19 Luglio 2022

Raffaele De Rosa: “Felice del mio passato ma se fossi stato in VR46 o Talenti Azzurri…”

Raffaele De Rosa sabato scorso ha conquistato il suo primo podio stagionale in Supersport. Racconta la sua vita: passato presente e futuro.

Raffaele De Rosa; Superbike

Umile, serio, simpatico, veloce ed educato. Raffaele De Rosa è sempre stato un ottimo pilota ed un bravo ragazzo. Mai una polemica o una parola fuori posto. Dopo avere corso nel Motomondiale,il trentacinquenne napoletano gareggia da dieci anni nell’ambito del Mondiale Superbike. Sabato scorso ha conquistato il suo primo podio stagionale in gara-1 a Donington sulla Ducati del team Orelac Racing.

Raffaele De Rosa, come ti sei avvicinato al motociclismo?

Ho cominciato tardi, a 15 anni guardando le gare di Haga e di Valentino in televisione. Non ho corso in minimoto o nei campionati giovanili ma solo un po’ nel CIV. Ho bruciato le tappe e grazie a Massimo Matteoni mi sono subito ritrovato nel Motomondiale 125. Mi sono trovato molto bene con lui: sembra burbero ma lo è solo in apparenza, è una gran persona e mi ha aiutato tanto. Sono poi approdato alla 250, nella ultima stagione di questo di campionato ed è stato il mio anno migliore”.

Com’è andata?

Correvo nel Team Scot e nonostante avessimo una Honda vecchia e privata, andava forte. Il mio compagno di squadra Aoyama ha vinto il Mondiale, io sono salito due volte sul podio, ho conquistato ottimi piazzamenti e sono stato primo tra i rookie. E’ stata una bellissima stagione per me. Poi è arrivata la Moto2 e non mi sono mai trovato bene in quel campionato, non ho fatto risultati quindi mi sono ritrovato a piedi”.

Sei passato alle derivate di serie?

“Prima in Supersport poi nella Stock 1000 con Genesio Bevilacqua: lui ha creduto in me e io nel suo team. Il primo anno sono salito sul podio sei volte ed ho concluso terzo poi l’anno dopo abbiamo vinto la Coppa del Mondo ed ho fatto delle gare in Superbike. Da anni sono fisso nel Mondiale Supersport e ci sto bene. Il team Orelac è splendido, sono persone speciali, ascoltano: mi diverto! Quest’anno siamo passati dalla Kawasaki alla Ducati perché é una moto più interessante in prospettiva futura quindi è normale che incontrassimo delle difficoltà ma adesso le cose si stanno mettendo bene. A Donington è il primo week-end positivo con il podio in gara-1. Devo migliorare ancora un po’ nelle qualifiche in ogni caso e spero ci sia stato il week-end della svolta”.

Per te è stato più difficile emergere rispetto ai piloti della Riders Land?

“In parte sì perché il circuito più vicino a casa mia è a Vallelunga, a 200 km. Il problema principale però non è stato quello”

Quale?

“Sono cresciuto in un periodo in cui non c’era ancora la VR46 e siamo sinceri, 3 o 4 Titoli Mondiali sono arrivati all’Italia grazie all’Academy di Valentino. In più quando ho iniziato io la Federazione Italiana era abbastanza assente e per me e quelli della mia generazione è stato tutto un po’ più difficile. O si aveva il padre già nell’ambiente o era molto complicato emergere. Dopo è arrivato il Team Italia, sono arrivati in Talenti Azzurri FMI e qualcosa si è mosso. Io sono capitato proprio in un periodo di buco”.

Rimpianti?

“No, le mie soddisfazioni me le sono tolte ma se avessi potuto contare sulla FMI o sulla VR46 forse la mia carriera sarebbe potuta essere diversa ed avrei potuto conquistare dei risultati migliori”.

Hai 35 anni, per quanto correrai ancora?

“Tra qualche giorno mi sposo ed è un passo importante per la mia vita: divento ufficialmente un adulto se così si può dire. Continuo finché mi diverto, riesco ad ottenere dei risultati ed essere competitivo. Al momento non penso di smettere, magari potrei andare nel Campionato Italiano Superbike”.

Raffaele De Rosa, vorresti sfidare Pirro?

“Mi piacerebbe molto, sarebbe stimolante cercare di battagliare con lui, Zanetti e Canepa. Mi divertirei, chissà”.

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