24 Dicembre 2020

MotoGP, le case dimenticate: Garelli ed i gloriosi anni ’80

Risaliamo agli anni '80 del Motomondiale: un marchio italiano si è messo in bella evidenza in 125cc, ed in una occasione in 50cc. La storia di Garelli.

nieto garelli 125cc - MotoGP

La nostra penisola è stata protagonista nel Mondiale MotoGP fin dalle sue origini. Non abbiamo solo avuto tanti grandi piloti, ma anche grandi case, capaci di vincere ripetutamente i campionati costruttori. Abbiamo parlato ad esempio di Mondial, ma possiamo citarne altri. Un esempio? La mitica azienda Garelli, l’unica italiana capace di vincere in 50cc, nonché più volte in trionfo in 125cc negli anni ’80. Ne conoscete la storia? Ve la raccontiamo.

Il fondatore ed i primi prototipi

Come per molte compagnie, deve il nome al cognome del suo ideatore. Parliamo di Adalberto Garelli, ingegnere ed imprenditore italiano originario di Torino. Si laurea nel 1909 e poco dopo inizia a lavorare alla FIAT, prima di trasferirsi a Milano ed entrare in Bianchi. Nello stesso anno, ovvero nel 1912, brevetta un motore a due tempi a cilindro sdoppiato, di 350 cm³, al quale due anni dopo applicherà un telaio dando vita alla sua prima vera motocicletta. Un prototipo che attirerà l’attenzione del Ministero della Guerra, che lo utilizzerà in alcune sezioni dell’esercito. Finito il primo conflitto mondiale, Garelli continua la produzione in proprio.

La nascita del marchio

Nel 1919 a Sesto San Giovanni ci sarà la nascita ufficiale della Garelli Motociclette. Piloti come Tazio Nuvolari ed Achille Varzi (vincitore del Campionato Italiano Velocità 350 nel 1923), prima di passare alle quattro ruote, hanno iniziato la carriera sportiva con questo marchio. Nel 1926 interrompe la produzione di motocicli, concentrandosi su motocompressori e generatori per uso militare. Conclusa la seconda guerra mondiale l’azienda torna a concentrarsi sui motocicli, ma stavolta di più piccola cilindrata, ovvero ciò che in quel periodo interessava maggiormente il mercato. Nel 1961 Adalberto Garelli, ormai ultrasettantenne, cede definitivamente la sua azienda ad Agrati.

Le imprese mondiali in 125cc 

È negli anni ’80 che questo marchio sbarca ufficialmente nel Campionato del Mondo, diventandone grande protagonista con titoli costruttori e piloti. Andiamo con ordine. La prima consacrazione a livello internazionale avviene nel 1982: ci pensa Angel Nieto a portare sul tetto del mondo la casa italiana. In sella alla Garelli 125 GP il campione spagnolo ottiene il titolo piloti ed insieme il titolo costruttori per l’azienda tricolore, risultati che ripeterà anche nelle 1984, mentre nel 1983 arriva solo il campionato piloti. Ma ci saranno altri tre anni di gloria per Garelli in 125cc: nel 1985 Fausto Gresini conquista il titolo piloti, nel 1986 è Luca Cadalora a garantire i campionati piloti e costruttori, due titoli che arriveranno anche nel 1987, con Gresini. In totale parliamo di 75 gare disputate a livello mondiale con 44 vittorie, 4 titoli costruttori e sei campionati conduttori.

Il titolo 50cc, il prototipo 250 ed i titoli nazionali

La 125cc non è l’unica classe in cui Garelli ha trionfato. Questo è infatti l’unico costruttore italiano ad essersi assicurato un titolo costruttori 50cc, precisamente l’ultimo di questa categoria. Arriverà grazie allo svizzero Stefan Dörflinger del team Krauser, campione in sella alla Garelli 50 GP nel 1983. Ma si prova anche il salto in 250cc: il progetto è pronto alla fine del 1984, una bicilindrica a V due tempi con telaio monoscocca. Primi giri a Monza con Maurizio Vitali, per poi iniziare ufficialmente il percorso mondiale l’anno successivo.

Ma il progetto non decolla, i risultati non arrivano e la Garelli 250 GP viene accantonata a fine 1988, con l’eccezione di due presenze nel 1989 a Misano e nel GP di Gran Bretagna. A livello italiano però non mancano svariati titoli, il primo già citato nel 1923 con Achille Varzi in 350. In seguito arriveranno ben quattro titoli nazionali nel periodo 1985-1988, rispettivamente con Ezio Gianola (125), Luca Cadalora (125), Maurizio Vitali (250), Emilio Cuppini (125). Da segnalare anche il titolo europeo nel 1988.

L’epilogo 

A livello finanziario purtroppo non è tutto rose e fiori, anzi. Alla fine dei gloriosi anni ’80 Garelli si fonde con la Fantic Motor, anch’essa in grave crisi finanziaria. Nasce il Gruppo FM (Fabbrica Motocicli), che però chiuderà i battenti nel 1993. In seguito il marchio viene riutilizzato per il commercio di motocicli, ma nel corso degli anni la situazione non migliora, tra vari passaggi di mano e cali nel mercato del settore che portano ad un ulteriore addio. Si era addirittura ipotizzato un ritorno alle corse nei primi anni 2000, ma poi non se n’è fatto più nulla. Nel 2018 Garelli viene ripreso, stavolta però come marchio impegnato nel settore elettrico.

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