7 Maggio 2022

MotoGP, Nakagami ammette: “Decide tutto Marc Marquez”

Taka Nakagami conferma che nel box Honda è Marc Marquez a dettare l'evoluzione della RC213V. I piloti del team LCR seguono le sue direttive.

MotoGP, Marc Marquez

Marc Marquez è ancora alla ricerca di una base di partenza per la sua Honda RC213V, nel test MotoGP di Jerez una soluzione non è stata ancora trovata. Nonostante gli aggiornamenti di telaio, ciclistica e aerodinamica, nonostante nuove componenti che arrivano dal Giappone in ogni week-end di gara, la retta via resta lontana. Dopo l’infortunio dello scorso novembre il campione di Cervera è ritornato direttamente nei test Irta di Sepang e Indonesia, scoprendo una moto abbastanza diversa dalle precedenti edizioni. Più grip al posteriore, ma il feeling con l’anteriore è stato snaturato, con ripercussioni anche sui cambi di direzione.

L’evoluzione del prototipo MotoGP

L’impressione è che questo prototipo 2022 sia in difficoltà su circuiti più stretti e tecnici come quelli di Portimao e Jerez. Ma in ogni caso manca lo step decisivo per ritornare a puntare costantemente alla vittoria. Dal ritorno ad Austin Marc Marquez ha ripreso in mano le redini dello sviluppo, sfruttando le prove libere per provare aggiornamenti, setting, bilanciamento dei pesi. HRC ha subito messo a disposizione un nuovo telaio che forse debutterà già a Le Mans. Le vicende di mercato tra l’altro spingono a procedere nella sua direzione: Pol Espargarò lascerà il team factory al termine di questa stagione MotoGP, mentre per Takaaki Nakagami potrebbe chiudersi qui la sua carriera in classe regina.

Marc Marquez padrone del box

Dal pilota giapponese arrivano conferme sull’importanza del ruolo di Marc Marquez nel box Honda. “E’ uno dei migliori piloti in pista. Conosce molto bene la Honda. Le sue affermazioni da pilota ufficiale sono molto importanti, anche per noi“, premette Nakagami a Motorsport-Total.com. La RCV 2022 è un concetto nuovo che ancora deve essere compreso da tutti i piloti del marchio. “La mancanza di feeling con la ruota anteriore è il punto debole“, da qui le numerose cadute registrate nelle prime sei gare. Una su tutte quella nel warm-up di Mandalika che ha messo ‘unfit’ l’otto volte iridato.

Ma in casa Honda ci si muove un po’ come in Yamaha, dove a dettare l’evoluzione è il pilota di punta Fabio Quartararo. “Tutto dipende dalle affermazioni di Marc. Se dice di no a qualcosa, allora significa no per tutti i piloti [Honda]. Se qualcuno dice di sì, ma Marc dice di no, allora significa ancora no“. Se nel team factory è possibile seguire una direzione diversa, i piloti del team satellite devono invece adattarsi, spesso ricevendo direttive dai vertici dell’Ala dorata. “A volte è difficile da accettare, ma devi adattarti al meglio“.

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