29 Ottobre 2020

MotoGP, Valentino Rossi: cronistoria di una stagione positiva solo al Covid

Valentino Rossi e la cronistoria di una stagione MotoGP 2020 da dimenticare. Tre cadute consecutive e la sfortuna della positività al Coronavirus.

MotoGP, Valentino Rossi

Poteva essere l’anno del riscatto per Valentino Rossi, invece si ritrova a ricordare il 2020 come l’annus horribilis. Forse il peggiore della sua carriera, ancor più del biennio in Ducati. In una stagione che sarà indelebilmente macchiata dall’emergenza Coronavirus, con la preparazione invernale interrotta dal lockdown, il rinnovo di contratto che ha tardato ad arrivare. Tra l’altro dopo un lungo tira e molla con Razlan Razali, che sembrava avere scarsa intenzione di aprire il box Petronas al nove volte campione del mondo. I tifosi più irriducibili del Dottore non perdoneranno mai la Yamaha per averlo messo alla porta e fare posto a Fabio Quartararo sin da gennaio. Ma questa annata MotoGP ha dimostrato che per vincere non serve necessariamente un team factory.

Dall’esordio di Jerez a Brno

Se il buongiorno si vede dal mattino a Jerez/1 Valentino Rossi ha intravisto la sua stagione 2020. La rottura del motore a 7 giri dal traguardo ha messo in evidenza che la dea bendata non guardava certo dalla sua parte. E, soprattutto, che Yamaha aveva sbagliato qualcosa nella sezione motore, con delle valvole difettose che condizionano il totale potenziale del quattro cilindri. Il campione di Tavullia chiede all’azienda di andargli incontro su certe richieste, che in parte vengono accontentate, specie i termini di assetto.

A Jerez/2 arriva il podio numero 199, è la gara delle apparenti conferme con tre Yamaha al comando. L’ingresso di David Munoz nel box VR46 sembrava aver risolto tanti dei problemi di setting del passato. Ma già la tappa di Brno riporta Valentino Rossi con i piedi per terra. Decimo nelle qualifiche, ma si rende autore di una bella rimonta che lo proietta 5°. Non basta per pensare positivo: “Stiamo ancora soffrendo in termini di velocità massima, a parte me, siano fortissimi, perché sono giovanissimi“.

Doppio round austriaco

Arriva il doppio round austriaco, è ormai evidente che il feeling con le gomme condizionerà il risultato di ogni singola gara. KTM in ascesa, Ducati in picchiata, Yamaha sembra favorita, Honda inguardabile senza Marc Marquez. Per il Dottore un altro 5° posto, migliore M1 al traguardo, in condizioni difficili sa tirare fuori dal cilindro la sua esperienza. A macchiare il GP d’Austria ci pensa l’incidente Zarco-Morbidelli, dove il 41enne pesarese ha rischiato grosso per la sua incolumità. Un gran colpo di fortuna a volerla vedere dal punto di vista contrario. Nel secondo round al Red Bull Ring deve accontentarsi del 9° posto. Sul rettilineo austriaco il motore Yamaha fa emergere tutti i suoi handicap. “Il nostro grande punto debole è la velocità massima e dopo i problemi al motore le prestazioni sono calate un po’“.

La beffa di Misano e i tre zeri

La MotoGP sbarca nella roccaforte del popolo giallo, a Misano, dove per la prima volta compare una fetta di pubblico sugli spalti. Valentino Rossi rincorre il suo 200° podio, sembrava cosa fatta, fino a quando viene beffato da Joan Mir all’ultima curva. La settimana successiva ci riprova, ma comincia la lunga scia negativa che lo costringe ad archiviare il sogno del decimo titolo mondiale. Caduta a San Marino a metà gara: “Penso sia stata colpa mia. Ero in mezzo al gruppo, una moto a destra, una a sinistra, siamo arrivati ​​tutti un po’ più velocemente e la mia ruota anteriore è collassata“.

In Catalunya si attendeva la svolta e non a torto. Il veterano della Yamaha era a caccia di Fabio Quartararo in seconda posizione quando finisce sull’asfalto. E’ la fine del sogno mondiale, ancora una volta è l’anteriore della YZR-M1 a tradirlo. “Probabilmente sono entrato in curva velocemente e con un po’ meno di temperatura sulla gomma anteriore sono scivolato via“. A Le Mans non ha alibi, cade alla partenza e rimedia il terzo zero consecutivo per la prima volta nella sua lunga e prestigiosa carriera. Un duro colpo difficile da metabolizzare…

Il test positivo

Ma al peggio non c’è mai fine. Ritorna a Tavullia e pochi giorni dopo risulta positivo al tampone per Coronavirus. Insieme a lui anche l’amico Alessio Salucci, fortunatamente indenni gli allievi dell’Academy. Valentino Rossi adesso attende l’esito negativo del tampone per tornare ad allenarsi in vista di Valencia. Dopo cinque GP senza punti sarà necessario archiviare questa parentesi plumbea con un risultato che, in questo caso sì, speriamo sia positivo.

Foto: Getty Images

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2 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Non vedo quale sia la grande sorpresa di vedere un Rossi in questa situazione.
    Si è difeso in qualche circuito( Jerez 2,Brno) e ha sprecato 3 gara con altrettante cadute.
    Il vero Rossi non lo si vede da ben 4 anni.
    Dal 2017 viaggia con molti bassi e pochi alti nelle
    sue prestazioni.Le cadute sono sinonimo di errori
    banali fatti da uno che negli anni positivi era in
    terra molto raramente.41 anni non si possono togliere.

    • Anonimus ha detto:

      Secondo me la sua disgrazia è stato il ritorno della Michelin come fornitore unico…. poi da quando la Yamaha non gli fa più guidare lo sviluppo i suoi risultati sono sempre andati più a picco.