15 Aprile 2022

Pedro Acosta in costruzione: per la Moto2 ci vuole più tempo

Era attesissimo al debutto, ma Pedro Acosta appare ancora lontano dalla zona podio in Moto2. E per ora probabilmente è meglio così.

pedro acosta moto2

Dopo l’exploit di cui si è reso protagonista in Moto3 nel 2021, tutti se l’attendevano subito al top anche in Moto2. La realtà per Pedro Acosta è stata un po’ diversa in questi primi GP in middle class. Anche se bisogna sottolineare che non è andato affatto male per essere un esordiente della categoria. In Qatar ha chiuso 12°, poi 9° in Indonesia, 7° in Argentina, per finire col primo zero ad Austin. Sono piazzamenti di tutto rispetto, ma dopo un 2021 stellare forse era proprio lui stesso a pretendere subito di più. Per il momento appare come un debutto al di sotto delle aspettative, ma chi lo dice che non sia meglio per lo stesso 17enne spagnolo?

“La Moto2 non è la Moto3”

Nessun exploit nelle prime gare in classe intermedia. Ricordiamo che si era fatto vedere nei test ufficiali a Portimao, ma già il primo GP ha mostrato quanto queste due situazioni siano differenti. “La Moto2 non è la Moto3” aveva poi sottolineato Pedro Acosta dopo il debutto in Qatar. Su un circuito dove un anno fa aveva ottenuto podio e vittoria nel doppio round lì disputato. Ma guardando ad esempio all’anno scorso, solo Raúl Fernández ha fatto meglio di lui al debutto con due quinti posti, un podio ed una vittoria. Mentre ragazzi come Celestino Vietti e Ai Ogura hanno iniziato con due zeri a testa nei primi 4 GP, per poi crescere in seguito. Nel suo caso invece non è mancato già qualche attrito…

Prime frecciatine

Nel corso del GP in Argentina infatti lo ‘squalo di Mazarrón’ non ha avuto parole particolarmente tenere per il suo team. “Facile dire come devo guidare, questo lo sanno fare tutti. Spero mi lascino fare come voglio io, vediamo se la situazione migliora.” Pedro Acosta si era espresso così ai microfoni di DAZN España dopo una qualifica al di sotto delle sue aspettative. Parole forse a caldo in un weekend difficile, visto che la sua squadra è stata tra quelle più condizionate dai ritardi logistici. Ma fanno comunque pensare: in parecchi se lo aspettavano vincente da subito, compreso lui stesso e questo è certo un “peso in più” per un pilota così giovane. Un ridimensionamento, ma una crescita più lenta ed una minore attenzione mediatica possono permettergli una maggiore concentrazione. Probabilmente la cosa migliore per permettergli di scrivere la sua storia anche in questa categoria.

Foto: KTM Ajo

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