19 Febbraio 2023

MotoGP, Hervé Poncharal: “Per i team la gara è già iniziata”

Hervé Poncharal parla del lavoro di team e case MotoGP: una corsa contro il tempo per essere pronti. La prima parte dell'intervista.

poncharal tech3, motogp

di Marc Seriau/paddock-gp

Per i piloti si è placata la frenesia dei primi test MotoGP 2023 appena terminati a Sepang. Non è lo stesso per le Case e i team della massima categoria che, viceversa, hanno iniziato una corsa contro il tempo prima del prossimo test dell’11 marzo in Portogallo. Hervé Poncharal ha voluto illuminarci su questo periodo della stagione in cui il lavoro è intenso, anche se spesso ignorato dai media. La prima parte dell’intervista al boss GASGAS Tech3.

Herve Poncharal: “Pochi test e tanto lavoro”

Per ragioni che tutti comprendiamo e che sostengo pienamente, rispetto al tentativo di frenare un’inflazione che non porta nulla, tranne che i più forti diventano sempre più forti, abbiamo ridotto il numero di giorni di prova. Ora rimane solo un giorno a Valencia dopo l’ultima gara, in cui puoi dare alcune informazioni su ciò su cui i test team hanno lavorato, ma è poco, soprattutto quando cambi pilota. L’anno scorso Augusto Fernandez ha scoperto la MotoGP, Pol Espargaro che non conosceva la moto 2022 visto che arrivava da Honda, mentre Jack Miller è arrivato da Ducati. Quindi avevamo solo Brad Binder e in un giorno a Valencia non si fanno migliaia di chilometri! Dopodiché tutte le fabbriche, e Dio solo sa quanto lavorano, si sono concentrati sul motore, sull’aerodinamica, sui telai ecc.

Ti ritrovi quindi a Sepang, dove fai un piccolo test di tre giorni chiamato skakedown, e dopo, in tre giorni, devi riuscire a determinare quale sarà la moto dell’anno. Questo significa, e non solo per noi, che hai una moltitudine di configurazioni aerodinamiche e di motore, differenti telai. Solo dopo questi test di Sepang, quindi domenica sera, devi decidere quella che sarà la tua moto, che telaio utilizzerai per l’inizio della stagione, quale motore sceglierai di fare omologare, idem per l’aerodinamica, ecc. Quindi il lunedì mattina chiami e dici “Mi servono X carenature del modello Y, motori con alberi motore così e le testate colà, mi servono i telai con queste specifiche lì”. È una corsa contro il tempo, ci sono persone che lavoreranno più di 35 ore a settimana. Questo se va bene: se senti invece quello che hanno detto da Yamaha e Honda, continueranno a lavorare in Portogallo.

Significa che devono fare almeno il doppio dei pezzi per prepararsi a qualsiasi evenienza…

In un certo senso sì, perché tra Portimao e Jerez non hai tempo per fare niente. Le moto sono sugli aerei, ma d’altra parte devi fare così: non puoi omologare una moto a gennaio senza provarla, per far sì che sia pronta in tempo. Quindi sì, è un momento caldo, ma in qualche modo le corse lo sono sempre state.

Riassumendo, 8 moto per Brad Binder, Jack Miller, Pol Espargaro e Augusto Fernandez. Quanti telai si ordinano dopo i test di Sepang?

Francamente non lo so. Essendo però persone prudenti e di esperienza, ordineranno un certo numero di telai, ma in più ne ordineranno altri con differenti specifiche. Pur avendo omologato un modello, a volte è necessario provare un’altra opzione. Anche se questo non ha risposto alla tua domanda, diciamo tantissimi telai.

In parte sì: contando tutti i telai necessari, più i ricambi in caso di cadute, parliamo di una ventina di telai per Pierer Mobility.

Sì, direi di sì.

Per non parlare dei motori e delle carenature, e tutto ciò in due o tre settimane, visto che devono essere spediti, decorati, montati, trasportati…

Esatto. Ad esempio le carenature: devono essere fatte, ce le spediranno, noi poi le invieremo al pittore. Lui le dipingerà, ce le rispedirà e noi potremo applicare gli adesivi.

Questa corsa contro il tempo è stressante?

No, ci fidiamo dell’organizzazione di Pierer Mobility. Penso anzi che sia uno stress soprattutto per loro: noi sappiamo benissimo che riceveremo tutto, anche se è sempre all’ultimo momento. Per non parlare poi di tutti i vincoli mediatici e di marketing in parallelo. Ad esempio, per quanto ci riguarda, io questo fine settimana sono a Barcellona per fare le foto con i piloti: devono quindi esserci le moto con i colori giusti per la presentazione del prossimo 4 marzo, con almeno una scorta di carene 2022 e, se possibile, di carene 2023, tutte verniciate con i colori giusti. In seguito il prossimo 9 marzo a Portimao verranno scattate tutte le foto ed il materiale dev’essere pronto. C’è una scadenza molto stretta ma è questo il lato emozionante, che ci fa vibrare: è adrenalina, è la corsa!

È una gara continua, a tutti i livelli. Per i piloti tra la partenza e la bandiera a scacchi, ma anche i team tecnici e gli ingegneri sono sempre in gara. Non te ne accorgi spesso quando guardi un evento sportivo in generale o un Gran Premio di MotoGP in particolare, ma c’è un enorme lavoro da fare, sia durante la settimana, questo sia prima della gara che prima dell’inizio della stagione. Stiamo parlando di Pierer Mobility che ha quattro piloti, Ducati poi ne ha otto! Siamo ancora una piccola impresa e contiamo molto sull’artigianato: tutte le persone che realizzano i telai, le carenature e i motori… È un prototipo, non una produzione di massa, e tutti sono in stand-by prima di dare loro il via libera, e quando diciamo loro VAI, in effetti diventa una specie di gara!

Seguirà la seconda parte dell’intervista.

Foto: motogp.com

L’articolo originale su paddock-gp

Lascia un commento