5 Marzo 2023

Superbike Indonesia: Bautista si mangia gara 2, il Mondiale è affare Ducati

Alvaro Bautista cancella l'errore del mattino e consolida il primato Mondiale. Rinaldi cede nel finale, disastro Rea

Alvaro Bautista, Superbike

Alvaro Bautista cancella l’errore del mattino, vince gara 2 con un ritmo furibondo e consolida il primato Superbike. Il Mondiale è sempre più un affare Ducati. Michael Rinaldi, a lungo davanti dopo la seconda partenza, cede di schianto nel finale. Toprak Razgtalioglu regge l’urto, disastro Jonathan Rea che cade e finisce al centro medico. La domenica in Indonesia è stata assai rocambolesca, con il leader del Mondiale volato per terra nella sprint del mattino e quindi costretto a scattare dalla quarta fila nella sfida finale. Ma in coda alla girandola di emozioni e colpi di scena Bautista ha rimesso le cose a posto: il primato non vacilla. Qui la nuova classifica Superbike.

Michael Rinaldi occasione sfumata

Il pilota riminese voleva riscattare il grave errore del giorno precedente, quando era caduto in curva 1 per un errore di valutazione della frenata. Alla ripartenza si è fiondato davanti, agevolato dalla scelta di gomme più morbide. Bautista, che sabato aveva vinto montando la stessa SCX, stavolta ha puntato sulla SC0 (media) vincendo la scommessa. Da metà distanza accorciata a 14 giri (invece di 21) Alvarito ha cominciato a farsi sotto, rosicchiando in fretta il 1″5 di vantaggio che Rinaldi aveva accumulato. Ad un giro e mezzo dalla fine ha puntato il bersaglio nel più agevole dei sorpassi, perchè Michael era alla frutta tanto da scivolare di botto al quarto posto. Un regalo insperato per Toprak Razgatlioglu e soprattutto per la Honda che con Xavi Vierge prende una boccata d’ossigeno in questa difficile partenza di stagione.

Disastro Rea-Kawasaki

Toprak Razgtalioglu in qualche modo regge botta, adesso sono 37 i punti da recuperare, neanche tanti se consideriamo che Bautista ha portato a casa cinque vittorie su sei. Jonathan Rea invece è scomparso dai radar, l’Australia era stata un passo falso da incubo ma sette giorni dopo è stato anche peggio. La Kawasaki proprio non funziona sulla lunga distanza, il nordirlandese parte benino, ma poi cala di brutto. Stavolta, dopo un paio di salvataggi dei suoi, ha perso il controllo ed è finito prima lungo disteso nella via di fuga e poi al centro medico. Le evoluzioni introdotte grazie alla nuova omologazione sono un fiasco colossale, almeno per adesso.

Un’altra bandiera rossa

La corsa era stata fermata al giro sette per la rovinosa caduta di Michael van der Mark e Phillip Oettl. Conseguenze limitate per i piloti, ma detriti sparsi nella via di fuga. Il problema di Mandalika è che i commissari sono inesperti nelle operazioni di ripristino, come si era già visto al mattino nell’incidente in Superpole Race fra Lowes e Baz, con olio sul tracciato non segnalato al giro successivo. Lo stop ha tarpato le ali a Michael Rinaldi, che aveva oltre due secondi su Toprak. Ma cancellato l’errore di Scott Redding che scivolato pochi attimi dopo il compagno di squadra, ha potuto raggiungere i box e ripartire.

Petrucci l’indipendente

Andrea Locatelli ha fatto un passo indietro rispetto al mattino, terminando quinto in mezzo fra Rinaldi e un Petrucci che sta cominciando ad avvicinare le posizioni che contano. Il ternano intanto ha vinto per la prima volta la sfida dei privati, avendo ragione di Remy Gardner di nuovo in pista dopo il malessere di sabato, e di Axel Bassani. Il veneto è stato assai aggressivo all’inizio, tanto da prendere anche il comando, ma poi è scivolato indietro.

Adesso una lunga pausa

Archiviata la doppia trasferta ad est, la Superbike adesso si ferma fino al 22-23 aprile quando farà tappa ad Assen, in Olanda. In precedenza tutti i top team avranno in programma un test al Montmelò che otrebbe rimescolare i valori tecnici espressi in questo primissimo scorcio di stagione.

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