22 Settembre 2022

Randy Krummenacher e Serena del Pizzo, l’amore sboccia in Superbike

Randy Krummenacher ha sempre al suo fianco Serena. Lei lavorava come Team Coordinator nel Mondiale Superbike e racconta la loro storia.

Randy Krummenacher, Superbike

Una splendida storia d’amore. Randy Krummenacher e Serena del Pizzo si sono conosciuti nel paddock del Mondiale Superbike nel 2016 e sono tra le coppie più affiatate del motociclismo. Sono in attesa del loro secondo figlio che nascerà tra un mese. Lo scorso week-end Serena ha accompagnato come sempre Randy in griglia di partenza, è all’ottavo mese di gravidanza ma per lei non è una novità. In occasione della prima gravidanza era andata in circuito fino al nono mese.

Serena, come vi siete conosciuti?

“Io in passato mi occupavo di viaggi, ero amica di Andrea Antonelli ed ero entrata nel mondo delle moto grazie a lui. Organizzavo le trasferte e curavo la logistica al GoEleven, il team in cui correva. Quando lui ci ha lasciato ho comunque continuato a lavorare nelle moto e sono diventata Team Coordinator del GRT che nel 2016 schierava Gino Rea e Aiden Wagner nel Mondiale Supersport. Avevo sentito parlare di Krummenacher ma lo avevo sempre visto in pista, con il casco, me lo immaginavo biondo. Ci siamo ritrovati a cena una sera in Thailandia, con amici in comune, avevamo riso e scherzato ma non ero riuscita a focalizzare la cosa. Non sapevo fosse Randy Krummenacher, me lo ha detto il mio team manager quando stavamo tornando verso l’albergo.

Io ero tutta presa dal lavoro, venivo da un periodo particolare della mia vita, non pensavo all’amore ma Randy ha iniziato a corteggiarmi. A Imola mi ha detto che si sarebbe trasferito in Italia e mi chiesto di vederci per un caffè. Ho accettato. Qualche giorno dopo mi ha scritto per vederci, mi ha mandato una foto ed era nel mio paese. Era venuto appositamente in Umbria per prendere un caffè con me. Da quel giorno non se è più andato”.

Com’è cambiata la tua vita?

“All’inizio volevamo tenere la nostra storia segreta perché eravamo in team diversi ma in Malesia era il giorno del mio compleanno e si è presentato con un regalo poi alcuni mesi dopo sono rimasta incinta. Era nato subito un grande amore. Lui mi ha trasmesso una gran sicurezza, è un uomo assennato, riflessivo, la persona giusta con cui costruire una famiglia. Ho poi lasciato il team per cui lavoravo per occuparmi della gestione sportiva di Randy”.

Sei andata in circuito fino al nono mese?

“Sì, quando aspettavo la nostra bambina ero al nono mese ed ho accompagnato Randy in griglia, alla gara del Mondiale Supersport 2017 poi sono andata a quasi tutte le gare con la famiglia al completo, anche in Australia l’anno dopo e c’era pure il mio figlio grande, che avevo già prima di conoscere Randy”

Ora sei all’ottavo mese, andrai anche ad Imola tra due settimane per l’ultimo round del Campionato Italiano Superbike?

“Certo, salvo imprevisti ci saremo ma non dovrebbero esserci problemi, il piccolo dovrebbe restare nel pancione ancora un po’, spero”.

Randy ci tiene molto ad avervi al suo fianco?

“Sì, ci tiene moltissimo ad avere tutta la famiglia in circuito, gli da forza, la prima cosa che fa appena scende della moto è abbracciarci. Sotto il casco si nasconde un tenero papà. Noi cerchiamo sempre di spronarlo a dare il massimo: vinciamo e perdiamo tutti assieme”.

I tuoi figli vanno già in moto?

“Il grande fa cross mentre la piccola corre con una motina da minicross. Probabilmente correrà anche quello in arrivo. Le moto sono la nostra vita ed il nostro lavoro”.

Cosa fate?

“Abbiamo una pista da flat track , organizziamo corsi e camp anche per gli appassionati svizzeri. Ci puntiamo molto: è il nostro lavoro ed il nostro futuro”.

L’anno prossimo Randy Krummenacher gareggerà ancora nel CIV Superbike?

“Nel CIV si trova molto bene, sta benissimo con Yamaha Keope Motorteam e speriamo di andare avanti ma non c’è ancora nulla di definito. Ci piacerebbe raccogliere i frutti di quanto seminato. Magari si potrebbe valutare di fare anche altro oltre al CIV tipo il Mondiale Endurance, si vedrà”. (Foto in evidenza: di Salvatore Annarumma)

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