30 Settembre 2022

MotoGP, Danilo Petrucci: “Con Suzuki non avrei lasciato il Mondiale”

Danilo Petrucci entusiasta di ritornare in MotoGP a meno di un anno dall'addio al Mondiale: il ternano ripercorre la sua stagione 2022.

MotoGP, Danilo Petrucci

Il primo giorno di prove libere al Buriram vede il ritorno di un veterano come Danilo Petrucci, amatissimo nel paddock della MotoGP e dai fan di tutto il mondo. Da gennaio ad oggi la sua carriera è paragonabile ad un’eroica “odissea” partita dal deserto dell’Arabia con la Dakar, fino alle sterminate pianure statunitensi per il MotoAmerica, dove ha chiuso al secondo posto finale. Neppure il tempo di metabolizzare la fine della sfida in Alabama che il suo manager Alberto Vergani gli ha prenotato un biglietto per la Thailandia, ad attenderlo la Suzuki, che ci ha riprovato dopo aver mancato la stretta di mano a Misano.

Il viaggio dagli USA a Bangkok

Danilo Petrucci è stato chiamato da Livio Suppo per sostituire l’infortunato Joan Mir, dopo la caduta al Red Bull Ring nel mese di agosto. Il ternano racconta quanto accaduto nell’ultimo fine settimana del MotoAmerica, tappa decisiva per assegnare il titolo superbike. “Alberto Vergani mi ha avvisato prima della gara, visto che ho perso mi sono detto ‘vado’. Lunedì alle 6 di mattina sono partito da Atlanta, ho mandato mio fratello e la sua ragazza in Italia a prendere le tute… Sono arrivato in Thailandia mercoledì pomeriggio e le tute sono arrivate stamattina, tutto perfetto. Suzuki è una figata, non ho parole per spiegare quanto sono contento di guidare questa moto“.

Petrucci riassapora la MotoGP

Nella classifica combinata del venerdì è ultimo con un ritardo di oltre 2 secondi dal best lap di Johann Zarco, ma ha ampi margini di miglioramento in vista delle qualifiche. Abituato ai motori V4 non gli è costato troppo acclimatarsi ad una GSX-RR con il quattro cilindri in linea, ha dovuto modificare la frenata e altri dettagli di stile, ma l’intesa è stata subito perfetta: “Da subito mi sono trovato a mio agio. Peccato che nelle FP2 ho beccato due bandiere gialle e poi ho toccato il verde. Sono arrabbiato, ma felice perché siamo vicini… Se avessi guidato questa moto l’anno scorso non avrei lasciato la MotoGP. E’ la prima volta che guido una moto giapponese, quindi la posizione di guida e l’ergonomia sono molto diverse. Peccato non avere soldi, altrimenti ne comprerei una (ride)”.

Il futuro ancora da decidere

Non conta il risultato, ma la strada percorsa per arrivare fino a qui. Il 2022 sarà un anno da incorniciare per Danilo Petrucci, eroe dei tre mondi con tre marchi diversi. “Quando mi chiederanno dove ho corso nel 2022 farò fatica a rispondere. Sono molto grato a KTM, Ducati e Suzuki, ho avuto il privilegio di guidare le loro moto migliori. L’anno scorso non me la sono goduta molto, mentre quest’anno ho cambiato atteggiamento e questo di oggi è un grande regalo dal mondo della moto“.

Lo scorso novembre ha lasciato il paddock della MotoGP non senza amarezza, ma ha saputo mettersi alle spalle il capitolo KTM e ritrovare nuovi stimoli. “L’anno prossimo non so cosa farò, come non sapevo cosa avrei fatto nel 2022 e poi sono uscite tutte queste opzioni. Non farò la Dakar. Prepararmi per il 2024 è una opzione, vorrei farla per bene, è un’avventura che mi è rimasta nel cuore e offre sensazioni che difficilmente riesci a provare normalmente in moto. Ho alcune offerte ma non ho ancora deciso“.

La gioia di Livio Suppo

Soddisfazione nel team Suzuki che, a quattro gare dall’addio al campionato MotoGP, gode di piccole ma grandi soddisfazioni. Il team manager Livio Suppo ha spinto tanto per avere Petrucci sulla Suzuki e, dopo aver mancato l’assalto per il GP di Misano, alla fine ha raggiunto l’intento. “Sono molto affezionato a Danilo, ricordo quando faceva fatica con Aprilia, in una gara in Germania andò fortissimo e dissi a Paolo Campinoti che questo ragazza avrebbe fatto carriera… Poi ha fatto una bella carriera in Ducati. Se ami le moto non puoi non amare Petrucci, è arrivato in MotoGP con un passato diverso dagli altri piloti, ha vinto delle gare, in più è una grandissima persona, è andato forte anche alla Dakar. Ringrazio Ducati – ha concluso il manager piemontese – per avergli concesso di essere qua“.

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Foto: MotoGP.com

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