16 Maggio 2022

MotoGP, Dovizioso deluso: “Yamaha nella situazione della Honda”

Andrea Dovizioso continua con una scia negativa nella stagione MotoGP 2022. La Yamaha M1 richiede un altro stile di guida.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Andrea Dovizioso raccoglie un altro deludente risultato nel GP di Le Mans. Il veterano della classe MotoGP chiude 16° con un distacco dal vincitore di 38 secondi, confermando dopo sette gare stagionali che sarà difficile instaurare un feeling con la M1. Alle sue spalle solo il compagno di squadra Darryn Binder, mentre tutti gli altri sono caduti prima del traguardo. “Mi aspettavo molto di più da questo week-end. Sono molto deluso ma conferma solo che il modo di guidare questa moto non corrisponde al modo in cui la guido. In questo momento non sono in grado di cambiare tutto ciò, sono molto dispiaciuto e deluso. Ci spostiamo al Mugello e vediamo cosa si può fare“.

Dovizioso e lo stile di guida

Ben poco potrà fare Andrea Dovizioso se da Iwata non arriveranno alcune delle modifiche richieste sin dalle prime uscite della passata stagione. Su un tracciato poco favorevole alle Yamaha, come quello del Mugello, sarà ancora più difficile provare ad ottenere un buon risultato. In Francia Fabio Quartararo, punto di riferimento della squadra giapponese, ha perso solo 4 secondi dal vincitore. Ancora una volta nel debriefing post gara non può che ripetere gli stessi concetti espressi da mesi: “Sei costretto a guidare la moto in un certo modo, se non lo fai non funziona“. Il tre volte vicecampione MotoGP sta provando a modificare il suo stile senza successo. “Se analizzi tutti i miei anni in MotoGP, non ho mai guidato in quel modo, indipendentemente dalla moto che ho avuto. Ed ero sempre veloce a modo mio. Certamente cerchi di adattarti un po’, ma non capovolgi mai il tuo stile di guida“.

Una stagione MotoGP deludente

Nella stagione 2012 Andrea Dovizioso è arrivato quarto in classifica con la Yamaha M1 del team Tech3. Era una moto certamente molto diversa, il prototipo 2022 invece richiede una guida molto estrema che solo Quartararo sa mettere in pratica. A Le Mans anche il pilota francese ha faticato a tenere il passo dei migliori: “Dove Fabio fatica, perdiamo molto. E dove è particolarmente forte, non riusciamo a fare come lui. Se sommi, ottieni il distacco e devi moltiplicarlo ad ogni giro… Finisci anche per essere esausto fisicamente perché cerchi di fare qualcosa che non funziona. Non funziona e ad ogni giro il divario è sempre più grande, questa è la verità“.

Yamaha si ritrova un po’ nella situazione della Honda, con una moto che solo Marc Marquez sa spremere al meglio. Fenomeno ben più evidente fino al 2020, quando poi l’evoluzione della RC213V ha seguito un’evoluzione diversa in sua assenza. “Non so se la Yamaha abbia deciso di arrivare volontariamente a questo punto o se si sia verificata da sé questa situazione“, ha concluso Andrea Dovizioso. “In Honda penso che sia stata una decisione andare in quella direzione. Ma la situazione in Yamaha ora è simile a quella in Honda, perché solo un pilota può sfruttare il potenziale della moto“.

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