6 Maggio 2023

SBK, Bassani replica a Rinaldi: “Non sei il team manager Ducati”

Bassani si difende dalle accuse di Rinaldi per l'incidente in Gara 1 a Barcellona. Risponde anche all'insinuazione del rivale.

Bassani Rinaldi Gara 1 Superbike Barcellona

Davvero un peccato quanto successo tra Axel Bassani e Michael Ruben Rinaldi al secondo giro di Gara 1 Superbike a Barcellona. Dopo un primo contatto causato dal pilota Aruba Ducati, ce n’è stato un secondo in curva 10 che ha visto il veneto far cadere l’avversario in un tentativo di sorpasso all’interno. Una manovra che gli è costata un long lap penalty. Alla fine è arrivato settimo al traguardo, venendo superato anche dalla Honda di Iker Lecuona. Forse ha chiesto troppo alle sue gomme nella prima parte della corsa.

Superbike Barcellona, Bassani si difende dalle accuse di Rinaldi

Bassani nel post-gara ha spiegato la sua versione dei fatti: “Era un sorpasso normale. Ero all’interno, ho visto il buco e mi sono infilato. Lui ha tentato, giustamente, di chiudere la porta per non farmi passare e ci siamo toccati. Un contatto di gara, un po’ come il sorpasso che mi ha fatto lui alla 3. Ci sta“.

Qualcuno sospetta che Axel abbia avuto un eccesso di foga dovuto all’irritazione per il contatto che Rinaldi aveva provocato in curva 3, dove lo aveva superato toccandolo. Il pilota del team Motocorsa Racing smentisce: “No, ho fatto un sorpasso normale. Sicuramente volevo superarlo subito, ma non per il contatto precedente, bensì perché volevo stare davanti per non scaldare troppo la gomma anteriore. Montavo una già usata, non ne avevamo una nuova da utilizzare alla ripartenza. Volevo salvaguardare il pneumatico anteriore e fare il mio passo. Mi dispiace che sia caduto, però le gare sono così“.

Axel e l’insinuazione di Michael

Rinaldi ha raccontato che non ha neppure ricevuto delle scuse. Bassani commenta così: “Per me è un contatto di gara. Come dovevo chiedere scusa io, allora avrebbe dovuto farlo anche lui per il contatto precedente. È stato lo stesso, solo che io ho alzato la moto e lui no“.

Il riminese ha anche aggiunto che oggi Axel ha perso qualcosa più di lui, insinuando che forse adesso è più difficile per lui pensare a un approdo nel team ufficiale Aruba Ducati: “È un suo punto di vista. Questo episodio non influenza il mio futuro. Quello che dovrà essere deciso si baserà su altro, sui risultati. Lui non è il team manager della squadra. Questi commenti devono farle altre persone, non i piloti“.

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