5 Marzo 2022

MotoGP, Honda e Suzuki spaventano Ducati. L’analisi di Michele Pirro

Davide Tardozzi e Michele Pirro offrono un'analisi sullo stato di salute Ducati dopo le prime prove libere. Honda e Suzuki hanno colmato il gap sui rettilinei.

MotoGP, Pecco Bagnaia

Al termine delle prime tre sessioni di prove libere MotoGP in Qatar sono quattro le Ducati che guadagnano l’accesso diretto alla Q2. I più veloci sono Jorge Martin ed Enea Bastianini, il primo con una Desmosedici GP22, il secondo con una GP21 che attende un aggiornamento sul pacchetto aerodinamica che finora non c’è stato. Dentro ai primi dieci anche le Rosse del team factory di Francesco Bagnaia e Jack Miller. Mentre Johann Zarco, Luca Marini, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi dovranno passare per la Q1.

Avvio di stagione MotoGP in salita

Fino a sabato mattina Bagnaia e Miller hanno accusato qualche problema di feeling con le moto, soprattutto in ingresso curva. Davide Tardozzi, team manager Ducati, non vuole ritornare a parlare di motori, dopo aver chiarito che il duo ufficiale utilizzerà un’evoluzione del motore 2021 che meglio si adatta alla guida dei due alfieri. Ma ammette i passi avanti effettuati da alcuni costruttori rivali. In particolare Suzuki, capace di preservare la sua guidabilità nel misto e aggiungere cavalli sul rettilineo senza destabilizzare l’ottimo equilibrio della GSX-RR. “Suzuki e Honda hanno alzato l’asticella. Noi erano super competitivi alla fine dell’anno scorso, abbiamo fatto qualche passo in avanti, ma stiamo vedendo che in questo momento non basta e dobbiamo fare ancora qualcosa“.

L’analisi di Michele Pirro

Un dato di fatto dopo le prime sessioni di prove MotoGP è il livello di competizione e le distanze molto ravvicinate tra piloti e moto. I primi dieci sono raccolto in una finestra di quattro decimi, Fabio Quartararo ha mancato l’entrata diretta nella Q2 per 20 millesimi di secondo. Ducati è chiamata a recitare il ruolo di protagonista su un tracciato che almeno sulla carta dovrebbe essere favorevole. “Vedere una FP3 così sembra vedere di giocarsi il Mondiale – commenta il collaudatore Michele Pirro -. Cerchiamo di recuperare lo svantaggio di ieri e arriveremo pronti alla qualifica. Pecco ha dimostrato che la sua velocità è tutto, quindi sarà lì davanti a giocarsela“.

Se fino alla passata stagione le Rosse di Borgo Panigale sembravano le moto più potenti sul rettilineo, nelle prime uscite stagionali sembrano avere perso questo primato assoluto. Un dato di fatto che certo non compromette la corsa al titolo iridato, visto che negli ultimi anni a conquistare il Mondiale non è stata la moto più veloce in termini di top speed. “Innegabile che Honda e Suzuki abbiano migliorato le loro prestazioni. Ducati non è che non ha migliorato, ma come dico sempre il nostro livello di miglioramento dipende sempre da quello che fanno gli altri. Quindi sappiamo di migliorare sempre un po’, ma sicuramente non ci aspettavamo il passo in avanti di Suzuki, ha fatto uno step incredibile – aggiunge Michele Pirro -. Speriamo di non rovinare la velocità, ma di fare meglio a fine anno con risultati migliori. Negli altri anni avevamo la velocità ma non è bastata per vincere, quest’anno speriamo di avere un pacchetto più uniforme su tutto“.

Otto Ducati in pista

Avere otto prototipi in pista non significa automaticamente essere più avanti della concorrenza in termini di sviluppo. A giudicare dai test invernali e dalle prime prove libere chi ha fatto passi in avanti più consistenti durante la pausa invernale sono Honda e Suzuki. Quindi bisogna abolire la convinzione che otto Ducati siano sempre e solo un vantaggio a priori. “L’azienda cerca di dare il massimo a tutti i piloti, dobbiamo cercare noi di fare il nostro meglio. Non è scontato che più dati possono essere solo un vantaggio – conclude il collaudatore pugliese -, invece è sempre tutto un equilibrio“.

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