota marchigiano ha deciso di mettere in pausa la propria carriera dopo una stagione piuttosto altalenante nel CIV Superbike, dove ha ottenuto l’ottavo posto finale e quattro quarti posti come migliori piazzamenti. Andreozzi non è uno dei tanti. Campione Italiano Moto2 […]

Alessandro Andreozzi ha annunciato che nel 2019 non prenderà parte a nessun campionato. Il pilota marchigiano ha deciso di mettere in pausa la propria carriera dopo una stagione piuttosto altalenante nel CIV Superbike, dove ha ottenuto l’ottavo posto finale e quattro quarti posti come migliori piazzamenti.

Andreozzi non è uno dei tanti. Campione Italiano Moto2 nel 2011, l’anno successivo “Cecio” ha corso per metà stagione nel Mondiale di categoria, dove è subentrato a Mike di Meglio nel team Speed Master. Nel 2013 è passato alla Superstock 1000 FIM Cup col team Pedercini Racing e sempre con la squadra di Volta Mantovana ha corso anche nel CIV Superbike e, l’anno dopo, nel Mondiale SBK in sella a una Kawasaki EVO. Archiviata questa parentesi piuttosto complicata, nel 2015 Andreozzi è tornato a correre nel CIV con l’Aprilia del team Nuova M2 Racing, in sella alla quale ha ottenuto quattro podi, una pole position e il quarto posto finale. Nel 2016 il pilota maceratese ha vissuto un’altra esperienza travagliata nella Superstock 1000 FIM Cup, al termine della quale è tornato a correre nel CIV. Il biennio 2017/2018 ha visto Andreozzi correre nel CIV Superbike con la Yamaha del team Speed Action e, occasionalmente, nel WorldSBK con la R1 del team Guandalini Racing.

Alessandro Andreozzi ha spiegato a noi di Corsedimoto i motivi che lo hanno spinto a rinunciare alla stagione 2019. Ecco cosa ci ha detto.

 

Alessandro, come mai hai deciso di fermarti?

Per vari motivi, a partire dal fatto che il motociclismo è ormai diventato un mondo difficile. Nel Mondiale Superbike trovi posto solo se porti la cosiddetta “valigia”, mentre nel CIV la Federazione Motociclistica Italiana non fa nulla per aiutare tutte le case che partecipano. Da alcuni anni vince sempre e solo la Ducati…

Se non avessi fatto questa scelta, avresti corso ancora col team Speed Action?

Loro mi avevano fatto un’offerta, ma io sono un pilota che corre per vincere, o quantomeno per giocarsi le prime posizioni, e ora come ora con la Yamaha è impossibile battere le Ducati. Per dire, una R1 pronto gara costa 40.000€ contro i 100.000€ di una Ducati e la differenza in termini di elettronica è abissale. Quest’anno avrebbero dovuto introdurre la centralina unica per livellare le prestazioni, ma alla fine non si farà nulla a causa di Ducati. Alla fine mi sono un po’ demoralizzato, perché è triste quando ti impegni al massimo per arrivare in alto, ma non cambia niente. 

E il CIV ci perde in termini di spettacolo.

Sì, perché gli appassionati preferiscono vedere gare spettacolari con tanti piloti e costruttori al vertice. Bisognerebbe prendere esempio dal BSB: grazie alla centralina unica, le gare sono spettacolari e ogni volta vince una casa diversa. Così si divertono sia i piloti, sia il pubblico e infatti lo schieramento e gli autodromi sono sempre pieni.

Mentre nel CIV le tribune sono spesso e volentieri vuote.

Sì, ed è un peccato, perché comunque il livello del Campionato Italiano è molto alto. Purtroppo non si sta lavorando bene né a livello di trasmissione in TV, né per quanto riguarda il pubblico in circuito. Per esempio, se l’ingresso fosse gratuito, verrebbe molta più gente…

 

 

 

 

 

 

 

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