26 Febbraio 2023

Superbike Phillip Island: Bautista sprint reale, Ducati altro pianeta

Doppeitta Ducati nella Suerpole Race con Bautista imprendibile davanti a Rinaldi. Toprak sverniciato sul dritto, Rea in difficoltà

Alvaro Bautista, Superbike

Pensavano, gli avversari, che la gara sprint della Superbike in Australia potesse essere l’unica possibilità di impensierire Alvaro Bautista. Conti sbagliati, perchè anche sui dieci giri della Superpole la Ducati è riuscita ad andare in fuga. Lo spagnolo ha vinto per distacco con una Panigale V4 R decisamente superiore al resto del plotone. La superiorità è stata ribadita dal comodo secondo posto di Michael Rinaldi, che ha avuto facilmente ragione della Yamaha di un Toprak Razgatlioglu tornato subito a cuccia dopo un avvio aggressivo. Il turco ha stuzzicato Bautista al tornante Miller, ma sul primo rettilineo Bautista lo ha spettinato nel più facile dei sorpassi. Sarà questo l’andazzo anche di gara 2, su 22 giri?

Jonathan Rea in difficoltà

Toprak ha salvato almeno il podio, Jonathan Rea invece è finito a picco. Un attacco troppo aggressivo di Dominique Aegerter lo ha mandato subito fuori linea al tornantino, la Kawasaki è spronfondata in nona posizione e lì è rimasta. Il sei volte iridato ha guadagnato due caselle sullo schieramento della sfida finale (settimo) soltanto grazie al clamoroso harakiri delle Yamaha GRT, con Remy Garnder finito addosso al compagno Dominique Aegerter nella stessa frenata della curva 4. Entrambi sono andati a terra, ma almeno non si sono fatti niente.

Danilo Petrucci molto lontano

L’ex MotoGP con la gomma soffice SC0 (scelta da tutti i piloti in griglia) non è riuscito ad essere incisivo, finendo appena undicesimo, a oltre tredici secondi dal vincitore. E’ una bella batosta, in appena dieci tornate: l’avventura Superbike del Petrux è partita fra mille insidie. Meglio di lui, parlando di ducatisti satellite, hanno fatto sia lo scatenato Phillip Oettl (Go Eleven) sesto e costantemente nel gruppo degli inseguitori, e anche Axel Bassani (Motocorsa) che però sull’asciutto ha dovuto fare i conti con gli stessi problemi emersi nel precampionato. Honda e BMW restano a distanza siderale nonostante le super concessioni. La Ducati è di un altro pianeta.

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