9 Aprile 2022

Supersport Aragon: Gara 1, Lorenzo Baldassarri l’equilibrista vincente

Lorenzo Baldassarri debutto vincente nel Mondiale Supersport: all'ultima curva rischia di cadere, ma resta in piedi e festeggia. Ducati V2 quinta con Nicolò Bulega

Lorenzo Baldassarri, Supersport

Lorenzo Badassarri, che debutto in Supersport! L’ex Moto2 sbanca gara 1 nel round d’apertura al Motorland Aragon con un finale al cardiopalma animato dal duro confronto con Dominique Aegerter. Il campione in carica ha vanificato due decimi di vantaggio uscendo largo nell’ultima chicane, permettendo all’italiano di infilarsi di slancio. Non era finita, perchè a metà della curva finale Lorenzo Baldassarri ha perso aderenza salvando la scivolata con una manovra da equilibrista degna del miglior Marc Marquez. Mentre scivolava, Lorenzo Baldassarri è stato anche sfiorato dall’avversario: poteva scapparci un patatrac, ma è andata bene.

“Datemi una moto e…”

Lorenzo Baldassarri, 25 anni, ha gareggiato per otto anni nel Motomondiale, vincendo 5 GP in Moto2 ma senza mai avere il potenziale tecnico per far esplodere il suo talento. “Qui in Supersport finalmente ho l’opportunità di giocarmelaaveva detto alla vigilia. Corre infatti con la Yamaha di Evan Bros, la formazione ravennate che due anni fa ha lanciato in orbita Andrea Locatelli. Che da dominatore della categoria di mezzo è stato promosso in Superbike con la Yamaha ufficiale. Il podio è stato completato dal turco Can Oncu, con la Kawasaki del team Puccetti.

Le piccole quattro cilindri in vantaggio

Questa era la prima volta della Next Generation, ovvero la nuova formula Supersport che fa correre moto di cilindrata, frazionamento e caratteristiche tecniche diverse. Si temeva che la Ducati 955 V2 potesse fare un solo boccone delle 600. Ma il sistema di limitazione tecnica imposto alle “maggiorate” ha impedito la rivoluzione. Per adesso è ancora la Yamaha a dominare la scena, mentre la prima Ducati V2 è finita al quinto posto con Nicolò Bulega, anche lui ex Moto2 debuttante in categoria.

La Ducati ha margine di sviluppo

La Rossa ha preceduto la MV Agusta F3 800 guidata da Niki Tuuli e la Triumph Street Triple 675 affidata a Stefano Manzi, altro transfuga dalla classe di mezzo del motomondiale. Il divario non è gigantesco: la Ducati è una moto al debutto, il team Aruba sarà in grado di spingere sullo sviluppo per recuperare i nove secondi che qui sono mancati. Domenica, dopo gara 2, avremo le idee ancora più chiare.

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