15 Novembre 2022

Mirko Cecchini ci punta forte “Sappiamo quanto vale Romano Fenati”

Il team Snipers Moto3 di Mirko Cecchini punta forte su Romano Fenati e Matteo Bertelle. "Cancellare il warm up grosso errore"

cecchini Snipers, Moto3

Lo Snipers Team guidato da Mirko Cecchini ha appena mandato in archivio una stagione Moto3 piuttosto complicata. Né Andrea Migno né Alberto Surra sono riusciti a graffiare: il primo è calato dopo una bella partenza, il secondo invece ha dovuto fare i conti con tanti infortuni. L’anno prossimo la squadra di Cecchini ricomincia con una nuova formazione: da una parte ritrova Romano Fenati, dall’altra ci sarà Matteo Bertelle. Segnali di una scelta di puntare sui ragazzi italiani in un periodo non semplice. Cosa ne pensa il boss Snipers Team? Questo ed altro nella nostra intervista.

Stagione 2022 appena conclusa, che bilancio ne fai?

È stata una stagione molto strana. Eravamo partiti benissimo nelle prime quattro gare, poi siamo arrivati in Europa e non so, qualcosa è cambiato e purtroppo non siamo riusciti a capire il perché. Abbiamo sempre fatto molta fatica ad essere competitivi. Non conta di chi è la colpa, se i risultati non ci sono la colpa è di tutti. È brutto sia per il team che per il pilota. Ora guardiamo avanti e cerchiamo di risollevarci per l’anno prossimo.

Per Alberto Surra poi è stato ancora peggio a causa dei tanti infortuni.

Sì, è stato molto sfortunato. Non appena riusciva a riprendere un attimo la moto in mano succedeva sempre qualcosa. Questa situazione ha influito tanto: bisogna poi ritrovare la confidenza dopo l’infortunio, quindi era una doppia fatica.

Solo infortuni o c’è stato anche altro?

Alla fine le difficoltà sono state tante. Ad esempio il problema con la VR46 Academy, che ha deciso di lasciarlo fuori: anche quello ha influito tanto. All’inizio aveva qualcuno che si preoccupava per lui, poi è rimasto praticamente da solo. Spero per lui che trovi una soluzione, magari in Moto2, che può essere una categoria più adatta alle sue caratteristiche. So che sta parlando anche lui per disputare il CEV. Sarebbe una ripartenza per Alberto, ma anche per Andrea, così come dovremo ripartire anche noi.

Un buon numero di piloti che, lasciato il Mondiale, si rilancia nel CEV.

Può essere un buon modo: un bel gruppo che può farsi vedere in quel campionato, insomma ripartono da lì.

Snipers Team verso il 2023 con una formazione totalmente rinnovata.

Ne siamo molto contenti. Avremo un pilota di esperienza ed un giovane da far crescere, è un po’ il nostro modo di lavorare. Abbiamo notato che il giovane ne trae benefici, non ha pressione e può lavorare accanto ad un pilota che fa la categoria da tanti anni. Dall’altra parte conosciamo bene Fenati, le sue qualità e le sue possibilità. Non so cosa riusciremo a fare, ma ce la metteremo tutta per tornare nelle posizioni che contano.

Per Fenati si tratta del terzo ritorno nel tuo team.

Non c’è due senza tre! Siamo sempre stati veloci insieme, dobbiamo solo cercare di non commettere gli stessi errori che abbiamo fatto le altre volte.

Bertelle invece sarà un “semiesordiente”.

Sfortunatamente quest’anno ha disputato solo la prima parte di campionato, ma aveva fatto vedere delle belle cose fino all’infortunio. La moto sarà diversa, visto che correva con una KTM, ma ripartiamo da lì. Dovrà fare esperienza e farsi vedere.

Cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi nel 2023?

Sono convinto che abbiamo una bellissima squadra. Difficile fare un pronostico, ma li vedo bene entrambi in top ten, anzi direi facilmente. Fenati di sicuro, ma spero tanto anche in Bertelle.

È cambiato qualcosa all’interno del team? Oltre ai piloti.

Quello no, ripartiamo tutti insieme. Siamo un bel gruppo, siamo insieme da diversi anni, chi più e chi meno. Sappiamo che assieme possiamo fare bene.

A livello di piloti, una volta di più avrete due ragazzi italiani.

Ottenere risultati con un pilota italiano fa bene a tutti: agli sponsor, al team… Se ne abbiamo la possibilità, preferiamo valorizzare i nostri ragazzi.

Una mossa importante in un periodo non semplice per le giovani promesse tricolori.

No, non lo è davvero. Attualmente in Spagna è più facile crescere come piloti: ci sono tante strutture che li aiutano. Da noi è tutto più complicato, è costoso farsi vedere e ci sono poche possibilità. Anche se si vince il campionato italiano bisogna poi misurarsi col campionato spagnolo, che è tutt’altro. Se uno vince il campionato spagnolo vuol dire che è pronto per il Mondiale, chi vince il CIV invece deve ancora maturare. L’abbiamo visto anche con Alberto: lui era vicino alla vittoria nell’Italiano, è arrivato nel Mondiale, e invece doveva ancora maturare.

Cosa bisognerebbe cambiare?

Alla fine in Spagna sono sempre in moto su quattro piste del Mondiale, quindi quando arrivano sono già preparati. Qui in Italia è tutto più complicato anche per prepararsi in pista, per accedere alle strutture. Sono dell’idea che bisognerebbe rifondare un po’ tutto dal basso, cercando di aiutarli a farsi vedere. Poi magari servirebbe anche qualche struttura in più che lavora direttamente nel campionato spagnolo, anche a livello di team. Alla fine non c’è nessuna squadra italiana, a parte quella di Simoncelli. Probabilmente potenziare questa soluzione non sarebbe male. Poi certo ci sono altri campionati come la Rookies Cup, che aiuta nella formazione, come per Lunetta e Farioli. Quest’ultimo già nel Mondiale, mentre Lunetta non ha ancora trovato.

Servirebbe prendere qualche spunto dalla Spagna.

In generale secondo me mancano le strutture, a differenza appunto della Spagna. Sarà anche per le temperature diverse, visto che in Italia fino ad aprile fa abbastanza freddo, ma girano tutto l’anno e sicuramente dà una bella mano a crescere. Qui da noi poi fino a 18 anni non si può andare a fare test privati in pista. Alla fine le occasioni non sono tante, bisogna sfruttarle quando capitano o passi in secondo piano. Poi ti arrivano piloti come Guevara che vince la ETC, l’anno dopo la Moto3 all’esordio, arriva nel Mondiale e vince… Come tanti altri. Questione di opportunità, ma anche di mentalità e di organizzazione.

Ora è tutto fermo, lo Snipers Team quando tornerà in pista?

Credo tra fine febbraio ed inizio marzo, visto che il campionato inizia tardi. Per i test privati poi è cambiato il regolamento ed abbiamo solo quattro giorni, penso li faremo in quel periodo. Seguono i test IRTA il 19 marzo, poi comincia la stagione.

Meno test, può essere un problema in più?

Dipende anche dal tempo che trovi. Alla fine sette giorni di test in tutto non sono pochi, se trovi però il maltempo non riesci a sfruttarli e diventa un po’ più problematico.

Meno tempo in pista nel campionato 2023, visto che cambia il format dei GP.

Secondo me togliere il warm up è deleterio. Soprattutto per una categoria come la Moto3, con i ragazzini che stanno iniziando adesso a correre. Il warm up lo sfruttavamo come unico turno di prove di approccio alla gara. Nelle altre sessioni sei sempre col fiato sul collo per restare nei primi 14 e non ti concentri magari sul realizzare qualche giro con gomme usate. Se ad esempio cadi nelle qualifiche o c’è un problema, non hai più la possibilità di provare la moto ma ti trovi direttamente in gara. Per me è una mossa totalmente sbagliata, spero si torni indietro.

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Foto: Snipers Team

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