17 Luglio 2022

MotoGP: Anche KTM gioca ad una punta sola, Brad Binder è indispensabile

Brad Binder è ormai il solido riferimento di KTM. La tattica dell'unico pilota di punta può funzionare anche per la casa austriaca?

motogp, Brad binder, ktm

Nella MotoGP attuale esistono due ‘correnti di pensiero’: vari piloti competitivi, come si vede in Ducati, oppure una sola punta. In quest’ultimo caso abbiamo già sottolineato l’importanza di Quartararo e Marquez, fondamentali rispettivamente per Yamaha e Honda. Ma possiamo inserire in questa categoria anche la situazione in KTM. Un marchio non ancora ai livelli delle due case giapponesi citate, ma si può dire che Brad Binder è ormai l’uomo di riferimento per la truppa di Mattinghofen. Ricordiamo poi la scelta di fargli firmare già l’anno scorso un lungo contratto, blindandolo fino al 2024. In una MotoGP in cui al massimo si parla di accordo biennale, non è stata certo una decisione casuale. La tattica dell’unico pilota di punta può funzionare anche per la casa austriaca?

Re delle rimonte

Uno dei punti deboli in casa KTM è senza dubbio la qualifica. In una categoria in cui la posizione di partenza in griglia è sempre più determinante, questo rappresenta certo un bel problema. A quanto pare però non così tanto per Brad Binder, che fin dal suo arrivo in MotoGP nel 2020 è riuscito costantemente a ‘limitare i danni’ in gara. L’anno scorso il sudafricano ex iridato Moto3 è stato saldamente il re delle rimonte con 116 posizioni recuperate in gara (qui tutta la lista). Ma anche in questo 2022 si sta certamente mettendo in luce in questo senso, salvando bilanci altrimenti molto magri per KTM. Come evidenziato dai colleghi di Motosan, in 9 degli 11 GP in archivio ha guadagnato oltre 5 posizioni, per un totale di 59 posizioni recuperate in gara.

Oltre i problemi

Non si può dire poi che Brad Binder stia guidando la MotoGP migliore, la RC16 è ancora in costruzione in questo senso. Se a questo aggiungiamo alcuni guai tecnici in cui è incappato in gara, i suoi risultati assumono ancora più valore. Vale la pena ricordare lo strepitoso GP d’Austria 2021, vinto con gomme slick sotto la pioggia, ma ci sono episodi eclatanti anche quest’anno. Torniamo ad esempio alla tappa in Indonesia, con Binder 8° (su pista molto bagnata) nonostante l’abbassatore bloccato fin dal via! Il #33 però ha stretto i denti, portando a casa un piazzamento che, in quelle condizioni, vale come una vittoria. A Le Mans poi è stato l’unico pilota KTM al traguardo, nonostante un’aletta rotta ed una moto quindi molto instabile. Questo non gli ha però impedito di risalire dalla 18^ piazza in griglia alla 8^ posizione alla bandiera a scacchi!

Pilota costante

La classifica generale ci dice che Brad Binder è il miglior pilota KTM in MotoGP. Lo è stato ampiamente l’anno scorso (6° a fine stagione), in questo 2022 si sta ripetendo. Attualmente occupa la sesta piazza con 93 punti, 22 in più del compagno di box Miguel Oliveira. Se guardiamo i suoi risultati capiamo anche perché: come detto le sue qualifiche sono spesso problematiche, ma in gara tira fuori gli artigli. L’unico vero errore c’è stato a Portimao, uno zero rimasto però unico in 11 GP. La P12 per contatto finale con Zarco ad Austin poi è l’unica circostanza che gli impedisce di chiudere in top ten, cosa che invece ottiene in tutte le altre gare. Dal podio in Qatar al 10° posto a Jerez, fino alla 5^ piazza con cui ha concluso la prima parte di campionato. KTM ormai sa di avere nel sudafricano il suo punto di riferimento, come confermano anche i piani per il futuro.

Foto: motogp.com

Lascia un commento