25 Marzo 2022

Dalla MotoGP alla Moto3, gli “eroi solitari” del Mondiale 2022

Il Mondiale MotoGP conta varie nazionalità. Ma ci sono anche quei piloti al via come unici riferimenti di un paese, una sfida non da poco: i protagonisti del 2022.

motogp oliveira

Nel Motomondiale contiamo sempre ragazzi di svariate nazionalità. Alcuni di loro però sono gli unici rappresentanti di un paese, un fatto che comporta un mix di pressione e responsabilità. Ne abbiamo in ogni categoria: nello specifico quest’anno parliamo di Miguel Oliveira in MotoGP, da anni l’unico portoghese in campionato e con ottimi risultati. In Moto2 ne abbiamo più di uno: Filip Salac dalla Repubblica Ceca, l’argentino Gabriel Rodrigo, Marcel Schrötter unico rimasto per i colori tedeschi. Per finire con la Moto3: il turco Deniz Öncü, l’indonesiano Mario Suryo Aji, il brasiliano Diogo Moreira.

MotoGP – Miguel Oliveira

Il primo pilota portoghese a competere a tempo pieno nel Motomondiale, portando la passione per questo sport in un paese prevalentemente calciofilo. Davvero niente male per l’attuale pilota KTM Factory, che proprio domenica scorsa in Indonesia ha regalato un nuovo importante trionfo alla casa austriaca, sbaragliando la concorrenza sull’acqua del Mandalika Circuit. A confermare l’inizio sprint a Mattinghofen, ma cancellando anche l’inatteso zero nel primo GP. Vincitore in tutt’e tre le classi mondiali, due volte vice-campione del mondo, ormai si è ritagliato il suo meritato spazio da protagonista.

Moto2 – Filip Salac e Gabriel Rodrigo

Per entrambi la storia in middle class è appena iniziata, visto che entrambi sono al debutto dalla Moto3. Una salto di categoria che rappresenta una voglia di rivalsa dopo anni non proprio memorabili in entry class, chiusi con uno e due podi rispettivamente. Non sono certo i primi dei rispettivi paesi nel Motomondiale, ma ora sono gli unici chiamati a portare in alto i rispettivi colori. Rodrigo in particolare con bandiera argentina, nato e cresciuto in Spagna ma figlio di un uomo costretto a scappare dal suo paese a causa della dittatura di Lanusse. La scelta della nazionalità è proprio un omaggio al padre.

Moto2 – Marcel Schrötter

La storia del Campionato del Mondo è decisamente piena di piloti tedeschi, partendo proprio dai primissimi anni del Motomondiale. Ma attualmente ne è rimasto solo uno in azione con questi colori, quindi anche lui con alle spalle la carica di un intero paese. Stiamo parlando di un veterano, visto che la sua avventura mondiale è iniziata nel 2008 nell’allora 125cc, per poi cambiare categoria nel 2012. Finora vanta cinque podi a referto, tutti in middle class, ed il biennio 2018-2019 per quanto riguarda le sue stagioni migliori. Il suo 2022 è iniziato con un 10° posto in Qatar, per poi chiudere appena fuori dai punti in Indonesia.

Moto3 – Deniz Öncü

Il 18enne di Alanya è uno dei pochi ragazzi turchi visti negli anni nel Motomondiale. Uno di questi è il suo attuale manager Kenan Sofuoglu, oppure il fratello di quest’ultimo Sinan (una wild card). Senza dimenticare Can Öncü, gemello di Deniz, che detiene tutt’ora il record come più giovane vincitore di sempre di un GP a Valencia 2018. Il pilota KTM Tech3, alla terza annata mondiale completa, sta crescendo costantemente. L’anno scorso ecco la prima storica pole ed i primi tre podi, per due volte ad un soffio dal primo storico trionfo, mentre questo 2022 è cominciato con due solidi piazzamenti. È 4° in Qatar, 5° in Indonesia, ma appare poco lontano dal ritorno sul podio.

Moto3 – Mario Suryo Aji e Diogo Moreira

Due ragazzini al debutto ma che si sono già fatti vedere. Iniziamo dall’unico rappresentante indonesiano, reduce da un emozionante Gran Premio di casa. Il sabato arriva una prima fila storica, per finire il GP coi primi punti ed il miglior piazzamento assoluto per un pilota indonesiano nel Mondiale. Niente male come partenza… Ma non è da meno neanche il secondo, unico brasiliano ed autore di un avvio sprint. Sesta piazza in rimonta nel primo GP, prima fila nel secondo, poi sfortunato in gara, ma certo sono segnali da non sottovalutare. Sulla scia di un certo Alex Barros, che nel 2014 l’ha “strappato” al motocross per portarlo su strada.

Foto: motogp.com

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