30 Settembre 2019

La nuova Suzuki SERT vince (ed emoziona) al Bol d’Or

Il nuovo corso della Suzuki SERT si apre con la vittoria al Bol d'Or. Un successo ricco di significati, ma con alla base una rivoluzione senza precedenti.

SERT

Immaginate una realtà, un’azienda o, come in questo caso, una squadra che per 40 anni di fila ha avuto un unico, indiscusso riferimento. Dal 1980 al luglio 2019, la Suzuki SERT ha visto in Dominique Meliand il proprio condottiero. “Le Chef” ha fondato la squadra, consolidato il quarantennale legame con la casa madre, conquistando successi a profusione. Qualche numero? In 40 stagioni, 15 titoli iridati e quasi 70 vittorie nel contesto del Mondiale Endurance. Meliand era l’unico ad avere potere decisionale in squadra dove tutto, doverosamente e giustamente, ruotava intorno a lui. Dal Bol d’Or disputatosi il 21-22 settembre scorsi non è più così. Eppure, nonostante una vera e propria rivoluzione interna, la vittoria è arrivata…

RIVOLUZIONE

Si può parlare di nuovo corso, ma più realisticamente la terminologia di “rivoluzione” è la più appropriata. Dopo 40 anni di successi, combinati con dolori sportivi e nella propria sfera privata, Dominique Meliand a 72 anni compiuti può godersi la meritatissima pensione. Difficile realizzare che alla SERT non ci sarebbe più stato “Le Chef” e, forse proprio per questo, il passaggio di consegne al suo erede Damien Saulnier non è stato propriamente graduale. Su spinta della casa madre, nell’organigramma della SERT è cambiato tutto (o quasi). Fuori Dominique Hebrard, a lungo direttore tecnico e ritenuto in origine come potenziale successore di Meliand, sostituito da Quentin Menard affiancato da vari tecnici con competenze specifiche. Da Yann Olivier (responsabile area motori) a Jean Paul Voisin (responsabile area ciclistica), passando per Paul Vincent (Race Management). Di fatto una squadra completamente rinnovata, con la sola Amandine in qualità di addetta stampa a portare avanti la tradizione dei Meliand in squadra.

GIAPPONE

Damien Saulnier, personalità ritenuta “di garanzia” da parte della casa madre, ha subito varato una nuova impronta per la SERT. Un altro elemento che si è potuto constatare in presa diretta a Le Castellet è l’apporto di svariati tecnici e/o ingegneri di Suzuki e Yoshimura, presentatisi direttamente dal Giappone. Ben cinque più Yohei Kato, nipote di Pop Yoshimura, attuale team manager di Yoshimura alla 8 ore di Suzuka e All Japan Superbike. Un innesto di risorse del Sol Levante a testimoniare l’attenzione riposta dalla casa madre per questo nuovo corso della SERT. Quale miglior modo di intraprendere questa nuova avventura conquistando subito le prime vittorie? L’aumento di budget, che ha sfiorato (superato?…) addirittura il milione di euro per il Mondiale 2019/2020, non è frutto del caso…

TRIONFO AL BOL D’OR

Meno di due mesi per “rodare” il nuovo organigramma si sono rivelati quantomeno sufficienti. Al Bol d’Or la rinnovata Suzuki SERT è tornata alla vittoria che mancava proprio dall’edizione 2016, la prima da 14 gare (e nell’Endurance sono tante…) a questa parte. Il Suzuki Endurance Racing Team torna sul gradino più alto del podio per una vittoria storica, vissuta con grande emozione e commozione ai box. Dominique Meliand, presente in qualità di (illustrissimo) spettatore non è riuscito a trattenere le lacrime. Mentre si celebrava il ritorno sul gradino più alto del podio, il pensiero di tutti riportava a quel (maledetto) 28 luglio. A quei 6 minuti dal termine della 8 ore di Suzuka, a 600 secondi dalla conquista del sedicesimo titolo iridato, sfumato per il cedimento del propulsore della Gixxer #2.

E ORA?

Per certi versi, questa vittoria al Bol d’Or è parsa inattesa. Una squadra rinnovata in toto, con l’innesto di nuovi meccanici e risorse giapponesi confluite nel progetto, ha prodotto subito il primo hurrà e la leadership del mondiale. Un successo che, se vogliamo, ha comportato un po’ di imbarazzo e, contestualmente, emozioni. A portare a termine la gara ci ha pensato Vincent Philippe, con la SERT 10 volte iridato EWC e vincitore del personale 9° Bol d’Or, tutti rigorosamente con questa squadra. Il “Re” della specialità, dopo la 8 ore di Sepang del 14 dicembre prossimi, lascerà la SERT, come da lui stesso annunciato alla vigilia dell’evento. Ci ripenserà? Ritratterà questa decisione? Cosa cambierà alla SERT? Chi più, chi meno, il trio titolare di piloti al gran completo è stato messo in discussione prima del Bol d’Or. Con questa vittoria, continuare insieme per tutto l’arco del FIM EWC 2019/2020 suona come un atto dovuto…

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