9 Dicembre 2022

MotoGP il piatto piange: in calo spettatori e ascolti TV, Dorna nel mirino

La MotoGP perde pubblico in circuito e TV e l'ambiente sta cominciando ad agitarsi: la gestione Dorna è nel mirino

MotoGP, Motomondiale

C’è forte agitazione nel paddock della MotoGP. I tempi delle vacche grasse, cioè quando il fenomeno planetario Valentino Rossi bastava da solo a sostenere pubblico in circuito e ascolti TV, sono tramontati. L’infortunio di Marc Marquez, il dominio tecnico Ducati e il progressivo disimpegno dei colossi giapponesi sono pesanti ipoteche sul mondiale più importante del motociclismo. Non è solo la Suzuki che ha sbattuto la porta, preoccupa anche che Yamaha sia rimasta senza squadre satellite e abbia perso un Mondiale che in estate aveva già in mano, senza una reazione apprezzabile. Per non parlare di Honda: affondata dai problemi fisici di Marquez, è finita in fondo al gruppo. HRC domina la F1 fornendo la motorizzazione ibrida alla Red Bull mentre in MotoGP si abbassa a montare un forcellone progettato e costruito da Kalex, un artigiano tedesco. C’è qualcosa che non quadra…

Dorna è all’indice

Il disagio sta tracimando in tante direzioni. Oggi la Gazzetta dello Sport, testata che nelle moto è storicamente poco incline a sollevare casi e questioni spinose, pubblica una pagina intera sui dati in calo sia del pubblico in circuito a livello globale che degli ascolti in TV sulla pay italiana SKY. Se si muove perfino la Rosea, significa che l’ambiente adesso ribolle sul serio. L’unanimismo che da decenni impera nel paddock sta vacillando: le decisioni di Carmelo Ezpeleta, al timone dal lontanissimo ’92, non sono più indiscutibili. Paolo Ianieri, l’inviato della Gazzetta, punta il dito direttamente sul nepotismo che in Dorna sta imperando sempre più. Il boss si sta circondando di familiari nei punti chiave: figli, nipoti, compagne dei figli. Tutto il contrario della F1 che è in mano a Liberty, cioè Warner Bros, gigante americano dello spettacolo a 360°. Le auto hanno dati in forte ascesa, sui circuiti e in TV, mentre la MotoGP si avvita su se stessa.

I conti non tornano

Nel ’22 solo quattro eventi MotoGP hanno visto crescere il pubblico in circuito: Francia, Germania, Argentina e Portogallo. Complessivamente dal 2019, ultimo anno pre pandemia, la MotoGP ha perso 300 mila spettatori: 2,9 milioni contro 2,6. I cali più drastici si sono registrati in Italia e Spagna, l’epicentro della passione. Il Mugello ha perso oltre metà presenze rispetto al 2019 (74.078 quest’anno contro 139,329 tre anni fa), non bene Misano: 101.140 contro 158.300 (sempre nei tre giorni) del 2019. La fantastica stagione Ducati e il trionfo di Pecco Bagnaia hanno lasciato poco segno. Forse incide il caro prezzi: in Francia tre giorni nel prato costavano 88€ contro 150 al Mugello e 168 a Misano. La F1 a Monza e Imola, con biglietti ben più cari, però vola…

Piange anche la TV

Il calo degli ascolti TV è ancora più preoccupante, perchè il “sistema MotoGP” si regge in gran parte sugli introiti che arrivano dai diritti televisivi. La Gazzetta riporta i dati SKY, la pay tv italiana: la media per evento è crollata a 1,6 milioni, -25% rispetto allo scorso anno. La F1, sulla stessa emittente, la media d’ascolto per GP è 3,2 milioni, +29%. Nel 2020 era quasi parità: 2,4 per le auto, 2,1 per le moto.

Speranza Sprint Race

Dorna ha introdotto la gara sprint il sabato pomeriggio in tutti i GP del prossimo Mondiale nella speranza di riportare gli indici TV verso l’alto e accrescere il richiamo del pubblico reale. In F1 il processo è stato introdotto gradualmente, con tre gare sprint nell’ultimo biennio e sei (su 24 GP) previste nel ’23, per capire l’impatto. La nuova formula piace, e secondo Liberty Media ha garantito un aumento degli ascolti del +8%. La MotoGP c’è andata giù pesante, varando questa radicale rivoluzione del format tutto in una volta, attirandosi parecchie critiche da team e piloti. Andare così di fretta significa che la situazione è seria e Dorna non ha più tempo da perdere.

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Foto: MotoGP.com

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