5 Maggio 2023

Superbike Catalunya, Prove 1: Giri e rigira, la Ducati è sempre davanti

Nonostante il taglio di 250 giri motore la Ducati con Michael Rinaldi è stata la più veloce in FP1 a Barcellona. Rea sale

Alvaro Bautista, Superbike

Tutti con gli occhi puntati sui monitor dei tempi nelle prime prove Superbike a Barcellona. C’era la curiosità di vedere l’impatto del taglio di 250 giri motore imposto alle Ducati Panigale V4 R e dell’aiutino concesso alla Kawasaki, di pari importo. Il responso è stato quello che i tecnici si aspettavano: giri o non giri, almeno su questa pista le Ducati, almeno le due ufficiali, restano le moto da battere. Il più veloce fra i Rossi è stato Michael Rinaldi, ma Alvaro Bautista ha lavorato soprattutto in prefigurazione gara ed è vicinissimo, quarto crono ad appena 109 millesimi. In mezzo alle due Ducati si sono inseriti Jonathan Rea, solo 19 millesimi più lento di Rinaldi, e Toprak Razgatlioglu.

Occhio alle velocità massime

A Barcellona la punta velocistica è importante, perchè il rettilineo è lungo un chilometro. L’iniezione di potenza ha fatto bene alla Kawasaki, che pareggia il conto in velocità massima con le Ducati: Rea ha segnato 323 km/h, esattamente come Bautista. La Superbike più veloce resta la Honda: 330,3 km/h con Xavi Vierge, poi incappato in una scivolata senza danni fisici. Grazie a questo spunto comunque Vierge è stato il più veloce nel T1, il settore che comprende il rettilineo e la prima curva. Anche Bautista in quel punto vola, secondo riferimento, mentre Rea è quarto dietro Toprak. In top speed non scherzano neanche le BMW: Gerloff e Redding, 325 km/h lì vanno più forte delle Ducati. Insomma, avete capito che vincere o perdere non è questione di velocità massima, anche se ovviamente aiuta…

Ducati satellite in difficoltà

Che nel box ufficiale sarebbero riusciti a far fronte alla limitazione imposta dai commissari era una solida certezza. Ma i team satellite temono di pagare un caro prezzo. La FP1 è un orizzonte troppo ritretto per farsi un’idea, però Danilo Petrucci (Ducati Barni) è solo dodicesimo, ad oltre un secondo, a precedere Axel Bassani (Ducati Motocorsa) che ha buscato 1″2 di ritardo. Peggio ancora Phillip Oettl (Ducati Go Eleven) a 1″7.

I riferimenti su questa pista

Rinaldi è arrivato ad appena mezzo secondo dal primato ufficiale Superbike del tracciato catalano, realizzato l’anno scorso da Bautista in 1’41″135. In Superpole il record appartiene a Tom Sykes che qui con la BMW nel 2021 fece 1’40″408. A proposito di coperture: in questo round Pirelli introduce la nuovissima anteriore SC0, che i team hanno sperimentato nei test ma che sarà tutta da verificare sulla distanza gara. Per chi riuscirà a portarla in fondo, potrebbe essere un jolly.

Alvaro Bautista, la nuova star

Il campione del Mondo è arrivato in Catalogna da numero uno, in tutti i sensi. E’ campione in carica e capeggia largamente la classifica dopo questo primo scorcio di campionato: otto vittorie in nove corse disputate. Il Montmelò è stato lo scenario perfetto per l’annuncio del rinnovo per un anno con la Ducati: Alvaro Bautista continuerà a correre fino alla soglia dei 40 anni. Dicono che le vittorie a ripetizione dello stesso pilota stanchino il pubblico, invece è proprio il contrario. Bautista sta diventando una star, com’è stata Jonathan Rea all’epoca dei sei Mondiali consecutivi.

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