18 Ottobre 2022

MotoGP, Ducati revolution: Dall’Igna promuove il ragioniere Bagnaia

Pecco Bagnaia ad un passo dal titolo MotoGP 2022. In Australia la tabella "Quartararo out" ha cambiato modo di pensare e agire.

Ducati Corse MotoGP 2022

Ducati e Pecco Bagnaia iniziano ad accarezzare quel sogno che sembrava svanito alla pausa estiva del campionato MotoGP. Recuperare 91 punti su Fabio Quartararo sembrava impossibile, ma il pilota sabaudo ci ha sempre creduto nell’impresa da favola e ha iniziato una lunga scalata dal GP di Assen. Ha vinto quattro gare di fila, fino alla sua gara di Misano, collezionato tre podi nelle ultime quattro gare, unico neo lo scivolone di Motegi all’ultimo giro, mentre tentava di sorpassare il campione della Yamaha. Tutto pur di guadagnare un punto in classifica, adesso ha un vantaggio di 14 punti a due Gran Premi dalla fine.

Ducati diventa gigante

Il vantaggio di Pecco Bagnaia sembra una garanzia con questa Ducati Desmosedici GP22, che pare scavare un vuoto sugli avversari gara dopo gara. Il piccolo Davide finalmente è diventato il gigante Golia, dopo anni l’azienda italiana ha provato in ogni modo a trionfare, accarezzando il traguardo con Andrea Dovizioso per tre volte, ma per tre volte sfuggitogli dalle mani. L’unico a riuscirci è stato Casey Stoner nel 2007, poi il suo addio alla Rossa aprì di fatto un lungo periodo di crisi e innovazione, che vede figurare anche Valentino Rossi nel triste biennio 2011-2012, approdando qui forse nel peggiore momento per il marchio emiliano. Oggi Ducati è una certezza nella classe MotoGP. La rivoluzione è iniziata nel 2012 con l’acquisto dell’Audi di Ducati, l’addio di Valentino Rossi, sostituito da Andrea Dovizioso, nel 2013 ha preso piede il triumvirato formato da Ciabatti, Tardozzi e Dall’Igna, con la nomina ad a.d. di Claudio Domenicali.

MotoGP ‘made in Italy’

Sono stati anni complicati, dove nessuno voleva salire in sella alla Desmosedici. Cal Crutchlow ruppe persino il contratto biennale pur di andare via. Step by step la Rossa è divenuta la moto più ambita e ricercata dai piloti in griglia, con la prima vittoria nel 2016 a firma di Andrea Iannone in Austria. Prima della lunga parentesi Dovizioso e della nuovissima era inaugurata da Bagnaia e Miller. 50 anni dopo Giacomo Agostini, Pecco insegue l’accoppiata pilota-moto italiani. Ma ci sono ancora due gare prima di chiudere il campionato MotoGP 2022. “L’atteggiamento giusto è quello di tenere i piedi per terra – avverte Gigi Dall’Igna -. E’ vero che siamo in testa al Mondiale a due gare dalla fine, ma il percorso è dannatamente lungo fino a Valencia. Bisogna stare calmi e concentrati“.

La scalata di Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia era partito con i favori del pronostico alla vigilia di questo Mondiale, poi gara dopo gara le speranze di vederlo campione si sono affievolite. “Era impossibile sognare di fare così bene. A metà stagione i punti da recuperare erano tanti, essere qua in testa al Mondiale è incredibile, è un segno che abbiamo sbagliato veramente poco“, aggiunge il direttore generale di Ducati Corse. “Pecco si è dimostrato davvero maturo, era facile farsi prendere dall’entusiasmo per provare a vincere o arrivare secondo (a Phillip Island, ndr). Il terzo posto è il miglior risultato, in Australia non si poteva vincere il Mondiale, ma si poteva perderlo“.

Aerodinamica power

Dietro questo successo c’è sicuramente la mano dell’ingegnere veneto, che ha saputo cogliere l’importanza dell’aerodinamica per fare decollare la Desmosedici. “E’ un aspetto ancora aperto, possiamo trovare ulteriori miglioramenti da qui ai prossimi anni. Phillip Island è una pista molto particolare, ci sono poche frenate, uno degli aspetti dell’aerodinamica è dare una mano in frenata. In Australia è importante nel dare stabilità alla moto specialmente alla curva 1, ma non direi che è una pista dove l’aerodinamica è vitale. Abbiamo raggiunto un compromesso generale tra motore, ciclistica ed elettronica che è un ottimo compromesso“.

Il titolo MotoGP è vicino

Ancora due round alla fine della stagione MotoGP, Sepang e Valencia, non ci sono circuiti pro-Ducati. “Faremo bene in entrambe le occasioni“, assicura Dall’Igna. Ma è la maturità di Pecco che sta facendo la differenza. Nella tappa in Australia ha dato prova di maturità all’ultimo giro, quando è stato superato da Alex Rins e Marc Marquez… “Quando ti arriva il tabellone “Quartararo out” è chiaro che cambiano un po’ tutti i ragionamenti. Mancavano tre gare alla fine, era la prima volta per passare in testa al campionato, quindi ha fatto bene a fare un po’ il ragioniere“, ha concluso il boss della Ducati. “E’ un risultato importante il terzo posto“.

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