12 Luglio 2022

MotoGP, Livio Suppo: dubbi sulla Honda e la gestione Marc Marquez

Livio Suppo parla del ruolo di team manager in MotoGP e, da ex uomo Honda, avanza dubbi sulla gestione dell'infortunio di Marc Marquez.

MotoGP Livio Suppo

Livio Suppo vanta un’esperienza ventennale nel paddock della MotoGP: 11 anni nel team Ducati, altri 8 in Honda, fino al 2017 quado, in pieno successo di Marc Marquez, ha lasciato le redini nelle mani dell’attuale team manager Alberto Puig. Dopo quattro anni sabbatici Suzuki ha richiamato il manager piemontese, peccato che i vertici di Hamamatsu abbiano deciso di chiudere la porta al Mondiale per dirottare su altre aree gli investimenti.

Il ruolo di team manager in MotoGP

Livio Suppo si è ritrovato a gestire una situazione non facile e inedita, con una squadra costretta a trovare motivazioni per chiudere al meglio l’ultimo anno in MotoGP. In veste personale si sta impegnando anche a trovare nuovi sbocchi professionali per i membri del team, oltre a sforzarsi di tenere accesi gli stimoli di Joan Mir e Alex Rins, entrambi alle prese con le vicissitudini di mercato. A due mesi dall’arrivo ai box ha dovuto annunciare la difficile notizia nel corso del week-end e del test di Jerez, un fulmine a ciel sereno che si è abbattuto senza nessun preavviso.

Situazione ben diversa da quelle vissute in passato, a cominciare dal periodo Honda dove ha quasi avuto carta bianca. “Ho cercato di gestire le cose come se la squadra fosse mia, come se fossi il titolare e non il direttore o dirigente o qualsiasi altro nome dato al mio incarico“, ha raccontato a GP Racing. La parte difficile del suo lavoro è non legarsi troppo ai piloti: la prima cosa da fare “è non fare amicizia con i piloti“. Serve trovare un giusto equilibrio tra amicizia e rapporti professionali, “perché prima o poi l’azienda vuole cambiare e se c’è amicizia è più difficile“.

L’esperienza con la Honda

Alla fine della stagione MotoGP 2017 c’è stato il divorzio consensuale da Honda. “Al presidente ho detto che avevo 53 anni e 22 anni di esperienza in questo mondo. Se pensava di aver bisogno di me sarei stato più che felice di aiutare. Ma se così non fosse non volevo restare solo per riscuotere lo stipendio“. La risposta dei vertici è stata questa: “Sappiamo che hai fatto un ottimo lavoro qui, ti pagheremo lo stesso l’anno prossimo“.

Non è stato facile gestire un campione come Casey Stoner, probabilmente non sarebbe stato semplice affrontare l’infortunio di Marc Marquez a Jerez nel 2020. In tanti puntano il dito contro chi non ha fermato il campione di Cervera, quando una settimana dopo il primo intervento al braccio ha riprovato a salire sulla Honda RC-V. “Se ci fossi stato io avrei fatto di tutto per impedirgli di correre il week-end successivo“, ha proseguito Livio Suppo. “Quando ho saputo che sabato sarebbe tornato in sella alla sua moto, ho pensato che quella decisione fosse da matti. Avrebbe detto che la priorità era la sua salute. Da fuori, quindi, è difficile capire perché lo abbiano lasciato correre“.

Foto Motogp.com

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