30 Novembre 2022

Alessandro Zaccone riparte dai box “Ritrovare fiducia dopo un anno difficile”

La seconda parte dell'intervista ad Alessandro Zaccone "Bella la 100 km a casa di Valentino Rossi, ma io ero mezzo rotto..."

alessandro zaccone, motoe moto2

Un 2022 deludente, ma si guarda già al futuro. Alessandro Zaccone ripartirà dalla MotoE, stavolta nella squadra di Hervé Poncharal, determinato a riscattarsi dopo un anno Moto2 difficile per tanti motivi. Dopo quanto abbiamo riportato nella prima parte della nostra intervista, tra un bilancio della sua stagione, il ritorno nel campionato elettrico e non solo, ripartiamo da lì. La sua esperienza alla 100 km dei Campioni, la sua situazione fisica, il “caso Navarro” in Australia… Ecco cosa ci ha raccontato, di seguito la seconda parte della nostra intervista.

Alessandro Zaccone, in questi giorni sei stato tra i protagonisti della 100 km dei Campioni. Com’è andata?

L’abbiamo presa con molta, molta filosofia. Sia io che Bassani, il mio compagno, non giriamo mai col flat track, anzi io non ho neanche la moto… Arrivare lì non è facile visto che tutti vanno fortissimo, anche gli spagnoli che ci girano sempre. È tosta, ma è sempre divertente e rispetto all’anno scorso abbiamo girato molto più forte, è già qualcosa! Alla fine è un evento per stare insieme, anche perché quando arriva il periodo della 100 km sono sempre rotto… L’anno scorso la schiena, stavolta i legamenti del ginocchio, quindi si prende sempre con i piedi di piombo. Ma è un evento stupendo, bisogna solo dire grazie a Valentino ed alla VR46 per quello che hanno fatto.

Un’occasione di “relax” dopo questa stagione complicata.

Diciamo che questo anno mondiale non me lo sono goduto come avrei voluto. Forse è questo il mio rammarico più grande. Ritrovare quindi tutta la gente del paddock insieme in questa festa… Li si vede con un occhio diverso, è stato bello.

Hai accennato al tuo ginocchio, come stai?

Mi sono fatto male in Australia: non ho mai detto niente, ma ho tre legamenti lesionati e ancora faccio fatica. Per il momento non è servito un intervento, vedremo più avanti come sarà il dolore o se ci saranno ulteriori danni, ma al momento stiamo cercando di evitarlo. Sono passati circa due mesi e mezzo dall’Australia ed adesso sta iniziando ad andare un po’ meglio, spero in breve tempo di essere a posto. Mi sto allenando normalmente, spero non sia un problema.

Quindi tocca un po’ di “vacanza”, anche per tornare in forma.

Sono un po’ a casa, anche se continuo ad allenarmi, ma magari un giro con gli amici, quindi in maniera più soft. È stato un anno molto pesante, avevo bisogno di staccare la spina e ritrovare la passione per questo sport, per quello che ho sempre fatto. Con tutto il patimento che ho avuto diciamo che ero un po’ arrivato ad “odiare” quello che stavo facendo. Girare con gli amici e ritrovare la passione è importante, è quello che sto cercando di fare al momento. Oltre a pensare alla situazione fisica: non solo il ginocchio, in Austria sono ricaduto sulla parte bassa della schiena che mi sono lesionato l’anno scorso [l’incidente di Zaccone a Misano 2021, ndr]. Il problema si era quasi risolto, ma con quel highside sono finito a terra proprio nello stesso punto… Fa ancora abbastanza male, ma non in moto, lo sento molto di più quando mi fermo! Spero di essere di nuovo a posto il più presto possibile.

Dopo questa stagione c’è qualcosa da cambiare a livello di preparazione?

La cosa più tosta del Mondiale, dopo le gare corte della MotoE, è chiaramente la resistenza fisica per una gara Moto2, in cui il livello è altissimo. Vai anche in posti in cui è molto caldo, io infatti non ero abituato. Ci sono state due-tre cose su cui ho dovuto lavorare un po’ di più quest’anno come l’alimentazione, l’allenamento, qualche particolare. Per l’anno prossimo però penso vada bene quello che ho fatto quest’anno: le gare saranno di nuovo corte, quindi non serve la preparazione estrema che richiede la Moto2. Ovviamente servirà qualcosa di più a livello muscolare, visto che la moto è più pesante, ma penso di essere abbastanza preparato.

Qual è stato il circuito che t’è piaciuto di più quest’anno?

Bene o male i tracciati del Mondiale sono tutti belli, ma sono tre quelli che mi hanno colpito di più. Quello in Malesia, con una vista bellissima, poi la pista in Qatar, con la differenza della corsa di sera, ed il circuito in Australia, anche quello con una vista spettacolare. È proprio l’atmosfera che è diversa rispetto a quando corri in Europa, in cui ormai sei abituato. Anche con gli animali in pista! Un po’ diverso, ma molto bello.

In Australia però c’è stato anche il caso dell’incidente di Navarro…

Non è stata una cosa bellissima. Jorge era praticamente seduto a bordo pista, senza casco ed in un punto abbastanza pericoloso: è stato molto strano che non abbiano dato bandiera rossa! Anche noi girando non capivamo cosa stesse succedendo. Si era fatto molto male ed è rimasto per due, tre giri seduto in un brutto posto con tre, quattro medici intorno. Non fermare la gara non è stata una grande mossa, sinceramente non l’ho capita. Vero che c’erano le bandiere e devi stare attento, però quando sei in moto può succedere sempre di tutto. Si poteva gestire diversamente.

Fine seconda parte, a seguire la terza ed ultima parte.

Foto: Facebook-Alessandro Zaccone

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