29 Gennaio 2023

Superbike: Go Eleven, la sfida Mondiale diventa sempre più dura

Dieci piloti iper ufficiali, super concessioni e una sfida in famiglia Ducati improba: per la piccola Go Eleven la sfida '23 è ardua

Superbike, Go Eleven

Non che sia mai stata facile, ma la sfida 2023 della piccola Go Eleven fa tremare i polsi. Come potrà una squadra privatissima reggere l’urto di una Superbike che propone uno schieramento agguerrito come mai? Dieci piloti ultra ufficiali (quattro dei quali con super concessioni), team satellite sempre più preparati ed agguerriti e, come non bastasse, una concorrenza fra Ducati da far tremare i polsi. Le rivali dirette hanno alzato l’asticella: Barni punta a volare altissimo con Danilo Petrucci, Motocorsa in alta quota c’è dall’anno passato con l’astro nascente Axel Bassani. Go Eleven si regge sulla passione di una manipolo di coraggiosi capeggiati da Gianni Ramello: come potrà destreggiarsi in questo ginepraio?

Partenza lenta

Phillip Oettl nella due giorni di Jerez non è andato benissimo. Al momento non preoccupa tanto la prestazione, 14° posto a 1″725 dal giro record di Toprak Razgatlioglu, quanto il problematico approccio alla Panigale V4 R. I due ufficali, Alvaro Bautista e Michael Rinaldi, hanno fatto solo qualche giro con la versione ’22, poi sono passati al nuovo grido e non sono più scesi. La ’23 ha un motore meno aggressivo ma altrettanto potente e anche le evoluzioni di ciclistica e aerodinamica funzionano alla grande. Il pilota tedesco invece con la moto nuova non si è trovato bene. Dennis Sacchetti, ex pilota e guida delle operazioni al box Go Eleven, spiega perchè.

Lavoro, lavoro, lavoro

Phillip con la Ducati ’22 ha ritrovato subito il passo, per cui il primo giorno eravamo soddisfatti” spiega Sacchetti. “Il secondo siamo andati fuori con la ’23 ma il nostro pilota non si è trovato bene. Sella e serbatoio sono stati modificati, per cui Oettl ha perso i suoi riferimenti, non ha trovato i soliti automatismi, non riusciva ad aggrapparsi bene e non guidava sciolto. Servirà lavorare sodo per metterlo in condizione di trovare una posizione di guida che gli consenta d spingere al massimo.” Dall’Andalusia Go Eleven, come tutte le altre formazioni, si è mossa verso Portimao, distante appena 250 km, dove le Superbike gireranno martedi e mercoledi. I tempi di intervento, cioè la necessità di realizzare pezzi nuovi, sono ridottissimi.

La soluzione

Per la sella abbiamo chiesto aiuto alla Ducati, poi nel bagaglio a mano nel volo verso il Portogallo porteremo nuovi tamponi che sono stati realizzati in sede dai nostri tecnici” spiega Dennis. “Siamo convinti che con questi nuovi componenti Phillip Oettl riesca ad aggiustare l’ergonomia e possa alzare il ritmo. La Panigale V4 R è nata per Bautista e Rinaldi, che hanno taglia fisica extra small. Per piloti fisicamente diversi, è necessario qualche aggiustamento. Siamo convinti di poterne uscire velocemente”.

Bautista stratosferico

Nella due giorni di Jerez Alvaro Bautista sul giro secco ha chiuso dietro Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea. Ma sul passo gara la Ducati ’23 ha fatto decisamente la differenza: il cronologico del campione del Mondo è stato strabiliante. L’impressione è che la marca italiana abbia compiuto un consistente passo in avanti. Ovviamente le squadre indipendenti come Go Eleven sono un passo indietro nello sviluppo, inoltre in Spagna non disponevano delle gomme evoluzione che Pirelli ha fatto provare unicamente agli ufficiali: due anteriori, più soffici della generazione precedente (SC1 e SC2) e una supersoffice posteriore SCQ. A Portimao si comincerà a capire quanto è dura la salita per i piccoli team.

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