2 Gennaio 2023

Moto2: Jake Dixon, il Regno Unito ha il suo paladino?

Jake Dixon, figlio d'arte, l'anno scorso ha decisamente cambiato passo. Adesso la Gran Bretagna in Moto2 può sognare

jake dixon, moto2

Il grande salto dal British Superbike alla Moto2 non è stato rose e fiori per Jake Dixon. Ma nel 2022 s’è visto decisamente qualcosa di più, un netto passo avanti in termini di risultati. Il 6° posto iridato a fine anno è la rampa di lancio verso un 2023 ancora più da protagonista? Questo chiaramente si vedrà più avanti, ma certamente Dixon si pone come la nuova speranza britannica nelle due ruote anche nel Motomondiale. C’è pure una ‘spinta’ sul lato privato: il fatto che l’inseparabile moglie Sarah stia per regalargli una bella bimba è certamente un’ulteriore motivazione.

Triennio difficile

Jake Dixon è da tempo un talento da osservare, e non solo perché figlio d’arte (il padre Darren è bicampione del mondo di sidecar). Nella Superbike britannica ci ha messo poco a mostrare le sue qualità, anche se a volte con poca fortuna. Ma un cambio importante come quello da lui fatto certamente non è semplice da gestire. I primi due anni in particolare non sono stati immuni da guai fisici, iniziando dal 2019 con due GP saltati per una commozione cerebrale. Nel 2020 invece si frattura il polso destro, una lesione che si porterà avanti davvero per lungo tempo. Inevitabilmente si rivela un’annata difficile, anche se spicca un 4° posto come miglior risultato. E s’era visto pure qualche altro segnale incoraggiante, come la super gara a Le Mans! Purtroppo con un finale nella ghiaia dopo aver comandato per quasi tutta la corsa. Anche il 2021 è un anno molto altalenante, ma arriva una grande occasione, due round in MotoGP! Un primo premio per il GP di casa, poi un ‘valzer di selle‘ ad Aragon all’interno del team Petronas, sempre però a causa dell’infortunio di Morbidelli. Non va a punti, ma la soddisfazione è grande.

2022, la grande svolta

Arriviamo alla stagione appena conclusa, quella del salto di qualità per Jake Dixon, se così possiamo definirlo. Ma passare da un massimo di 44 punti in Moto2, in zona top 20 iridata, a 168,5 nell’annata successiva come altro si potrebbe definire? La crescita del pilota britannico nel 2022 è stata decisamente esponenziale, a quanto pare è arrivato il click che gli serviva per iniziare a dire la sua nella categoria. Nel secondo GP dell’anno, pur sfortunato in gara, si toglie la soddisfazione della prima pole position. Due round dopo, ad Austin, ecco che finalmente si infrange quella che poteva sembrare la ‘maledizione del podio’, solo accarezzato in precedenza ed ora raggiunto. Al 3° posto al COTA però seguono ben tre zeri, in seguito però Dixon torna nelle zone ben più alte. Spicca il triplo podio conquistato ad Assen, a Silverstone ed al Red Bull Ring, ne arriveranno altri due in Australia ed in Malesia. Non sono mancati alcuni errori, ma i sei podi e tanti altri solidi risultati valgono una bella sesta piazza iridata.

Dixon, speranza mondiale?

È passato parecchio tempo da quando il Regno Unito ha avuto un suo pilota in grado di lottare per il titolo nel Motomondiale. In Moto2 ci hanno provato Scott Redding, al massimo vice-campione, e Sam Lowes, il cui miglior risultato è stato il 3° posto mondiale. Quanto fatto nel 2022 pone Jake Dixon come uno dei potenziali piloti nella mischia per il prossimo campionato. Certo con qualcosina ancora da sistemare: serve un po’ di costanza in più, sei zeri sono troppi se si vuole puntare in alto. C’è anche da dire che tutti i suoi podi finora sono stati dei terzi posti. Ma come sottolineato in precedenza, parliamo di un’ascesa pazzesca per il pilota di Dover. Si sa poi che l’appetito vien mangiando, certo Dixon punterà a ripetere e migliorare quei primi podi quanto prima.

Foto: motogp.com

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