19 Novembre 2022

MotoGP: Esponsorama Racing, l’addio al Mondiale dopo 23 anni

Si chiude mestamente l'avventura GP della struttura spagnola che ha fatto correre tanti bei nomi della velocità

esponsorama racing, motogp

In questo 2022 abbiamo visto squadre al debutto a livello mondiale, come MT Helmets-MSi in Moto3 o Yamaha VR46 Master Camp in Moto2. Ma questa stagione è stata anche l’ultima per quanto riguarda un team storico. Parliamo di Esponsorama Racing, che dopo oltre 20 anni di esperienza in tutte le categorie, (dalla defunta 125cc, alla MotoGP, alla ‘giovane’ MotoE), ha scritto la parola fine a questa lunga storia.

Mancanza di motivazione

“Tutto ha una fine. Con molta tristezza, la squadra conclude il suo periodo mondiale.” Inizia così il comunicato ufficiale pubblicato dalla squadra in occasione dell’ultimo GP a Valencia. Confermando quindi le voci che da tempo davanti la squadra di Raul Romero fuori dal Mondiale 2023. Aggiungendo poi che “Il campionato è sempre più complesso, ci sono più gare, e la mancanza di motivazione hanno portato la squadra a prendere la difficile decisione di lasciare il Mondiale.” Non sono mancate alcune soddisfazioni nel corso degli anni, con vittorie e podi in differenti categorie. Ancora di più il fatto che da lì sono passati tanti campioni del Motomondiale, ad indicare la qualità del lavoro svolto.

I primi anni mondiali

La struttura è stata fondata ufficialmente nel 1994 da Raul Romero e Josep Oliva. Il suo nome allora era By Queroseno Racing (o Team BQR), così è iniziato l’impegno nelle corse, ma solo a livello nazionale. Nel CEV arrivano tre titoli con José David De Gea in Formula Extreme), più altri due con Stefan Bradl ed Efren Vazquez in 125. Il debutto mondiale avviene anni dopo nella ottavo di litro, dal 2009 al 2011: con due suoi piloti nel CEV conquista il primo podio (Scott Redding) e poi le prime quattro vittorie (Maverick Vinales). Nel 2009 è anche in 250cc con Alex Debon, che porta al team il primo ed unico podio della quarto di litro in Germania.

Moto2 e MotoGP

L’impegno continua: nel 2010 la squadra è nella neonata Moto2, in cui rimarrà fino al 2013. I risultati di rilievo saranno tre piazzamenti sul podio: il primo con Tito Rabat a Indianapolis nel 2011, l’anno dopo Julian Simon (diventato unico pilota del team) ottiene gli altri due a Indianapolis ed a Valencia. Sempre nel 2012 il rinominato Avintia Racing fa il suo debutto anche in MotoGP, o meglio in quello che possiamo chiamare “l’esperimento” CRT/Open. Da metà 2014 inizia la collaborazione con Ducati, prima con le D16 in configurazione Open e negli anni successivi con le MotoGP vere e proprie. Arrivano parecchie top ten, in alcune occasioni i piloti sono anche ai piedi del podio, per poi raggiungerlo nel 2020. Ci pensa Johann Zarco, rilanciatosi in Esponsorama Racing (nome attuale del team) dopo l’esperienza fallimentare con KTM e 3° in Repubblica Ceca. Nel 2021 all’allora debuttante Enea Bastianini fa ancora meglio. È 3° sia nel GP di San Marino che nel GP dell’Emilia Romagna. È l’ultimo anno in MotoGP: i posti vengono rilevati da VR46 Racing Team, con colori che Luca Marini già aveva sulla sua D16 per la collaborazione tra le due parti.

Moto3 e MotoE

Parallelamente però la squadra torna anche in classe minore, diventata ormai Moto3. Nel biennio 2018-2018, quand’è ancora Avintia Racing, si avvicendano ben tre piloti in sella alla unica KTM RC 250 GP. Carlos Tatay è l’unico pilota per il 2020, rimane anche nel 2021 ma non da solo: accanto a lui Niccolò Antonelli grazie alla collaborazione con lo Sky Racing Team VR46 (uscito dalla Moto3). Per qualche gara c’è anche Elia Bartolini come pilota sostitutivo, prima di entrare in squadra (diventata QJMotor Avintia Racing) per tutto il 2022. Accanto a lui Matteo Bertelle, fermato però a metà stagione da un importante infortunio e sostituto per un GP da Luca Lunetta, poi da Nicola Carraro fino a fine anno. Dal 2019 Esponsorama Racing ha accettato anche la sfida MotoE con due piloti: nel primo biennio ottiene tre vittorie con Eric Granado. Arriva poi qualche sporadica top ten, in questo 2022 ha schierato un solo pilota. In realtà diventati tre con i due sostituti (Yeray Ruiz e Unai Orradre) per gli infortuni in cui è incappato Xavi Cardelus. Anche qui, un finale senza momenti di gloria. Breve parentesi nel Mondiale Supersport negli anni 2000 e 2006: i piloti (wild card nei round spagnoli) però non sono mai andati a punti.

Quanti nomi!

Una conclusione amara per una squadra che è stata parte del Motomondiale per ben 23 anni. Sono davvero tanti i piloti di peso che hanno vissuto un periodo in questa struttura. Alcuni li abbiamo già citati, ma li ripetiamo. Ad esempio i campioni Moto2 Johann Zarco ed Enea Bastianini, gli unici capaci di regalare dei podi alla squadra in MotoGP. Rimanendo tra i campioni della classe intermedia, ci aggiungiamo Stefan Bradl, Tito Rabat, Hiroshi Aoyama, Toni Elias, Julian Simon. Aggiungiamo alla lista l’iridato 125cc Mike Di Meglio, il campione Moto3 Maverick Vinales, il compianto Luis Salom, Miguel Oliveira, Loris Baz, Aleix Espargaro, Hector Barbera, Efren Vazquez, Leon Haslam… Una lista incompleta, ma già così non è niente male. Il GP di Valencia 2022 ha segnato la fine di questo lungo periodo, tra gioie e momenti più difficili. “Anni meravigliosi”, come sottolineato dalla squadra nel comunicato di saluto.

Foto: motogp.com

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