25 Agosto 2020

MotoGP, Valentino Rossi: Suzuki e gomme Michelin al setaccio

Valentino Rossi, dopo la gara MotoGP in Stiria, constata lo step compiuto dalla Suzuki sul motore. E sulle gomme: "Oggi sei veloce, domani sei lento".

MotoGP, Valentino Rossi

Brno e Red Bull Ring erano sulle carta circuiti sfavorevoli per Valentino Rossi e Yamaha, ma anche per i motori quattro cilindri in generale. In MotoGP rettilinei sono terreno di conquista per i propulsori V4, ma Suzuki sembra aver smontato questo assioma. Sia Alex Rins che Joan Mir hanno tenuto testa alla potenza delle Honda e Ducati. Tabelle alla mano: Andrea Dovizioso ha toccato i 320,4 km/h, Rins i 314,8, Rossi i 310,3 km/h.

Suzuki sorpassa Yamaha sul motore

La potenza non è tutto nella classe MotoGP, ma come ha ben riassunto Valentino Rossi “ciò che guadagni sul dritto è tutto gratuito, quello che guadagni in curva si paga“, sia a livello di gomme che di freni. Suzuki ha fatto un ulteriore step in materia di motore, ma non tanto in termini di velocità massima. Prima della bandiera rossa Joan Mir era saldamente al comando del GP della Stiria e continuava ad aggiungere decimi sul giro al suo vantaggio, arrivando a 2,4” di gap su Nakagami.

Valentino Rossi e gli altri piloti Yamaha da anni si lamentano della mancanza di top speed sulla YZR-M1. “Il problema con la velocità massima non è il motore in linea“, ha detto il campione di Tavullia. “Quando si parla di accelerazione, la Suzuki ha un grip migliore di noi e anche il motore è più veloce. Ero dietro a Rins, tra una curva e l’altra poteva accelerare molto più velocemente di me. Ciò significa che Suzuki ha lavorato nel modo giusto. Ci auguriamo di poter migliorare“. In fase di accelerazione il posteriore della M1 slitta provocando ciò che in termini tecnici si chiama spinning. “Certamente hanno più trazione, ma oggi ero dietro a Rins e chiaramente il suo motore è più veloce del nostro“.

Il dilemma gomme

Nel primo round austriaco il Dottore ha riscontrato problemi ai freni, alla pari di Vinales e Quartararo, ma lavorando con Brembo ha in buona parte risolto. Misano sarà diversa per gli impianti frenanti e qui le Yamaha potranno ritornare a giocarsi la vittoria e riprendere la corsa al titolo MotoGP 2020. Resta però l’incognita gomme, il vero ago delle bilancia di questo Mondiale. “La situazione è migliorata ultimamente, la Michelin è più attenta, ad esempio non ci danno più gomme che surriscaldano. In MotoGP però il livello è molto alto e basta una piccola differenza, come una gomma migliore di un’altra, per cambiare il risultato della gara“.

Difficile fare previsioni a priori. A Jerez Valentino Rossi è salito in cattedra con temperature dell’asfalto intorno ai 50°. In Austria i 33° non sono serviti a tenere testa ai migliori. “Pensavo che sarei stato più competitivo, ma la gomma media non ha funzionato, non avevo grip e ho avuto problemi. Il raggio di utilizzo è molto limitato… Puoi essere veloce solo se lavori bene con le gomme. A volte tutto è facile, poi la prossima settimana sei lento. Questo è il problema più grande, ma nessuno sa perché“.

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2 commenti

  1. aliscav_14265857 ha detto:

    Visionario, pazzo, complottista o realista, a pensare che magari a dare la gomma buona una volta ad uno ed una volta all’altro, si tiene equilibrato il mondiale e di conseguenza acceso l’interesse, sperando in un rientro di Marquez, così da metterlo in grado di poter quantomeno provarci? Sta MotoGP farcita di sospetti, mi piace sempre meno

  2. federico.facchinetti.milan_9397625 ha detto:

    “Brno e Red Bull Ring erano sulle carta circuiti sfavorevoli per Valentino Rossi e Yamaha, ma anche per i motori quattro cilindri in generale”
    MAGARI VOLEVATE SCRIVERE “MA ANCHE PER I MOTORI 4 CILINDRI IN LINEA”, DATO CHE POI AVETE DETTO CHE “rettilinei sono terreno di conquista per i propulsori V4” CHE SONO ANCHE LORO, AHIVOI, QUATTRO CILINDRI IN GENERALE.
    Giornalai e non giornalisti