7 Aprile 2020

Coronavirus Australia: attività fisica, restrizioni e cura sperimentale

L'Australia regge all'onda d'urto del Coronavirus. Libertà di fare sport, ma spiagge chiuse e vita dura per gli stranieri. Jack Miller si allena in moto.

L’epidemia da Coronavirus ha messo le ganasce al mondo dello sport, con la MotoGP che rischia di restare ferma ai box nel 2020. Sembrano quasi surreali le immagini che arrivano dall’Australia, con Jack Miller che si allena in moto da cross. Scene di comune quotidianità, almeno fino a un mese fa, prima che la pandemia iniziasse a espandersi a macchia d’olio e a mietere migliaia di vittime. Il pilota del team Pramac Ducati ha lasciato Andorra dopo aver saputo dell’annullamento dei GP in Qatar e Thailandia. Una mossa azzeccata quella di tornare in Australia a casa dei genitori. In questo momento sembra essere l’unico a potersi ancora allenare senza troppi pensieri.

Coronavirus in Australia

L’EPIDEMIA IN AUSTRALIA

L’Australia sta reggendo bene alla onda d’urto della pandemia da Coronavirus. Meno di 6mila casi dall’inizio dell’emergenza, 46 decessi. 4 nel Western Australia, 4 nel Queensland, 21 nel Nuovo Galles del Sud, 11 nel Victoria, 3 in Tasmania, 2 nell’ACT e uno in South Australia. 14 delle vittime erano passeggeri della nave da crociera Ruby Princess, 6 provenivano da una casa di cura a Sydney. Ora ci sono quasi 6000 contagiati confermati in Australia, 2686 nel Nuovo Galles del Sud, 1191 a Victoria, 934 nel Queensland, 460 in Australia Occidentale, 415 in Australia Meridionale, 97 nel Territorio della Capitale Australiana, 89 in Tasmania e 28 nel Territorio del Nord.

Il Primo Ministro Scott Morrison ha detto che l’Australia è riuscita finora ad evitare lo “scenario horror” cui si assiste in altri Paesi del mondo. “L’Australia è in una posizione in cui molti paesi vorrebbero essere. Questo è un momento importante. Ciò sta dando ai nostri ricercatori, ai nostri scienziati, ai nostri medici, più tempo per essere in grado di tracciare una via d’uscita“.

Coronavirus Australia

LE RESTRIZIONI ANTI CORONAVIRUS

Nei giorni scorsi abbiamo visto foto di migliaia di persone a fare surf sulle spiagge in Australia. Il governo ha voluto porre un freno a cominciare da martedì 7 aprile. Le spiagge di Dee Why Beach, Manly, Shelley Beach, North Steyne e Queenscliff rimarranno chiuse fino a dopo il lungo weekend di Pasqua. Le chiusure saranno rivalutate martedì 14 aprile. Inoltre, tutti i parcheggi adiacenti alle spiagge del Nord saranno limitati a 1 ora di parcheggio. Infatti sarà consentito soltanto svolgere attività fisica, ma guai a sedersi su una panchina. A quel punto intervengono gli agenti per invitare ad allontanarsi o comminare una multa.

Si può uscire solo per lavoro, esercizio fisico e servizi di prima necessità. Il primo ministro Scott Morrison ha recentemente rivolto un appello a tutti gli stranieri presenti in Australia chiedendo di lasciare il territorio nazionale. “È opportuno che tutti i visitatori tornino nei propri paesi per riuscire a ricevere tutto il supporto necessario. Questo perché, in questi periodi bui, il nostro paese ha bisogno di pensare agli australiani. È dunque giusto che si possa massimizzare il supporto economico che abbiamo per i nostri cittadini“. Gli stranieri che lavorano nelle farm (fattorie) dovranno trascorrere un periodo di quarantena di 14 giorni prima di spostarsi in un’altra parte del paese per lavoro. Gli studenti stranieri dovranno, invece, dimostrare di potersi autosostenere per almeno un anno.

Coronavirus in Australia

UNA CURA ANTI COVID

Da Melbourne potrebbe arrivare una soluzione nella lotta al Coronavirus. Uno studio condotto dalla Monash University di Clayton a Melbourne ha evidenziato che la Ivermectina, usato comunemente per uccidere i parassiti intestinali, può essere la base per creare una cura all’infezione da Sars-Covid-2. Gli scienziati australiani hanno dimostrato che una singola dose del farmaco potrebbe fermare la crescita del virus.

Le fasi di ricerca successive dovranno determinare il corretto dosaggio eventualmente utilizzabile nell’uomo in sicurezza. Serviranno ulteriori test e studi clinici, quindi finanziamenti, per approfondire la scoperta. “Abbiamo scoperto che anche una singola dose potrebbe avere la potenzialità di rimuovere tutto l’Rna virale in 48 ore“, ha affermato Kylie Wagstaff, a capo dello studio. “Dobbiamo ora capire se il dosaggio a cui si può utilizzare nell’uomo sarà efficace. Questo è il prossimo passo“.

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