20 Agosto 2022

MotoGP: La gara sprint è un idea fantastica, i piloti facciano il loro mestiere

Nel 2023 la MotoGP offrirà spettacolo doppio, aggiungendo la sfida sprint al sabato pomeriggio. Qualche pilota è contrario, ma non tocca agli atleti decidere cos'è bene per le corse

MotoGP, sprint race

Ma c’è da discutere? E’ ovvio che a noi appassionati una gara in più piacerà da matti. La MotoGP, finalmente, si dà una mossa e s’inventa una cosa nuova, fighissima. Il venerdi due sessioni giusto per prenderci gusto e il sabato sarà già tempo di resa dei conti. Alle 15:00 ci emozioneremo per una sfida tutto-o-niente, una ventina di minuti da correre tutti d’un fiato, con dodici pesantissimi punti Mondiali in palio. Il giorno dopo ci sarà il GP vero, per mettere i conti definitivamente a posto. Per chi ha vinto la sprint potrà essere la consacrazione, per gli altri la possibilità di un pronto riscatto. Per noi che guardiamo, in circuito o dalla TV, saranno due giornate da sballo. Venti (o ventuno…) GP, quaranta (o passa…) battaglie da vivere.

Eppur si muove

Proprio non capisco quest’ondata di dissenso che si è levata: cosa c’è che non va? Abbiamo detto tante volte che la gestione della MotoGP era troppo ingessata e ligia alla tradizione. Per oltre due decenni il promoter ha veleggiato sulla facile onda del fascino autoprodotto da piloti leggendari come Rossi, Stoner o Lorenzo. Oggi, finalmente, prendono coraggio e introducono un cambiamento destinato a dare una svolta epocale alla percezione della top class del motociclismo, e viene giù un coro di critiche. Dorna ha fatto benissimo a copiare campionati che da anni sono decisamente più dinamici della MotoGP. La Superbike, come sempre, è stata la prima a scommettere sulla gara sprint, anche se era forse il contesto motoristico che meno ne aveva bisogno, visto che da sempre di gare a week end ne aveva già due. Anche lì, all’inizio, c’era stata qualche critica, per l’eccessiva concentrazione del programma. Ma, dopo tre anni di sperimentazione, adesso sta piacendo a tutti. A chi la corre (piloti e team) e a chi la guarda.

Perfino la F1 cambia

Si è mossa perfino la F1, che fino a pochi anni fa era il campionato più conservatore di tutti. Lì di gare sprint quest’anno ne fanno solo tre, ma unicamente per ragione di costi. Se Liberty avesse via libera dai team la farebbe ogni GP, infatti nel 2023 saranno sei. Semplicemente, perchè piace. Per le auto la gara breve è stata un’aggiunta che pesa sull’usura motori e il rischio incidenti. La MotoGP invece è stata intelligente: hanno tolto una sessione (forse due, se salterà pure il warm up) pareggiando i conti del chilometraggio motori che sono contingentati a cinque. Non ci sarà nessun costo in più: la distanza complessiva percorsa da ogni team nel singolo GP sarà identica a prima. Ma aumenteranno azione e divertimento: l’uovo di Colombo.

Qualcosa dovevano fare

La sprint race non è la rivoluzione. Alla MotoGP servirebbe trovare soprattutto un nuovo modo di raccontarsi, costruire nuove storie di rivalità e sfida tecnica, com’è sempre stato. E’ un’operazione difficilissima, perchè non basta mettere qualche social manager a ticchettare sulle tastiere. Servono idee, competenze, una visione: tutta merce, in sostanza, che costa tantissimo. Non è un caso che la F1 sia decollata con l’avvento di Liberty Media, un gigante della comunicazione mondiale, mentre negli ultimi tempi della gestione Bernie Ecclestone era un mortorio. Adesso le corse di auto tornate ad essere cool: i GP piacciono a Brad Pitt e all’ultimo degli appassionati. La F1 ha cambiato faccia e il “posizionamento”, ma non ha perso l’anima. Questa è la strada che la MotoGP dovrebbe seguire. Potendoselo permettere, ovviamente.

A favore di telecamera

Io credo che la gara sprint non porterà più pubblico in circuito. Nella prima metà di stagione sono andati perduti 109 mila spettatori paganti, e il calo che più preoccupa è in Italia e Spagna, i bacini di passione (e soldi…) più preziosi. Abbiamo fatto i conti precisi qui. Ma la doppia sfida diventerà merce preziosa da offrire alle TV. Dorna non può permettersi che la crisi si espanda al settore TV, che è decisamente più strategico rispetto al pubblico in circuito. La gara sprint è una prima soluzione, la scommessa da giocare a tutti i costi.

I piloti devono pensare a correre

Ho trovato pretestuose, alcune anche un pò grottesche, le voci contrarie di alcuni piloti. “Ci sarà troppo stress”: beh, ragazzi, se ambivate a passare pomeriggi tranquilli, direi che avete proprio sbagliato sport. “L’impegno fisico sarà eccessivo“: togliendo un turno di prove (forse anche il warm up) per i piloti, cosi come per i motori, lo sforzo complessivo del week end sarà pari ad oggi. Ma il commento più stonato è stato quello di Aleix Espargaro. A chi gli faceva notare che in Superbike di gare ne fanno già tre, lui ha risposto: “Queste non sono le gare per moto di serie”. Il solito vizio di sentirsi eletti non passa, come se Toprak, Bautista o Rea fossero piloti di serie B. I piloti devono avere voce in capitolo sulle questioni sicurezza, non certo sulle decisioni strategiche, che non competono loro. Marc Marquez, il migliore di questa epoca, approva l’idea. “Due gare, qualcosa andava fatto: a me piace correre!”

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Foto: MotoGP.com

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