8 Agosto 2020

MotoGP, Andrea Dovizioso: gomma Michelin indomabile, un aiuto dall’holeshot

Andrea Dovizioso in difficoltà nella prima giornata di libere MotoGP a Brno. La Ducati GP20 non riesce ad adattarsi alla nuova carcassa Michelin.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Il week-end MotoGP di Brno per Andrea Dovizioso comincia tutto in salita e non era nelle previsioni, specie della Ducati. Nella combinata del venerdì il forlivese è 15° con 1,130″ di gap dal miglior tempo di giornata. Ancora una volta si ritrova a dover fare i conti con la nuova gomma Michelin che non riesce a calibrare. Per cambiare bisogna apportare modifiche in tre aree: l’assetto, l’elettronica e lo stile del pilota in frenata, e non sono immediate.

Passi avanti in frenata

Diventa difficile delineare una strategia gomme per il GP di Brno, perché bisogna adattarsi alla mescola e non scegliere quella migliore per la gara. Le oscillazioni della Desmosedici GP20 non possono gestirsi interamente con l’elettronica. Non si perde d’animo il vicecampione MotoGP e sottolinea sia gli aspetti positivi che negativi. “Finché avevo gli stessi pneumatici dei miei avversari la mia velocità era piuttosto buona. Mi sento molto meglio con i freni, posso frenare più forte ora e giocare di più con lo slittamento della ruota posteriore. Quindi posso essere più aggressivo“.

La nuova Michelin

Ma chi credeva che il circuito di Brno avrebbe spinto Andrea Dovizioso verso la vittoria potrebbe ricredersi. “Sono un po’ preoccupato per l’usura delle gomme e per i movimenti incontrollabili in uscita di curva. È pazzesco, non è mai successo niente del genere prima. Non so che ruolo giocano l’asfalto e le gomme in questo“. Nel day-1 non ha montato la morbida al posteriore e questo spiega in parte la sua posizione in classifica. Sarà un week-end certamente imprevedibile per tutti. Una cosa è il giro secco, un’altra il passo gara su 21 giri. “Nella prima fase dell’accelerazione, la carcassa può essere la ragione per cui la moto si muove così tanto. Soprattutto perché il grip sulla ruota posteriore è diminuito notevolmente nel pomeriggio“.

Un aiuto dall’holeshot

Il sistema holeshot in movimento, al momento in dotazione solo sulle Ducati con specifiche ufficiali, può essere di aiuto. Per fare un esempio, a Jerez veniva impiegato due volte a giro, qui a Brno in tre punti del tracciato. “Sicuramente lo usiamo di più su questa pista – ammette Danilo Petrucci -. Di solito è usato sui lunghi rettilinei e zone di frenata lunghe. E le abbiamo qui. Penso che ci possa aiutare qui, anche se non è sempre così facile accenderlo e spegnerlo di nuovo“.

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