11 Maggio 2022

MotoGP, accuse di brogli per Ducati: Gigi Dall’Igna risponde

La pressione delle gomme diventa tema di dibattito in MotoGP. Gigi Dall'Igna risponde a chi accusa Ducati di aver vinto irregolarmente.

MotoGP; Gigi Dall'Igna

Ducati ha vinto la sua prima gara in questa stagione MotoGP a Jerez, grazie ai 25 giri impeccabili compiuti da Pecco Bagnaia. Ma da Motorsport Magazine arrivano accuse pesanti verso la Casa di Borgo Panigale: il vicecampione del mondo avrebbe vinto grazie ad una pressione più bassa della gomma anteriore. Gigi Dall’Igna ha voluto rispondere alle voci con una conferenza stampa online indetta senza troppi preavvisi. “Il regolamento prevede una pressione minima, ma bisogna pensare a come si controlla. Perché in questo momento i produttori utilizzano sensori diversi, il che significa che la loro precisione è diversa . Non stiamo parlando di barare, ma del fatto che il controllo della pressione non avviene allo stesso modo per tutti“.

Il regolamento sulla pressione gomme

Francesco Bagnaia avrebbe vinto in Spagna correndo tutta la gara con la pressione del pneumatico anteriore inferiore al minimo obbligatorio di 1,9 bar (1,7 invece per il posteriore). In realtà ogni sistema di rivelazione delle pressione non è perfetto, dato che ogni Casa usa sensori diversi, quindi non si riescono a raccogliere con certezza i dati. “In questo momento anche il metodo con cui vengono acquisiti i dati non è schermato, quindi permette a chiunque di correggere il segnale. La Ducati non lo fa, ma c’è la possibilità, e non posso escludere che lo faccia qualcun altro: modificare questi dati per far finta che siano nei parametri giusti quando non lo è. Poi c’è un altro punto. Ogni sistema ha un errore di misura, quindi quelli che sembrano essere valori all’interno del regolamento potrebbero non esserlo“.

Sensori unici dal 2023

Dalla prossima stagione MotoGP tutti i team monteranno la stessa tipologia di sensori così da avere una misurazione allineata e senza poter modificare i dati. “Questi dati vengono condivisi con Michelin e con chi deve fare i controlli – prosegue Dall’Igna –. C’è un accordo secondo cui controlleremo i dati quest’anno in modo da poter creare una regola applicabile corretta che possa essere applicata dal prossimo anno. Abbiamo tutti esaminato la questione di come eseguire questi controlli. Lavoriamo tutti insieme“. Non è difficile ipotizzare l’interesse di Case concorrenti nella questione. Ma, allo stato delle cose, non si può affermare che Ducati abbia violato le regole: “Non può essere visto come tale perché fino ad oggi tutte le parti interessate, comprese Dorna e FIM, hanno stabilito che l’attuale metodo di misurazione della pressione dei pneumatici non è corretto“.

Rebus pressione in MotoGP

A questo punto ci sarebbe da chiedersi come mai la “notizia” sia uscita fuori solo dopo la vittoria di Pecco Bagnaia… “Qualcuno l’ha riferito al giornalista, la cosa strana è che non ha verificato adeguatamente il motivo per cui non ci sono sanzioni, visto che questo dato è condiviso tra tutti e anche Michelin lo controlla… Non ho avviato nessuna polemica quando altri piloti non hanno rispettato i valori. Anche se qualcuno sembra rispettare i valori, ciò non significa che lo faccia effettivamente – ha concluso Gigi Dall’Igna -. Perché con il sistema attuale i valori potrebbero essere falsificati. Questi dati non varrebbero nulla in un tribunale oggi“.

Foto: Motogp.com

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