7 Agosto 2022

8 ore Suzuka: Honda HRC è un trionfo scaccia pensieri, Kawasaki piegata

Deludente in MotoGP e Superbike, il reparto corse più potente del Mondo si prende la 43° edizione della gara mito dell'endurance. Kawasaki mai in partita

8 ore Suzuka, Honda

Ha dovuto aspettare otto lunghissimi anni, ma adesso il digiuno Honda HRC alla 8 ore di Suzuka è cancellato. La portentosa CBR-RR gestita direttamente dal reparto corse più potente del mondo ha letteralmente dominato la scena, fin dai test privati. Pole, giro veloce e supremazia per tutta la distanza della gara mito dell’endurance: il trionfo dell’ala dorata non poteva essere più completo. Qui le immagini dell’arrivo, fra giochi di luci e fuochi artificiali. Questa pagina di successo non risolve la crisi Honda HRC in MotoGP, tantomeno le problematiche Superbike, ma lenisce qualche ferita. Tutto lo stato maggiore HRC ha disertato Silverstone pur di esserci. Qui il live con tutti gli episodi principali.

Un trio perfetto

Onore al merito anche ai tre piloti praticamente perfetti: Tetsuta Nagashima, tester MotoGP e Superbike, è stato lo strepitoso trascinatore dell’operazione. Takumi Takahashi non ha avuto gli stessi guizzi, ma non ha fatto errori. Chi ha stupito di più è stato Iker Lecuona, ex MotoGP al primo impegno alla 8 ore. L’inesperienza poteva giocare brutti scherzi, invece a soli 22 anni lo spagnolo porta a casa uno dei trofei più prestigiosi cui un pilota possa ambire. Eccellente modo per riscattare le delusioni MotoGP: questo ragazzo con le derivate dalla serie potrà scrivere belle pagine.

Kawasaki mai in partita

C’è poco da discutere, la ZX-10RR non è mai parsa in grado di raccogliere la possente sfida tecnica lanciata dalla Honda. La svolta sfortunata è stata la seconda neutralizzazione della corsa per incidente, che ha costretto la Kawasaki ad accordarsi dietro la seconda safety car e accusare un gap di oltre 40 secondi. A metà gara Jonathan Rea è ripartito per il suo secondo stint con 76 secondi di passivo. Ha dato fondo a tutto il suo talento, rosicchiando otto secondi, prima di scivolare a terra tentando un doppio doppiaggio andato male (qui il video). A quel punto solo un clamoroso colpo di sfortuna Honda poteva ribaltare il verdetto. Giusto così.

Yart Yamaha senza fortuna

Trascinata da un Niccolò Canepa in stato di grazia, Yart Yamaha ha insidiato a lungo la seconda posizione di Kawasaki, il massimo cui potesse aspirare una formazione ben supportata da Yamaha, ma in ogni caso “satellite”. A circa un’ora dalla fine però Marvin Fritz non ha calcolato bene i tempi di un doppiaggio, che qui sono una delle operazioni più difficili e rischiose, finendo contro le barriere. Addio podio, è rimasto in mano solo un modesto settimo posto. Il terzo gradino l’ha ereditato Yoshimura Suzuki che ipoteca il Mondiale Enduranche che si assegnerà alla 24 ore del Bol d’Or, a metà settembre. Gara da dimenticare per Honda FCC TSR finita ai margini della top ten, coi soli Josh Hook e Mike Di Meglio. Il britannico Gino Rea, gravemente infortunato in prova, è ancora ricoverato in gravi condizioni. Si attendono aggiornamenti ufficiali.

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