12 Ottobre 2022

MotoGP, Yamaha-Quartararo in fase calante: i motivi secondo l’ex Forcada

Fabio Quartararo e Yamaha vivono un momento difficile nel campionato MotoGP. L'ex capotecnico Ramon Forcada analizza il momento di crisi.

MotoGP, Fabio Quartararo

Nel box Yamaha si respira un’aria tesa quando mancano tre gare alla fine del Mondiale MotoGP 2022. Fabio Quartararo ha visto assottigliarsi il vantaggio da 91 a 2 punti dopo l’ultima vittoria al Sachsenring. Franco Morbidelli è profondamente deluso dopo aver conquistato una sola top-10. Andrea Dovizioso si è ritirato con largo anticipo per non avere mai instaurato un buon feeling con la YZR-M1. Il rookie Darryn Binder ha raccolto 10 punti in 17 gare e non avrà modo di proseguire l’avventura in classe regina. Ma cosa succede in casa Yamaha? Una risposta prova a darla Ramon Forcada, ex capotecnico del ‘Dovi’, costretto a lasciare dopo le dimissioni del pilota.

Il mestiere del capotecnico MotoGP

Al GP di Misano ha partecipato al suo ultimo Gran Premio in MotoGP prima di dedicarsi allo JuniorGP con il Finetwork MIR Racing Team. Ramon Forcada ha vissuto il paddock del Motomondiale per 31 anni, lavorando insieme a personaggi illustri del calibro di Alex Barros, Carlos Checa, Casey Stoner, Maverick Viñales, Jorge Lorenzo (tre titoli MotoGP), Franco Morbidelli, infine Andrea Dovizioso. Difficile il mestiere del crew chief, specie in una classe regina sempre più spinta e ristretta. “Ora c’è gente che vuole che tu gli faccia la moto perfetta, e non esiste. Noi tecnici possiamo fare qualcosa, fare in modo che il pilota sia a suo agio, ma deve essere lui ad adattarsi“. Una fase di acclimatazione che il ‘Dovi’ non è mai riuscito a compiere con la M1, dopo anni brillanti in sella alla Ducati.

La differenza tra Yamaha e Ducati

In questo momento la Yamaha è Quartararo dipendente. Il campione francese è l’unico in grado di poter convivere con i problemi della moto. “La moto perfetta non esiste, serve un pilota che sappia adattarsi. E più la moto è lontana dal punto debole, più il pilota deve adattarsi. Sono pochi quelli che riescono a farlo. Fabio è l’unico che riesce ad ottenere il massimo da questa moto“. Fino ad alcuni anni fa il prototipo di Iwata era uno dei più agili e facilmente guidabili: “Fabio è uno specialista delle qualifiche, quest’anno ha preso solo una pole position. Quindi qualcosa sta succedendo – ha aggiunto Ramon Forcada -. La situazione di Honda e Yamaha è simile, dipendono da un pilota. Ducati no, sembra che in questo momento sia più facile adattarsi alla Ducati che alla Yamaha o alla Honda. Non è che la Ducati abbia un livello superiore, ma rende più facile l’adattamento ai suoi piloti”.

Secondo l’esperto tecnico catalano Fabio Quartararo lamenta anche la mancanza di concorrenza interna. Aprilia ha riscoperto Maverick Vinales, Ducati può contare su un’ampia schiera di atleti che si danno battaglia. Vedi ad esempio il duello tra Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini che non fa nessun tipo di sconti. “A parte Ducati e Aprilia gli altri marchi non hanno concorrenza interna – ha concluso Forcada ai microfoni di DAZN -. Gli altri ce l’hanno. In Aprilia Maverick si sta adattando molto bene e Aleix soffre un po’ la pressione. La Ducati ha un cast di piloti, se non vince uno è un altro“.

Foto di Valter Magatti

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