19 Febbraio 2021

Jonathan Rea: “Perché tante cadute stupide in MotoGP?”

La principale differenza tra MotoGP e Superbike? Secondo Jonathan Rea sta nelle gomme: "Con Pirelli più facile trovare il limite".

Superbike, Jonathan Rea

La differenza tra MotoGP e Superbike sta soprattutto… nelle gomme. Parola di Jonathan Rea che affronta l’argomento in una chat con Taylor Mackenzie sul suo canale YouTube. Non solo differenza fra prototipi e moto di serie, ma velocità e aderenza dipendono molto dagli pneumatici. Nella stagione 2020 della classe regina abbiamo visto come l’ingresso della nuova carcassa posteriore soft abbia condizionato le prestazioni. Soprattutto in casa Ducati, dove Andrea Dovizioso ha riscontrato particolari difficoltà sin dai test invernali.

Correre con i prototipi costringe Michelin a realizzare gomme specifiche solo per le MotoGP. In Superbike, invece, Pirelli propone misure e mescole slick che derivano direttamente dai suoi prodotti commerciali. Fanno eccezione il Pirelli SCX o lo pneumatico speciale da qualifica che l’azienda italiana fornisce solo al WorldSBK. Jonathan Rea corre con le derivate di serie da oltre un decennio, ma ha potuto testare anche il prototipo Honda RC213V nel 2012, come sostituto di Casey Stoner. Ottavo e settimo posto per il nordirlandese che però non ha mai trovato posto in MotoGP con un progetto degno di nota.

Le gomme fanno la differenza

Il sei volte campione del mondo Superbike ha potuto verificare le reali differenza tra una CBR1000RR e una RC213V. E si chiede perché tanti piloti della MotoGP rimediano così tante cadute a causa dell’avantreno. “Nessun giornalista della MotoGP approfondirà perché ha paura di dove possa condurli questa strada. Perché ci sono così tante stupide cadute in MotoGP che non dovrebbero accadere, ad esempio con la gomma anteriore è fredda? È abbastanza ovvio su chi puntare“.

Le tante cadute che si registrano in classe regina non sono dovute alla maggior potenza dei prototipi. “La differenza è di 50 CV o poco più… Con l’elettronica siamo allo stesso livello. Ho fatto due gare in MotoGP quando correvano con la Bridgestone ed è stata la cosa più difficile da capire, perché avevo la sensazione che stavo andando forte ed ero ancora un secondo dietro gli altri. E non riuscivo a capire come andare più veloce… Devi deformare la gomma anteriore per farla girare, devi caricarci sopra dei pesi, mentre in Superbike, con Pirelli, è il contrario… Penso che dobbiamo dare più credito ai piloti della MotoGP perché le loro moto sono molto difficili da capire. In Superbike è relativamente facile capire dove si trova il limite, ci riesci abbastanza velocemente, perché la moto ti dà una migliore “sensazione” di ciò che sta accadendo“.

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