26 Febbraio 2020

Superbike: Toprak, qui non serve dare manciate di gas

Adesso è un pilota di punta, il risultato dovrà arrivare a tutti i costi. Il difficile sarà controllare l'istinto: a Phillip Island attaccare a testa bassa non paga

Superbike, Toprak

Toprak Razgtlioglu sta scoprendo quanto sarà difficile il cambio di prospettiva che lo attende. Con la Kawasaki Puccetti era il ragazzino terribile della Superbike e nei giorni di grazia (due vittorie, tredici podi nel 2019) lo dipingevano come l’astro nascente. Quando gli capitava di andare in crisi, ci passavano sopra, perchè “è all’inizio, deve fare esperienza“. Ora invece è il pilota di punta della Yamaha. La marca di Iwata non vince il Mondiale dal lontano 2009, con Ben Spies, e ha strappato il 23enne turco alla Kawasaki per tornare al vertice. Un anno fa, a Phillip Island, Toprak con la ZX-10RR fece sesto, a 21 secondi da Alvaro Bautista. Stavolta dovrà puntare ben più in alto, diciamo – come minimo – al quarto posto di Alex Lowes, il pilota che ha sostituito. Sarà difficile, per lui, tenere a bada l’istinto e non esagerare con le manciate di gas.

REBUS GOMMA

Toprak ha chiuso i test con il quarto tempo, ma dice poco. Nel week end conterà riuscire a fare 22 giri tutti d’un fiato, senza cali di aderenza. “L’anno scorso siamo partiti molto lenti, per non bruciare le gomme, poi si sono dati tutti una svegliata” ricorda Toprak. Che, come tanti altri, non ha fatto la simulazione di gara, per cui non sa bene cosa attendersi. “Per andare forte ho bisogno di molta aderenza, cioè di fare parecchio carico sulla gomma e qui può diventare un problema. Nel pomeriggio dell’ultimo giorno ho fatto uscite di parecchi giri, e non siamo andati male. Continueremo il lavoro venerdi.

NELLA MORSA

Il turco è stretto nella forbice fra Loris Baz, che è stato più veloce con la Yamaha satellite, e il compagno di squadra Michael van der Mark, che a Phillip Island è abitualmente molto forte. “Loris è stato molto veloce per un giro, Michael invece ha un buon passo. Ma sappiamo tutti che sarà impossibile navigare su 1’30” per tutta la distanza. Il riferimento è Jonathan Rea: non per niente è il campione del Mondo, e qui in Australia conosce i segreti di ogni centimetro di pista.

NELLE MANI DEL MORO

Un ruolo importantissimo per il lancio di Toprak Razgatlioglu lo reciterà Alberto Colombo, il tecnico lombardo ex Ducati che in carriera è stato a fianco di campionissimi come Carl Fogarty e Troy Bayliss. Toccherà al “Moro” indicare a Toprak la strada per andare forte risparmiando le gomme. Il turco è in ottime mani. Ma la manopola del gas dovrà ruotarla lui. Stando molto attento, su questo circuito, a non esagerare…

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