12 Gennaio 2023

Moto2, Sam Lowes: la sottile linea rossa

Sam Lowes, 32 anni, viene da un 2022 disastroso ma resta uno dei piloti che possono giocarsi il titolo Moto2.

sam lowes, moto2

La possibilità di arrivare in alto, ma qualcosa non funziona. Sam Lowes sa bene che basta un attimo per passare da protagonista per il titolo alla mesta 19^ posizione del 2022. Un anno già iniziato non troppo bene, ma ci ha pensato poi un importante infortunio a rovinare definitivamente la sua stagione Moto2. Un’annata quindi totalmente da dimenticare per Lowes, ma allo stesso tempo una grande motivazione per puntare alla risalita in quella che sarà la sua ottava stagione nella classe intermedia del Motomondiale. Tra solidi protagonisti, nuove leve e piloti in crescita (compreso il connazionale Jake Dixon), potrebbe infilarsi anche il 32enne di Lincoln.

Dalla Supersport alla Moto2

Tre anni completi in WorldSSP, il titolo arrivato nel 2013, per poi passare in Moto2. Un cambiamento decisamente non semplice, per Sam Lowes quindi serve un periodo di adattamento alla nuova categoria. Ma già nel suo secondo anno in classe intermedia si vedono i primi guizzi. Una vittoria, altri tre podi, tre pole position e tanti piazzamenti in top ten, con infine il 4° posto iridato. Nel 2016 è 5° con due vittorie ed altri quattro podi, ma penalizzato da sei zeri. Nel 2017 debutta in MotoGP senza successo, non lo aiuta il fatto che Aprilia fosse ancora nel suo periodo nero. L’anno dopo quindi ‘scende’ di nuovo, tornando a competere in Moto2. Un riadattamento di due anni, prima di iniziare a dire la sua nella categoria. Il 2020 non è un anno semplice per il Motomondiale a causa della pandemia che stravolge tutti i programmi, ma il britannico si scatena.

Dal grande 2020 al disastro 2022

Sam Lowes torna a vincere e ad essere una presenza stabile sul podio. Lo stop prematuro in Qatar per infortunio, la squalifica nel GP di Stiria e lo zero nel GP d’Europa non minano quella che è tutt’ora la sua stagione migliore in Moto2. Fino alla fine è in lotta per il titolo contro Enea Bastianini, Luca Marini e Marco Bezzecchi, chiudendo infine 3° a soli 9 punti dal campione. L’anno dopo è 4° con qualche punticino in meno e quattro zeri a referto, ma conquista anche tre vittorie, altri due podi e sei pole position. Il 2022 invece si può definire tranquillamente disastroso. Dalla tappa nelle Americhe al GP di Catalunya inanella solo zeri (tranne in Francia, assente dopo un incidente in qualifica), prima di respirare con un podio in Germania. Il secondo dell’anno ma anche l’ultimo, riprende poi la sequenza di zeri. Fino al botto a Silverstone ed all’infortunio alla spalla sinistra che segnerà il resto del suo 2022.

Lowes, motivazione massima

C’è una linea sottile che divide il successo dal tonfo. Basta un dettaglio sbagliato ed arriva l’infortunio, o troppi zeri consecutivi, in un tunnel da cui poi è difficile uscire. Possiamo descrivere così l’anno appena chiuso da Sam Lowes, uno dei due peggiori del suo periodo Moto2. Un 2022 quindi solo da dimenticare per guardare avanti, con la determinazione anche a limare ciò che non ha funzionato negli anni precedenti. Lowes appare in grado di giocarsi il titolo, nel 2020 in particolare l’ha dimostrato, ma l’impressione è che manchi sempre qualcosa per fare il passo definitivo. Sarà in grado di inserirsi nella battaglia tra giovani arrembanti, ragazzi in forte crescita e protagonisti già visti? Oltre al fatto della ‘lotta casalinga’ con un Jake Dixon che sta compiendo grandi passi avanti, concentrando su di sé l’attenzione del tifo britannico. Anche Lowes sarà uno dei ragazzi da tenere d’occhio per il 2023.

Foto: motogp.com

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