9 Marzo 2023

Fabio Uccelli Team Principal meccanico “Sono partito da zero, eccomi qua”

Fabio Uccelli racconta l'ascesa da favola: dagli esordi come meccanico in Alstare alla creazione del team MotoZoo nel Mondiale Supersport

Fabio Uccelli Motozoo

Da meccanico a Team Principal del MotoZoo nel Mondiale Supersport. La storia di Fabio Uccelli è un concentrato di passione, abnegazione, tenacia e sogni. I sogni di un ragazzino che a 17 anni ha mollato tutto per andare in Belgio a fare l’aiuto-meccanico al team Alstare e da alcuni anni è a capo di Motozoo Racing Junior Team Kawasaki. Quest’anno parteciperà alle gare europee del Mondiale Supersport con l’inglese Tom Booth-Amos e con il giovane australiano Luke Power. Il team ha il reparto corse a Mercate, vicino a Monza.

“Sono partito realmente da zero – racconta Fabio Uccelli a Corsedimoto – sono sempre stato appassionato di moto. Ho frequentato la scuola professionale ma il mio sogno era lavorare in officina andare alle gare come meccanico. Ho avuto la fortuna di poter imparare il mestiere con Peppo Russo, storico preparatore di Suzuki Alstare. Un giorno, quando avevo 17 anni, lavoravo nell’ officina di Russo ed arrivano dal Belgio dei dirigenti della squadra Suzuki, top team del Mondiale Superbike”.

E l’incontro decisivo?

“Io stavo lavorando tranquillamente quando mi vedono all’opera e mi chiedono se volevo andare in Belgio, a lavorare per loro. Non sapevo una parola d’inglese o francese, non avevo mai vissuto da solo ma gli gli ho detto sì immediatamente. E così sono andato al lavorare al team Alstare. Ero aiuto-meccanico di Lavilla e meccanico di Michel Fabrizio che ha vinto il titolo nella Stock. Tra l’altro mi aveva dato una grosso mano Pirovano che ricordo con grande affetto”.

Poi cosa hai fatto?

“Ho lavorato in Belgio tre anni diventando anche motorista e capo-tecnico. E’ stata un’esperienza estremamente formativa che mi ha insegnato un metodo di lavoro ed in più ho imparato un po’ le lingue. In Belgio però a casa ero da solo, tempo brutto: non mi piaceva. Sono tornato a casa ed ho iniziato a lavorare per vari team italiani quali Celani, DFX ed altri. Nel 2011 ho mollato tutto ed ho aperto un negozio di abbigliamento moto con una piccola officina. Nel 2015 ritiro una Kawasaki e la metto su Facebook. Un pilota amatoriale mi chiede di correre con quella e mi convince a tornare a lavorare in pista, partendo dal Motoestate”.

Non avresti mai pensato di aprire un team?

“Assolutamente. Motozoo era semplicemente il nome del mio negozio. Andavo alle gare con il mio camper personale che aveva dietro un porta-moto. Nel 2018 sono approdato al CIV Superbike con Claudio Corti, ho poi fatto la R1 Cup con Perotti e Massei, ho schierato 6 giapponesi al CIV poi con Motozoo abbiamo fatto secondi al National Trophy 1000 con Perotti ed una moto fatta in casa… Abbiamo raccolto delle belle soddisfazioni. Dopo in po’ mi sono stancato delle gare in Italia e volevo passare al Mondiale Supersport e l’ho fatto con Kawasaki. All’inizio ho puntato su Michel Fabrizio perché volevo un pilota di grande esperienza più un ragazzo giapponese. L’anno scorso purtroppo non avevamo piloti al top ed i risultati non sono stati il massimo. A fine stagione ho deciso di puntare su Booth-Amos protagonista negli ultimi tre appuntamenti della stagione, culminati con l’ottavo posto in Australia a Phillip Island“.

Obbiettivi per il 2023?

“Cercare di vincere il titolo europeo con Booth-Amos e fare crescere Luke Power, un ragazzino australiano con eoperienze nel Motoamerica”.

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