5 Febbraio 2022

Danilo Petrucci, ecco perchè la Superbike Usa rischia di essere un inferno

Danilo Petrucci si lancia alla conquista del MotoAmerica ma la Superbike Usa non sarà una passeggiata. Vittorio Bolognesi gran conoscitore della serie ci racconta perchè

Superbike

Danilo Petrucci lascia la MotoGP per cercare fortuna in America. Correrà nella Superbike Usa, accettando la stessa sfida che in passato ha lanciato fuoriclasse come Troy Corser e Troy Bayliss. Il primo, consigliato da Barry Sheene al capo di Ducati Usa, Eraldi Ferracci, vinse il campionato al primo colpo. Era il 1994 e fù la prima volta che un pilota straniero dava scacco matto agli specialisti della principale serie motociclistica degli States. L’avventura di Troy Bayliss invece durò pochissimo: una sola gara (sfortunata) con la Ducati Vance&Hines, la 200 miglia di Daytona, per poi essere convocato a Sugo (Giappone) in sostituzione dell’infortunato Carl Fogarty per correre da ufficiale nel Mondiale. Il resto della storia è cosa nota.

Un nido di vipere 

Oltre vent’anni dopo, tocca a Danilo Petrucci. Il progetto è affascinante: mettersi in luce negli States gli garantirebbe un posto da ufficiale nella serie iridata 2023. Il ternano proverà la Ducati V4 R da martedi prossimo a Portimao, insieme ad Alvaro Bautista e Michael Rinaldi. C’è chi si è fatto l’idea che il MotoAmerica sia un campionato “facile” e che Danilone fa terrà bruciata. Niente di più sbagliato. Quanto sarà impegnativa la sfida che lo attende e quante saranno le insidie lo abbiamo chiesto a Vittorio Bolognesi, uno dei tecnici che meglio conosce la serie. Ex elettronico di Troy Corser, è stato per dieci anni in Yamaha Usa. Dal 2015 guida la divisione Usa di Magneti Marelli, che nel MotoAmerica è fornitore dei top team. Vittorio Bolognesi nel 2022 sarà impegnato a tempo pieno con le auto in IndyCars e Nascar, ma è lo specialista più quotato che potessimo ascoltare.  Ecco le sette principali insidie che Danilo Petrucci si troverà ad affrontare.

1. La squadra ha pochi riferimenti 

Danilo correrà con Warhorse HSBK Racing Ducati NYC. E’ una delle ultime new entry nella serie MotoAmerica, quindi dispone di meno dati rispetto a concorrenti con decenni di esperienza. Per pochi dati intendo riferimenti fondamentali d’elettronica, un elemento che ormai influenza moltissimo il rendimento del veicolo. Il predecessore Loris Baz in diversi round 2021 ha gareggiato con assetti che si sarebbero potuti migliorare, con più esperienza. 

2. Il nodo del cambio Ducati 

L’anno scorso la Ducati, per regolamento, si è dovuta adattare al cambio di serie. Loris Baz si è trovato spesso a lottare con la prima e seconda marcia non ideali per la maggior parte dei circuiti Usa, che perlopiù sono piccoli e tortuosi. In taluni si utilizzano solo 3-4 marce. Nel 2022 la V4 R godrà di una nuova omologazione, ma avrà impatto solo (forse) a stagione in corso. Nella fase iniziale Danilo avrà lo stesso cambio di serie utilizzato da Loris Baz, con la folle fra prima e seconda marcia. 

3. Le gomme Dunlop sono durissime 

Nel 2021 anche le gomme si sono rivelate un fattore di criticità per Loris Baz. Le Dunlop sono molto più rigide delle Pirelli utilizzate nel Mondiale e nel BSB, coperture sulle quali la Ducati ha tantissima esperienza. La finestra di funzionamento ideale era molto stratta, per cui Loris Baz e il team Ducati erano spesso costretti ad adottare assetti fuori dagli schemi. In più mettiamoci che Danilo Petrucci ha gareggiato per anni in MotoGP con Michelin. Per lui sarà come ripartire quasi da zero. 

4. Yamaha è una corazzata pazzesca

Lo scorso anno la Yamaha ha fatto sfracelli. Jacob “Jake” Gagne ha vinto 17 gare su 20, con 18 piazzamenti sul podio. E’ una squadra rodata con  tecnici  molto in gamba che quando scendono in pista sanno già esattamente come andranno le cose e possono reagire molto velocemente alle poche variabili nuove che si trovano ad affrontare. Bisogna considerare che il programma è molto serrato, i turni di prova sono  brevi  e questo avvantaggia chi già conosce piste e materiali, inoltre dispone  di un  pacchetto moto, tecnici e piloti più rodato.

5. La Ducati è molto ambiziosa, ma…

Danilo Petrucci avrà tutti gli occhi addosso. Il suo team però è soltanto al secondo anno in top class. La pressione sarà altissima, non solo all’esterno ma anche dentro il suo stesso box. Warhorse HSBK Racing Ducati ha un proprietario ricchissimo e ambizioso, hanno molta ambizione e una gran fretta di vincere. Nel 2021 hanno reagito ai problemi cambiando vorticosamente struttura. C’è stata una girandola di tecnici che ha  destabilizzato Loris Baz. Adesso la Ducati ha dato una grossa mano a riorganizzare tutto, e l’arrivo di Petrucci comporterò una maggiore attenzione ai dettagli. Per cui conto che avrà a disposizione il meglio.

6. Circuiti terribili, occhio ai muretti

Loris Baz nel 2021 è andato molto forte, avrebbe potuto vincere qualche gara se talvolta non fosse stato troppo impulsivo (le cadute di Atlanta e Branierd…) o non avesse avuto problemi tecnici in diverse occasioni. Ma non avrebbe mai potuto puntare al campionato. Danilo avrà la fortuna di cominciare l’avventura su due piste amiche. Il campionato si apre il 10 aprile ad Austin (Texas), lo stesso tracciato che ospita la MotoGP. Il secondo round sarà a Road Atlanta, che forse è la pista che meglio si adatta alle caratteristiche Ducati. Ma poi arriveranno nove piste che Petrucci non conosce. La vera sfida sarà il Virginia International Raceway: strettissima, un asfalto terribile e  muretti dappertutto…. 

7. Vivere in Pennsylvania? Meglio la California…

Danilo Petrucci ha deciso di stabilirsi in Pennsylvania, vicino al team che ha sede nella città di Scranton (80 mila abitanti, ndr). Forse non gli hanno raccontato cosa lo aspetta: è un posto un pò fatiscente, ex industriale, non proprio un paradiso neanche dal punto di vista sociale. Ma almeno ha la fortuna di avere New York a portata di mano. Io quando mi sono spostato negli Usa ho vissuto dieci anni nella California del Sud (vicino Los Angeles, ndr): in 30 minuti sei al mare, oppure sulle montagne. Lì uno sportivo a 360 gradi  come Danilo avrebbe trovato gran bei posti per allenarsi in motocross o in mountain bike. 
 
Foto: Instagram/Brian Nelson

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