26 Dicembre 2022

Supersport ’23 Fari puntati sulla Honda CBR-RR, la moto che non c’è

Honda rientra nel Mondiale Supersport con la CBR600-RR Race Base, che non è importata in Europa. Ma in Asia va fortissimo

Honda CBR-RR, Supersport

Honda è stata per tanti anni la moto da battere nel Mondiale Supersport, conquistando nove volte il titolo piloti. Dal primo trionfo di Fabien Foret nel 20022, si sono succeduti trionfi a ripetizione con Chris Vermeulen, Karl Muggeridge, Sebastien Charpentier (due volte), Kenan Sofuoglu, Andrew Pitt e infine Michael van der Mark nel 2014. Poi la gloriosa CBR-RR era uscita di scena, lasciando campo libero prima a Kawasaki e infine a Yamaha, dominatrice delle ultime edizioni. L’anno prossimo Honda rientra in grande stile con due piloti che verranno gestiti dal team Mie di Midori Moriwaki con il supporto diretto di HRC, il reparto corse del gigante di Tokyo.

Race Base

Il progetto è affascinante per diversi motivi, il primo dei quali è che la stradale CBR600-RR non è più commercializzata in Europa. La versione che vedremo in pista, dopo aver passato le maglie dell’omologazione, è la “Race Base”, cioè la versione da corsa che HRC ha lanciato nel 2020 per i propri clienti sportivi. Senza la pandemia il rientro nel Mondiale sarebbe avvenuto due anni prima.

Quanto andrà forte?

Grazie alla formula Next Generation la Supersport iridata ha ripreso slancio e vede al via le 600 quattro cilindri di Yamaha, Kawasaki, oltre alla Ducati V2 (955 cc) e le tre cilindri MV Agusta (800 cc) e Triumph (765 cc). Per rendere omogenee le prestazioni di moto così differenti è in vigore un regolamento “variabile”, che interviene su diversi parametri (giri motore, centraline, ect.) a discrezione dei commissari tecnici. Il concetto è un pò bizzarro, ma ha funzionato, perchè le gare ’22 sono state spettacolari e ricche di protagonisti. Delle cinque marche al via solo la Ducati V2 non è riuscita a vincere, pur portando vari piloti diverse volte sul podio. Nell’ambiente Supersport il ritorno Honda è visto con un certo scetticismo, in gran parte perchè il team Mie in Superbike dal 2019 ad oggi non ha esattamente brillato per prestazioni. Invece farebbero bene a preoccuparsi perchè il potenziale CBR600-RR è altissimo. Nelle competizioni asiatiche Honda è la moto da battere della categoria.

Dominio nell’ARRC

La Honda è andata forte nell’All Japan mentre nell’Asia Road Racing Championship, la serie continentale asiatica, ha stracciato tutti, vincendo 9 gare su dieci e piazzando quattro piloti al vertice della classifica. Il regolamento tecnico ARRC è leggermente diverso da quello del Mondiale, più restrittivo. Ma chi conosce bene la situazione sul campo assicura che la Honda sarà temibilissima. Andrea Ballerini, oltre ad essere capo tecnico della Triumph ufficiale, è consulente di una formazione malese che correrà nell’ARRC con Yamaha. “Abbiamo di fronte una sfida improba perchè la CBR600-RR in Asia negli ultimi tempi è stata praticamente imbattibile” spiega l’ex pilota della 125GP iridata. “Vedendola correre in Asia, mi ero convinto che questa moto sarebbe stata protagonista anche nel Mondiale, e mi chiedevo perchè nessuno ci puntasse. Nel ’23 ce la ritroveremo contro, e fortuna nostra che il team Mie non ha puntato su un big della categoria, ma si presenterà con due piloti inesperti…”

Occhio a Tarran MacKenzie

Non vedremo correre la Honda nelle due gare d’apertura, il 25-26 febbraio a Phillip Island (Australia) e la settimana successiva a Mandalika, in Indonesia. Moto, ricambi e parti evoluzione stanno arrivando direttamente dal Giappone, quindi il team Mie è molto indietro coi lavori. L’avventura di Tarran MacKenzie, ex campione British Superbike, e del malese Adam Noroddin, scatterà il 22-23 aprile da Assen, prima tappa europea. E’ difficile ritenere che un pilota di spicco come Tarran MacKenzie, che nel BSB ha gareggiato per anni con la squadra di punta Yamaha, abbia accettato la sfida senza avere concrete garanzie di competitività direttamente da HRC. Oltre, logicamente, alla prospettiva nel medio termine di salto in Superbike. Gli avversari farebbero bene a non sottovalutare nè la Honda, tantomeno il pilota….

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