9 Aprile 2020

Coronavirus, estate al mare? Cosa accade sulle spiagge del mondo

In emergenza Coronavirus la stagione balneare potrebbe essere a rischio. Ecco cosa sucede in alcune località turistiche nel mondo.

Coronavirus, Rio de Janeiro - Brasile

Nell’anno 2020 che sarà ricordato nella storia per l’emergenza Coronavirus, che estate dovremo attenderci? Mare, spiagge e ombrelloni avranno sicuramente uno scenario diverso, si dovrà convivere con l’epidemia, prendere le dovute cautele. Il sindacato balneare si sta già muovendo in tal senso, sta pianificando un vademecum per gli addetti degli stabilimenti balneari per salvare la stagione estiva (ma non è detto che ci riescano). Il week-end di Pasqua era per tradizione il primo “esperimento” in spiaggia per gli italiani, ma quest’anno l’appuntamento con la sabbia dovrà essere rinviato a data da destinarsi.

Gli addetti ai lavori anticipano le cautele da mettersi in atto. Misurazione della temperatura prima di scendere in spiaggia, autodichiarazione di non essere sottoposto a  quarantena, distanziamento di almeno un metro tra gli ombrelloni, pulizia delle superfici con disinfettanti (alcool, acqua ossigenata, varichina), igienizzante nei bagni e via discorrendo. Non sarà certo un’estate facile, né sarà semplice far rispettare regole e distanze, né potranno arrivare turisti dall’estero (salvo improbabile quarantena di 14 giorni). Ma cosa succede nelle altre parti del mondo dove in questo periodo si va regolarmente in spiaggia? Dell’Australia abbiamo già parlato…

BRASILE

In Brasile attualmente si registrano poco più di 15mila contagi e 822 morti. Oggi Ipanema, come Copacabana, sono un deserto. Non si va in spiaggia, né si può praticare surf, uno degli sport nazionali. Gli amanti delle tavolette hanno tentato anche una protesta, ma nulla da fare. La polizia è alquanto rigorosa: non solo scatta una sanzione amministrativa, ma anche l’arresto. Particolarmente preoccupante la situazione sanitaria a Rio de Janeiro: in città, stando al bilancio ufficiale, si contano già 1.110 casi confermati e 47 morti.

SEYCHELLES

Alle Seychelles si contano 11 casi, dalla mezzanotte scatterà il blocco delle attività non essenziali e la limitazione della libertà di movimento per una durata di 21 giorni. L’aeroporto della capitale Victoria rimarrà chiuso fino alla fine di aprile, mentre una nuova sorveglianza marittima sarà applicata nel paese. Già da tempo l’arcipelago ha bloccato navi da crociera e viaggiatori.

BAHAMAS

Alle Bahamas si segnalano 28 casi di Coronavirus e 7 morti e fino al 30 aprile vige il coprifuoco dal lunedì al venerdì. Molte aziende hanno chiuso, ma quelle che forniscono servizi essenziali (compresi i negozi di alimentari) continuano con orari limitati e un sistema di rotazione per chi è autorizzato a fare acquisti in quel giorno. Inoltre ci sono periodi di blocco totale durante i fine settimana durante il mese di aprile (con tutti i negozi chiusi e un divieto di movimento per il personale non essenziale). Molti hotel hanno chiuso, i voli futuri non sono garantiti.

BARBADOS

Alle Barbados sono 52 le persone contagiate e 3 i decessi. Tutte le persone che arrivano alle Barbados vengono poste in una struttura di quarantena per 14 giorni. Vige il coprifuoco dalle 18:00 alle 06:00. Al di fuori di questi orari il movimento continua ad essere limitato all’acquisto di cibo o medicine, o al lavoro essenziale. Le restrizioni ai movimenti sociali hanno fatto sì che tutte le attività non essenziali siano ora chiuse e che nessuna persona possa ospitare o partecipare a una festa privata, a un evento sportivo o a una riunione pubblica. Le spiagge sono chiuse e la vendita di alcolici è vietata.

MADAGASCAR

93 contagiati da Coronavirus in Madagascar, nessuna vittima. Al momento le navi da crociera non posso attraccare. Le restrizioni (impostate per durare due settimane, ma estendibili) includono la chiusura di tutte le scuole e università, uffici amministrativi, chiese, spazi per eventi, bar e ristoranti. Tutte gli eventi culturali sono cancellati. Il trasporto pubblico è stato interrotto e sono stati istituiti controlli sanitari nei punti di uscita da Antananarivo e da altre grandi città. Un coprifuoco è in vigore dalle 20:00 alle 05:00. A partire dal 25 marzo, i voli interni sono sospesi fino a nuovo avviso.

CUBA

Sull’isola di Cuba sono 450 i contagiati complessivi, 12 i morti dall’inizio dell’emergenza. I turisti che soggiornano negli hotel sono confinati nelle strutture. Non possono lasciare l’hotel a meno che non vi siano ragioni essenziali, ad esempio per ottenere denaro, andare in clinica, andare in aeroporto. Tutte le escursioni sono sospese. Un medico visiterà l’hotel due volte al giorno. Poiché il numero di ospiti negli hotel si riduce, le strutture ricettive chiuderanno e gli ospiti verranno spostati in un unico grande albergo.

Lascia un commento